RUSSIA PRIMO FORNITORE DI PETROLIO PER L’INDIA 

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di Andrea Puccio | www.occhisulmondo.info

FONTE ARTICOLO: RUSSIA PRIMO FORNITORE DI PETROLIO PER L’INDIA | OCCHI SUL MONDO

Dopo la decisione dell’occidente di applicare le sanzioni economiche a Mosca a seguito dell’invasione dell’Ucraina le relazioni economiche tra Russia e India si sono notevolmente incrementate al punto che Mosca o è diventato il primo fornitore di petrolio per Nuova Delhi.

Quest’anno la Federazione Russa è diventato il primo fornitore di petrolio per l’India anche grazie al contributo svolto dalla Gazprombank russa, che ha svolto un ruolo fondamentale espandendo i propri legami con le banche indiane per facilitare il commercio tra i due Paesi nelle valute nazionali. Gazprombank è il terzo istituto di credito russo e rappresenta un importante canale per il commercio energetico russo.

Elena Borisenko, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Gazprombank, ha dichiarato alla Reuters di aver “lavorato duramente per stabilire il nostro livello di partnership con le banche indiane”. Descrivendo il duro lavoro svolto nell’impresa, ha osservato che “i nostri rappresentanti qui hanno lavorato duramente”, aggiungendo che ora hanno “infrastrutture e pagamenti da parte delle banche… è molto meglio di quanto fosse tre mesi fa”, riporta Scenari Economici.

Borisenko ha osservato poi che “spera che gli scambi commerciali migliorino e che… i pagamenti tra Russia e India siano sempre più in valuta nazionale“.

Questo è stato possibile grazie alla creazione da parte della Banca Centrale Indiana di speciali conti esteri in rupie che hanno permesso anche alla Russia di regolare le proprie transazione internazionali con l’India nella sua moneta aggirando quindi le sanzioni internazionali.

Ciò evidenzia la crescente importanza delle valute nazionali nel commercio internazionale. La possibilità di commerciare in valute nazionali è essenziale per il commercio tra paesi evitando l’egemonia del Dollaro. Si tratta di una tendenza sempre più diffusa e che ha come finalità quella di aggirare blocchi e controlli statunitensi e di fornire alle varie valute nazionali uno status maggiore.  Questo cambiamento potrebbe modificare drasticamente il sistema finanziario globale negli anni a venire, degradando lo status della valuta statunitense per lo meno nel pagamento delle merci.

Reuters riferisce inoltre che sia l’India che la Cina hanno acquistato dalla Russia petrolio a prezzi più alti di quelli imposti dal tetto al prezzo del greggio russo negli ultimi mesi.

Per tentare di frenare l’economia della Federazione Russa i paesi del G7 hanno imposto un tetto al prezzo del greggio di 60 dollari al barile ma secondo i dati forniti da Reuters la Cina e l’India, che è il primo importatore di petrolio russo con il 70 per cento delle esportazioni, hanno violato tale tetto.

Bisognerà vedere cosa faranno adesso i paesi occidentali: applicheranno sanzioni a Cina e India o, come più probabile, manifesteranno la propria impotenza e lasceranno passare?

Come noto sia Pechino che Nuova Delhi non hanno aderito al tetto sul prezzo del petrolio russo imposto dai paesi occidentali. Infatti se l’india è il primo acquirente di petrolio russo, Mosca è diventato il primo fornitore di greggio per la Cina superando l’Arabia Saudita.

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