Lukašėnka propone una cooperazione trilaterale con Russia e Corea del Nord

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di Giulio Chinappi

Alla luce degli esiti positivi della visita del leader nordcoreano Kim Jong Un in Russia, il presidente bielorusso Aljaksandr Lukašėnka ha proposto una cooperazione trilaterale che includa Minsk, Mosca e Pyongyang.

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La visita del leader nordcoreano Kim Jong Un in Russia ha suscitato grande interesse in tutto il mondo, sebbene la propaganda occidentale ne abbia certamente dato una visione distorta. Al contrario, la cooperazione tra Mosca e Pyongyang ha ricevuto gli apprezzamenti da parte di altri Paesi, tra cui la Bielorussia, il cui presidente Aljaksandr Lukašėnka non ha esitato a proporre una cooperazione trilaterale che includa anche Minsk.

Lukašėnka ha discusso direttamente con il suo omologo russo Vladimir Putin gli esiti dell’incontro che quest’ultimo ha tenuto con Kim Jong Un. In quest’occasione, Putin ha informato Lukašėnka degli argomenti discussi con il leader nordcoreano, e il presidente bielorusso ha mostrato soddisfazione per il sostegno che la Repubblica Popolare Democratica di Corea offre alla Russia, le cui posizioni sono condivise anche da Minsk.

In questa stessa occasione, il presidente bielorusso ha dichiarato che Minsk, Mosca e Pyongyang dovrebbero pensare ad una “cooperazione a tre”: “Ho osservato attentamente i tuoi ultimi giorni di duro lavoro“, ha detto Lukašėnka nel suo colloquio con Putin. “È stato bello vederti insieme a Kim Jong Un al cosmodromo di Vostočnyj, perché ci sono stato anch’io. Abbiamo visitato quel cosmodromo insieme. Credo che possiamo prendere in considerazione una cooperazione a tre tra Corea, Russia e Bielorussia. So che i nordcoreani sono molto interessati ai rapporti con la Russia. Penso che ci sarà del lavoro anche per la Bielorussia, visti i problemi che esistono“, ha aggiunto Lukašėnka.

Tuttavia, i progetti di cooperazione del leader bielorusso non si fermano a questa proposta. Nel colloquio con Putin, Lukašėnka ha annunciato anche lo sviluppo delle relazioni cooperative con i Paesi africani, come nel caso della Guinea Equatoriale, il cui presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo ha recentemente effettuato una visita ufficiale a Minsk.

Sebbene la visita di Kim Jong Un sia stata vista soprattutto come finalizzata alle discussioni sulla cooperazione militare, almeno leggendo i rotocalchi occidentali, in realtà Putin e Kim hanno affrontato anche altre tematiche, dimostrando come i due Paesi siano intenzionati a mettere in atto una cooperazione multisettoriale. Aleksandr Kozlov, ministro delle Risorse Naturali e dell’Ambiente di Mosca, ha sottolineato che le due delegazioni hanno “discusso le questioni relative alla cooperazione tra le regioni. Si tratta principalmente di questioni legate allo sviluppo dell’agricoltura, allo sviluppo delle infrastrutture dei trasporti, ovviamente dei servizi di trasporto, allo scambio culturale, all’istruzione, alle questioni sanitarie”.

Naturalmente, l’aspetto riguardante la difesa ha a sua volta ricoperto un ruolo importante nel corso dei colloqui tra Putin e Kim Jong Un, soprattutto considerando l’aria di tensione che attualmente si respira sia in Europa orientale che nella regione dell’Asia-Pacifico. Nel corso del suo soggiorno russo, il leader nordcoreano ha incontrato anche il ministro della Difesa Sergej Šojgu, con il quale ha potuto tenere scambi approfonditi sulle questioni riguardanti l’ambito militare. “Il compagno Kim Jong Un ha espresso la sua gioia di incontrare nuovamente Sergej Šojgu e ha elogiato lo sviluppo, la modernità e l’eroismo delle forze armate russe che difendono in modo affidabile la sovranità e gli interessi del Paese e per il suo sviluppo“, si legge nella nota ufficiale. “Kim Jong Un e Sergej Šojgu hanno scambiato opinioni sulle questioni regionali e le circostanze militari e politiche internazionali, e hanno scambiato opinioni costruttive su questioni relative al continuo rafforzamento dell’interazione tattica e strategica, della cooperazione e degli scambi reciproci tra le forze armate dei due Paesi, nonché nel campo della difesa e della sicurezza“.

Dopo la visita del leader nordcoreano in Russia, lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra Mosca e Pyongyang proseguirà con l’incontro della commissione intergovernativa Russia-RPDC, prevista per il mese di novembre a Pyongyang. “Abbiamo concordato di incontrarci a novembre a Pyongyang e di tenere una riunione della commissione intergovernativa Russia-RPDC“, ha riferito Kozlov. “Il meccanismo aiuta i nostri Paesi a rafforzare le relazioni di buon vicinato“.

Tutto questo dimostra come la cooperazione e l’amicizia tra Mosca e Pyongyang vadano ben oltre le circostanze del momento, in quanto affondano le proprie radici nella liberazione della penisola coreana del 1945, in occasione della quale fu fondamentale il sostegno dell’Unione Sovietica ai partigiani coreani. Come sottolineato da Putin attraverso il portavoce Dmitrij Peskov, i rapporti bilaterali tra Federazione Russa e RPDC non devono causare scalpore, in quanto sono tradizionali: “Non c’è alcuna sensazione in questo, perché abbiamo ripetutamente affermato che la RPDC è il nostro vicino più prossimo. E ovviamente siamo interessati a stabilire e sviluppare relazioni con i nostri vicini più prossimi in tutti i settori“, secondo le parole riferite dal portavoce del Cremlino.

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