Grande partecipazione alla Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale

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di Giulio Chinappi

Oltre 70 Paesi hanno preso parte all’evento organizzato in Russia per rafforzare la cooperazione militare. Un grande successo che mostra come la Russia sia un attore fondamentale per garantire la sicurezza internazionale.

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Nel corso di questa settimana Mosca ha ospitato un duplice evento di grande rilevanza internazionale, ovvero l’undicesima Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale e il Forum tecnico-militare internazionale Army 2023. Questo appuntamento ha rappresentato l’occasione per mettere in mostra gli ultimi avanzamenti della tecnologia militare russa, ma anche di raccogliere i rappresentanti di tutti i Paesi che sono preoccupati per la situazione della sicurezza internazionale di fronte alle minacce dell’imperialismo statunitense su più fronti.

Ancora una volta, questo dimostra come il confronto internazionale attualmente in atto non sia quello tra sedicenti “democrazie” e cosiddette “autocrazie”, ma quello tra i Paesi che promuovono delle relazioni internazionali basate sul multipolarismo e quelli che invece sostengono il progetto egemonico occidentale a guida statunitense. Infatti, a Mosca si sono ritrovati Paesi che hanno sistemi politici, economici e sociali molto diversi tra loro, ma che condividono la comune avversione per l’imperialismo nordamericano che mette a repentaglio il principio di autodeterminazione di molti popoli nel mondo.

Non dobbiamo del resto dimenticare che la Russia mantiene la cooperazione tecnico-militare con 100 Paesi e fornisce prodotti militari a più di 50 Stati, risultando quindi un attore fondamentale per la sicurezza internazionale: “Il successo della nostra cooperazione dipende principalmente dalla rapidità con cui possiamo rispondere alle richieste dei nostri partner, offrendo prodotti che corrispondano alla domanda attuale”, ha affermato Aleksandr Micheev, CEO del venditore di armi statale russo Rosoboronexport. “Non c’è dubbio che l’operazione militare speciale abbia aumentato l’interesse dei partner stranieri per le armi russe“, ha aggiunto il capo di Rosoboronexport.

L’importanza della cooperazione militare della Russia con altri Paesi è stata sottolineata anche dal presidente Vladimir Putin, in occasione del suo discorso di apertura dell’evento, il quale ha espresso la certezza che il forum consentirà di rafforzare il partenariato militare e tecnico-militare a vantaggio della sicurezza e della stabilità nell’emergente mondo multipolare.

Il ministro della Difesa Sergej Šojgu ha invece affermato che la presenza di numerosi delegati stranieri in rappresentanza di oltre 70 Paesi fornisce la risposta più potente a quei Paesi che hanno favorito l’imposizione di sanzioni contro la Russia.

Di seguito passeremo in rassegna alcuni dei principali partner della Russia che hanno preso parte all’appuntamento moscovita, ad eccezione della Repubblica Democratica Popolare di Coreadella quale abbiamo trattato in un altro articolo.

Prima di raggiungere Minsk per la sua visita ufficiale in Bielorussia, il ministro della Difesa cinese Li Shangfu ha preso parte all’evento moscovita, presentando i nuovi veicoli aerei senza pilota (UAV), missili guidati e sistemi di missili e cannoni di difesa aerea della Repubblica Popolare. Lo stand della Cina, in particolare, ha messo in mostra il velivolo militare senza pilota multiuso CH-4, il sistema missilistico antiaereo HQ-22E, il sistema SAM FK-2000, missili guidati e navi da sbarco anfibie.

L’Iran ha presentato una gamma dei suoi veicoli aerei senza pilota, insieme a sistemi di guerra elettronica (EW) e di ricognizione radio. In particolare, gli UAV iraniani Arash, Ababil-5 e Karrar, nonché il sistema Hunter-2 EW in grado di rilevare droni di tipo velivolo da una 

distanza fino a 200 chilometri, sono stati esposti presso lo stand della Repubblica Islamica. Inoltre, era presente anche l’UAV di tipo combinato Shahin, il primo drone digitale di fabbricazione iraniana. Dotato di cinque motori elettrici, è in grado di rimanere in movimento per due o tre ore, raggiungendo una quota massima di volo di circa quattro chilometri.

