Russia e Cina affrontano congiuntamente le sfide in materia di difesa

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di Giulio Chinappi

La visita del ministro della Difesa russo Sergej Šojgu in Cina ha ribadito l’importanza della cooperazione tra Russia e Cina per rispondere attivamente alle varie minacce e sfide alla sicurezza e salvaguardare congiuntamente l’equilibrio strategico e la stabilità globali.

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In occasione del decimo Forum Xiangshan di Pechino (29-31 ottobre), il ministro della Difesa russo Sergej Šojgu ha effettuato una visita ufficiale in Cina con il fine di rafforzare la collaborazione russo-cinese in materia di difesa per affrontare congiuntamente le sfide comuni e mantenere la stabilità globale. In quest’occasione, Šojgu ha incontrato Zhang Youxia, vicepresidente della Commissione militare centrale cinese, il quale ha confermato che la Cina è pronta a collaborare con la Russia per rispondere attivamente alle varie minacce e sfide alla sicurezza e salvaguardare congiuntamente l’equilibrio strategico e la stabilità globali.

Nel corso dei colloqui, Zhang ha detto a Šojgu che sviluppare relazioni Cina-Russia caratterizzate da un’amicizia permanente di buon vicinato, da una collaborazione strategica globale e da una cooperazione reciprocamente vantaggiosa è una scelta strategica in linea con la logica della storia. “Negli ultimi anni, sotto la guida strategica dei due capi di Stato, le relazioni Cina-Russia sono sempre state mantenute ad alto livello e le relazioni tra i due eserciti si stanno sviluppando fortemente”, ha affermato l’alto ufficiale cinese.

Dal canto suo, il rappresentante russo ha affermato che Mosca è pronta ad approfondire gli scambi pragmatici e la cooperazione con la Cina e a continuare a rafforzare le relazioni tra i due Paesi e i due eserciti. Il ministro ha inoltre elogiato le relazioni bilaterali tra Russia e Cina, definendole come “esemplari”. Šojgu ha sottolineato come Russia e Cina agiscano da stabilizzatori a fronte delle destabilizzazioni causate dalle politiche aggressive di altri Paesi, primi fra tutti gli Stati Uniti. “Dopo aver provocato una crisi acuta in Europa, l’Occidente sta cercando di estendere il potenziale conflitto alla regione Asia-Pacifico, e in diverse direzioni”, ha affermato il ministro russo, aggiungendo che “il coinvolgimento diretto nel confronto tra Stati dotati di arsenali nucleari moltiplica i rischi strategici“.

Secondo Šojgu, la strategia occidentale di intensificare il conflitto con la Russia potrebbe portare a uno scontro militare tra le potenze nucleari, con conseguenze catastrofiche per l’intero pianeta. “Gli Stati Uniti e la NATO continuano a sperare seriamente di poter minare la sicurezza della Russia e privarci della volontà di resistere“, ha commentato il rappresentante del governo moscovita, il quale tuttavia ha fatto notare che la realtà dimostra come tali strategie siano inefficaci.

Nonostante i legittimi diritti della Russia di garantire la propria sicurezza, la Casa Bianca ha perseguito l’espansione verso est del blocco NATO che controlla. Queste azioni aggressive ci hanno costretto a rispondere. In risposta, l’Occidente ha pubblicamente avviato la strada verso l’inflizione di una ‘sconfitta strategica’ alla Russia nella guerra ibrida scatenata contro di noi. L’Ucraina è stata cinicamente scelta come ariete, assegnandole il ruolo di semplice riserva sacrificabile“, ha affermato. Secondo Šojgu, gli Stati Uniti, “dopo aver completamente soggiogato i Paesi occidentali, hanno concentrato le loro risorse politico-militari sul mantenimento del proprio dominio globale con ogni mezzo“.

“Ciò a cui Shoigu si riferisce è che il mondo non è in pace. E la causa principale è che gli Stati Uniti, per mantenere la propria egemonia e l’ordine antiquato e fossilizzato che rappresentano, stanno estendendo i propri tentacoli nel mondo e alimentando i conflitti“, ha commentato Song Zhongping, esperto militare e commentatore televisivo cinese, intervistato dal Global Times. Al contrario, secondo Song, la cooperazione strategica tra Cina e Russia non solo infonde pace e stabilità nel mondo, ma spera anche di cambiare il pensiero egemonico e neocoloniale del mondo occidentale, guidato dagli Stati Uniti, e di promuovere il multilateralismo, che Cina e Russia sostengono congiuntamente.

Come sottolineato dallo stesso Šojgu, grazie all’azione di Cina e Russia, la lista dei Paesi che rifiuta la sottomissione all’egemonia statunitense si sta continuamente allungando, come dimostra la crescita di organizzazioni quali i BRICS o l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). “Nella cerchia di amici creata da Cina e Russia, i Paesi sono uguali indipendentemente dalle loro dimensioni e forza, e risolvono i problemi attraverso la consultazione, mentre i Paesi del blocco guidato dagli Stati Uniti non hanno quasi alcun diritto di voce ma obbedire solo agli ordini di Washington”, ha spiegato ancora Song.

Il Forum Xiangshan di Pechino ha visto la partecipazione di oltre 90 Paesi provenienti da tutti i continenti, compresi diversi Paesi occidentali. Questo evento ha dimostrato nuovamente le grandi capacità del governo cinese in materia diplomatica, riuscendo a riunire in una stessa occasione rappresentanti provenienti da Paesi che hanno rapporti difficili tra loro, come Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Iran e Arabia Saudita. Secondo il governo di Pechino, uno degli obiettivi del Forum Xiangshan è proprio quello di trasmettere l’idea che il mantenimento della pace e della stabilità nella regione dell’Asia-Pacifico e nel mondo è la direzione che ogni Paese dovrebbe mantenere.

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