Hong Kong: approvata una storica legge sulla sicurezza nazionale

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di Giulio Chinappi

L’approvazione unanime della legge sulla sicurezza nazionale da parte del LegCo di Hong Kong rappresenta un momento storico per la città, che allo stesso tempo respinge le critiche occidentali come ennesimo esempio di doppio standard politico.

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In questi giorni, il Consiglio Legislativo di Hong Kong (LegCo) ha approvato all’unanimità la tanto attesa legge sulla sicurezza nazionale, come richiesto dall’articolo 23 della Legge Fondamentale di Hong Kong. Questo evento segna un momento storico per la città, dopo più di vent’anni dalla sua prima proposta. La legge è stata accolta con entusiasmo da parte di tutti i legislatori durante le sessioni di discussione sulla proposta legislativa. Gli analisti prevedono che questo provvedimento svolgerà un ruolo cruciale nel colmare le lacune nella sicurezza nazionale della città e fornirà una solida difesa contro la sovversione, l’infiltrazione, l’incitamento e le attività di spionaggio guidate dall’Occidente a danno della Cina.

Dopo l’approvazione, il capo esecutivo di Hong Kong, John Lee, ha dichiarato che questo è un momento storico per la città, evidenziando il successo del governo e del LegCo nell’adempimento del loro compito. La legge, chiamata ufficialmente “Ordinanza sulla Sicurezza Nazionale”, è stata approvata nella sua terza lettura, confermando così la sua efficacia nel garantire la sicurezza nazionale. Questa legge consentirà ad Hong Kong di prevenire, reprimere e punire efficacemente attività di spionaggio, cospirazioni e sabotaggi provenienti da agenzie di intelligence straniere e da forze ostili.

Durante la seconda lettura della legge, tutti e 88 i legislatori hanno espresso il loro sostegno per la proposta. Il governo di Hong Kong ha lavorato intensamente per promuovere questa legislazione, lanciando una consultazione pubblica a gennaio, ed ottenendo dunque il consenso popolare prima di completare la revisione del disegno di legge nell’arco di pochi mesi. A tal proposito, il Segretario per la Sicurezza, Chris Tang Ping-keung, ha sottolineato l’importanza di completare il lavoro legislativo il più rapidamente possibile per garantire la sicurezza nazionale di Hong Kong.

L’approvazione della legge ha ricevuto ampio sostegno anche da parte degli uffici governativi centrali e degli organismi internazionali, che hanno lodato Hong Kong per il suo impegno nel garantire la sicurezza nazionale. Gli emendamenti alla legge mirano a chiarire concetti come la definizione di segreti di Stato, forze esterne e incitamento, e a permettere, in alcuni casi, che l’interesse pubblico sia un argomento di difesa, mitigando così le preoccupazioni delle comunità mediatiche, accademiche e commerciali.

Inoltre, la legislatura ha lavorato per apportare modifiche al disegno di legge in risposta alle proposte costruttive dei membri del LegCo, garantendo così un processo legislativo trasparente e inclusivo. Questo momento storico è stato accolto con entusiasmo da parte della popolazione, che ha assistito con speranza alla conclusione di questo lungo processo legislativo.

L’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong segna dunquie un punto di svolta nella storia della città e rappresenta un passo significativo nel garantire la sicurezza e la stabilità di Hong Kong nel contesto globale. A criticarla restano solamente la stampa e i governi occidentali, che apostrofano ogni provvedimento preso dalla Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong come “liberticida”, senza tenere in considerazione il fatto che tali provvedimenti sono stati resi necessari principalmente dalle attività sovversive promosse da forze esterne nella regione cinese.

A tal proposito, il governo regionale di Hong Kong ha vigorosamente respinto le campagne di diffamazione e calunnia lanciate da alcuni governi, istituzioni e politici occidentali contro l’approvazione unanime della legislazione dell’articolo 23, sottolineando come molti governi occidentali abbiano emanato diverse leggi sulla sicurezza nazionale che non differiscono di molto da quella di Hong Kong, dando ancora una volta una palese dimostrazione del doppio standard utilizzato dai media e dai governi di quei Paesi.

In risposta ai commenti fatti da paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone e il blocco dell’UE, Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri della Cina, ha dichiarato: “Deploriamo fortemente e ci opponiamo fermamente alla diffamazione e alla calunnia da parte di singoli paesi e organizzazioni contro la legge“. Tali osservazioni riflettono una mentalità di “uva acerba” tra alcuni paesi occidentali, ha detto Louis Chen, membro del Comitato Elettorale e segretario generale della Fondazione di Scambio Legale di Hong Kong, intervistato dal Global Times. “Particolarmente, quei politici vedono che Hong Kong sta chiudendo le falle nella sicurezza nazionale, rendendo difficile per loro usare la città come punto di ingresso per attività sovversive contro il continente cinese“, ha detto Chen, notando che più l’Occidente diffama e attacca la legislazione, più si dimostra l’urgenza e la necessità della stessa.

In conclusione, l’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale ad Hong Kong segna un momento storico per la città dopo più di vent’anni dalla sua prima proposta. Tale approvazione offre ad Hong Kong gli strumenti necessari per prevenire, reprimere e punire efficacemente attività di spionaggio, cospirazioni e sabotaggi, mezzi che negli ultimi anni sono stati frequentemente promossi dalle potenze occidentali al fine di utilizzare Hong Kong per attaccare il governo centrale di Pechino. In definitiva, l’approvazione di questa legge segna un importante passo avanti nella salvaguardia della sicurezza e della stabilità di Hong Kong, sottolineando il suo ruolo fondamentale nel contesto globale.

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