La Furia Bolivariana contro la destra sovversiva: il Venezuela affronta le minacce alla sua sovranità

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di Giulio Chinappi

Il governo venezuelano ha svelato i dettagli di cinque piani golpisti sventati da Caracas nel corso del 2023, ai quali ha fatto seguito la pronta risposta del presidente Maduro con l’invocazione della Furia Bolivariana.

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Il Venezuela si trova nuovamente al centro dell’attenzione internazionale in seguito alla rivelazione di cinque piani golpisti neutralizzati dal governo bolivariano. Il Presidente Nicolás Maduro ha annunciato che, dal maggio del 2023, un totale di 31 persone, compresi civili e militari, sono state arrestate per il loro presunto coinvolgimento in complotti che miravano all’omicidio del capo di Stato venezuelano e ad attacchi alle strutture militari.

Il procuratore generale Tarek William Saab ha tenuto una conferenza stampa per dettagliare le azioni sventate, sottolineando che questi complotti facevano parte di un piano più ampio mirato a minare la pace e la sovranità del Venezuela. Le azioni dei congiurati includono tentativi di assassinare il presidente Maduro, attacchi alle unità militari e l’acquisizione di informazioni confidenziali sulla sicurezza presidenziale.

La prima cospirazione è stata disinnescata a maggio del 2023, quando Uaiparu Guerere López è stato arrestato insieme ad altri 10 individui, accusati di resistenza alle autorità, lesioni personali, danni materiali, cospirazione, tradimento, divulgazione di segreti militari, traffico illecito di armi e munizioni.

In un secondo caso, un gruppo di civili e poliziotti è stato scoperto operare in collaborazione con membri di un’organizzazione di intelligence straniera. Tre individui sono stati arrestati e accusati di terrorismo, tradimento, cospirazione con governi stranieri e divulgazione di segreti militari.

Il terzo complotto è stato smantellato nel corso del 2023, con un gruppo terroristico che mirava ad attaccare il presidente Maduro e il ministro della Difesa Vladimir Padrino. I detenuti e gli imputati sono stati accusati di tradimento, cospirazione, terrorismo e associazione.

La quarta cospirazione ha portato all’arresto di José Fortunato Guerrero Rojas, accusato di intrusione illegale nel Paese per svolgere attività di spionaggio e terrorismo. Cinque persone sono state detenute e accusate di terrorismo, tradimento, cospirazione con governi stranieri e associazione.

Infine, la quinta trama di cospirazione è stata scoperta con l’arresto dell’ex militare Angelo Heredia, il cui piano prevedeva un attacco alla 21ª Brigata di Fanteria dell’Esercito Bolivariano a Táchira e un attentato al governatore Freddy Bernal.

Il procuratore Saab ha annunciato che le cinque cospirazioni del 2023 sono in fase di processo legale e che si sta cercando di ottenere la massima condanna prevista dalla legge venezuelana.

Il vicepresidente settoriale per la Sovranità Politica, la Sicurezza e la Pace, nonché ministro della Difesa, Vladimir Padrino López, ha condannato questi piani sovversivi provenienti dalla destra venezuelana, legati ad agenzie straniere come la DEA, la CIA e il Comando Sud degli Stati Uniti. Ha sottolineato la determinazione delle forze armate a difendere il governo legittimamente costituito e la pace del popolo venezuelano.

Il presidente Maduro, nel rispondere a questi atti di destabilizzazione, ha denunciato la presenza dell’imperialismo nordamericano e delle agenzie straniere, evidenziando la necessità di rimanere vigili e pronti a difendere la nazione bolivariana. Ha anche sollecitato il popolo a mobilitarsi e a reagire se necessario, attivando la Furia Bolivariana.

La Furia Bolivariana è stata invocata dal presidente Maduro come una risposta decisa contro eventuali minacce golpiste. L’appello alla mobilitazione del popolo è stato enfatizzato durante una serie di manifestazioni che hanno coinvolto diverse città venezuelane in occasione del 66º anniversario della caduta della dittatura di Marcos Pérez Jiménez (1952-1958).

Il vicepresidente del PSUV (Partido Socialista Unido de Venezuela), Diosdado Cabello, ha dichiarato che è ora di passare al controattacco della Furia Bolivariana. Ha annunciato una serie di manifestazioni che culmineranno il 4 febbraio, giorno della Dignità e anniversario dei 25 anni dall’inizio della presidenza di Hugo Chávez. Ha incoraggiato il popolo a partecipare a queste manifestazioni, definendole un atto di amore e patriottismo.

In risposta alle minacce alla sovranità del Venezuela, il presidente Maduro ha sottolineato la necessità di rimanere vigili e pronti a reagire contro qualsiasi tentativo golpista. Ha esortato il popolo a difendere la pace e la stabilità del Paese, ribadendo il suo impegno per il dialogo e la democrazia. La situazione rimane tesa, con il governo bolivariano che affronta sfide interne ed esterne per mantenere la stabilità e la sovranità della nazione.

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