L’ambasciata cinese chiede spiegazioni sulle menzogne delle Filippine

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A cura di Giulio Chinappi

Le tensioni tra le Filippine e la Cina riguardo alla gestione dell’atollo Ren’ai Jiao nel Mar Cinese Meridionale sono state evidenziate dalle recenti dichiarazioni ufficiali contrastanti, sollevando domande sulla sincerità delle affermazioni filippine. Di seguito la traduzione dell’articolo del Global Times.

FONTE ARTICOLO

Dopo che diversi alti funzionari filippini hanno negato che l’amministrazione Marcos abbia negoziato con la Cina per raggiungere “accordi” sulla Ren’ai Jiao (nota anche come Scogliera Ren’ai[1]), l’ambasciata cinese nelle Filippine ha sollevato cinque domande, sottolineando che la Cina si è costantemente impegnata a gestire la situazione a Ren’ai Jiao, mantenendo un dialogo con le Filippine in modo responsabile e raggiungendo intese e accordi interni in più occasioni.

Le Filippine hanno ripetutamente negato di recente che Cina e Filippine avessero raggiunto “accordi” sulla questione del Mar Cinese Meridionale.

Il Segretario alla Difesa delle Filippine, Gilberto Teodoro, ha dichiarato che dal momento in cui il Presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr ha assunto l’incarico nel 2022, il Dipartimento della Difesa delle Filippine “non è a conoscenza, né è parte di, alcun accordo interno con la Cina“.

Anche il Consigliere per la Sicurezza Nazionale delle Filippine, il Segretario Eduardo Año, ha affermato che non vi è “alcun accordo” a Ren’ai Jiao tra le Filippine e la Cina, affermando che questo “nuovo modello” annunciato dalla parte cinese non è altro che una nuova invenzione, secondo l’agenzia.

Tuttavia, i fatti parlano più forte.

La Cina si è sempre impegnata a gestire adeguatamente le divergenze marittime attraverso il dialogo e la consultazione con le Filippine e ha fatto sforzi incessanti a tal riguardo, ha dichiarato l’Ambasciata cinese in un comunicato pubblicato sul suo sito web sabato.

Il gentlemen agreement è un risultato concreto di tali sforzi. Per dare seguito al consenso importante tra i due capi di Stato per una de-escalation della tensione nel Mar Cinese Meridionale, la parte cinese e quella filippina attraverso il WESCOM [2] delle Forze Armate delle Filippine hanno concordato un “nuovo modello” per la gestione della situazione a Ren’ai Jiao all’inizio di quest’anno dopo molteplici round di discussioni.

Sia il gentelmen agreement che il “nuovo modello” sono misure volte a costruire fiducia finalizzate a gestire le dispute, evitare conflitti e mantenere la pace e non hanno nulla a che fare con le posizioni sovrane reciproche, ha detto l’ambasciata.

Durante la discussione, il WESCOM ha confermato ripetutamente che il “nuovo modello” è stato approvato da tutti i funzionari chiave nella catena di comando delle Filippine, compresi il Segretario della Difesa Nazionale e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale.

La comunicazione e la negoziazione su questo argomento sono registrate in ogni dettaglio dalla parte cinese. Grazie al “nuovo modello”, i front-line di entrambe le parti avevano una guida su come interagire l’uno con l’altro, il che ha reso la missione di rifornimento lo scorso 2 febbraio senza intoppi.

Il Portavoce delle Forze Armate delle Filippine ha descritto questa missione di rifornimento come “impeccabile” in un post sui social media X lo stesso giorno. Gli sforzi positivi dei front-liner in questo senso sono lodevoli, ha detto l’ambasciata.

La Cina ha sempre attribuito grande importanza alla comunicazione e al dialogo con il Dipartimento della Difesa Nazionale filippino e le Forze Armate delle Filippine. Infatti, il 5 luglio 2023, l’Ambasciatore cinese nelle Filippine ha avuto l’onore di fare una visita di cortesia al Segretario alla Difesa Gilberto C. Teodoro Jr. a Camp Aguinaldo, ha scambiato opinioni con quest’ultimo sulle relazioni militari tra Cina e Filippine, e sulle questioni marittime, tra le altre cose.

Durante l’incontro, la parte filippina è stata informata sul gentlemen agreement sulla gestione di Ren’ai Jiao. I resoconti dell’incontro sono stati rilasciati rispettivamente dal Dipartimento della Difesa Nazionale e dall’ambasciata cinese nelle Filippine, ha detto il portavoce dell’ambasciata.

Quanto sopra sono fatti, non narrazioni, né invenzioni. La Cina è sempre impegnata a gestire la situazione a Ren’ai Jiao e a mantenere un dialogo e una comunicazione con le Filippine in modo responsabile, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che è deplorevole che nonostante le intese e gli accordi interni, la pace e la tranquillità siano state disturbate più volte a Ren’ai Jiao.

L’ambasciata cinese ha posto cinque domande alle Filippine: Perché l’amministrazione Marcos nega ripetutamente di aver negoziato con la Cina per raggiungere intese e accordi su Ren’ai Jiao?

Perché il Dipartimento della Difesa Nazionale delle Filippine rifiuta di impegnarsi nel dialogo e nel negoziato con la Cina per gestire correttamente le dispute marittime?

Il “nuovo modello” si è dimostrato efficace nella gestione delle differenze e nell’evitare conflitti, perché il governo filippino attuale lo ha abbandonato unilateralmente dopo averlo messo in pratica solo una volta?

Chi ha preso la decisione di tradire il “nuovo modello”?

Gestire le differenze ed evitare conflitti va contro gli interessi di determinate forze?

NOTE AL TESTO

[1] Ren’ai Jiao, nota a livello internazionale come Second Thomas Shoal, è un atollo facente parte dell’arcipelago conteso delle isole Spratly, nel Mar Cinese Meridionale, ndt.

[2] Il Comando Occidentale (abbreviato come WESCOM) è il comando unificato delle Forze Armate delle Filippine responsabile delle isole di Palawan e Kalayaan, incluse le isole Spratly, ndt.

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