Il ministro della Difesa Viktor Chrenin ha rappresentato la Bielorussia all’evento, che secondo lui contribuirà alla creazione di un futuro sicuro e pacifico: “Sono fiducioso che il forum tecnico-militare internazionale promuoverà la cooperazione militare e tecnico-militare interstatale, diventerà un punto di partenza per lo sviluppo di contatti commerciali esistenti e la creazione di nuovi, oltre a contribuire alla costruzione di un futuro sicuro e pacifico“, ha detto il ministro bielorusso. Inoltre, ha sottolineato che “nelle condizioni di instabilità globale e pressione senza precedenti dell’Occidente collettivo sugli Stati che perseguono le proprie politiche sovrane e indipendenti, il forum è diventato un simbolo dell’istituzione e dello sviluppo del partenariato strategico“.

Phan Văn Giang, ministro della Difesa del Vietnam, ha preso parte all’evento incontrando il suo omologo Sergej Šojgu. “Sono fiducioso che le armi, l’equipaggiamento militare e le tecnologie avanzate in mostra al Forum tecnico-militare internazionale Army 2023 attireranno l’attenzione della parte vietnamita e si dimostreranno praticamente utili per le forze armate del Paese“, ha detto il ministro russo. Secondo Šojgu, il Vietnam è stato e rimane un alleato affidabile e il partner chiave della Russia nella regione dell’Asia-Pacifico, e la cooperazione tra i due paesi può essere definita globale e strategica. Šojgu ha incontrato anche il ministro della Difesa della MongoliaGürsediin Saikhanbayar.

Il viceministro della Difesa del Pakistan, Hamood uz Zaman Khan, ha tenuto un incontro con il suo omologo russo Aleksandr Fomin, con le due parti hanno valutato positivamente le relazioni in via di sviluppo dinamico e reciprocamente vantaggiose nel settore della difesa, e hanno ribadito il loro impegno a utilizzare il potenziale esistente per espandere ulteriormente la cooperazione. “Valutiamo molto la nostra cooperazione all’interno dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, che sta diventando una delle importanti organizzazioni eurasiatiche che godono di un notevole peso politico nell’attuale sistema di relazioni internazionali. Gli incontri bilaterali negli ultimi anni hanno contribuito a espandere i contatti tra la difesa russa e quella pakistana, tra tutti i tipi di forze armate e tra gli stati maggiori“, ha detto Fomin. Il rappresentante pakistano, a sua volta, ha salutato l’effettiva cooperazione tra i ministeri della Difesa dei due Paesi e ha espresso l’auspicio che possa continuare.

Fomin ha tenuto colloqui anche con il viceministro della Difesa del Laos, Chanthong Sonta-at. In quest’occasione, le parti hanno discusso vari aspetti delle relazioni russo-laotiane nelle sfere militare e tecnico-militare ed hanno espresso il reciproco impegno a ulteriori sforzi per rafforzare i legami tradizionalmente amichevoli tra le forze armate dei due Paesi. Successivamente, lo stesso Fomin ha incontrato il consigliere del ministero della Difesa del BangladeshTarique Ahmed Siddique: “Le parti hanno espresso una valutazione positiva del rapido sviluppo di relazioni reciprocamente vantaggiose in campo militare e hanno ribadito il loro desiderio di massimizzare l’uso del crescente potenziale per approfondire la cooperazione militare“, secondo la nota ufficiale del ministero russo.

Il viceministro russo ha poi incontrato il suo omologo siriano Ali Mahmoud Abbas: “Le parti hanno discusso questioni urgenti relative alla cooperazione militare e tecnica bilaterale. Hanno anche scambiato opinioni sulla situazione in Siria e nei dintorni dell’Ucraina. Le parti hanno sottolineato la necessità che i due paesi continuino una stretta cooperazione al fine di mantenere la stabilità nella Repubblica araba siriana”, si legge nel comunicato ufficiale. Secondo il ministero della Difesa russo, l’incontro, svoltosi in un clima amichevole, ha ribadito la determinazione dei due Paesi a rafforzare ulteriormente la cooperazione russo-siriana nel campo della difesa e della lotta al terrorismo.

All’evento hanno preso parte anche diversi Paesi africani, come il Gambia. “Siamo interessati a parlare con il ministro della difesa per firmare un memorandum d’intesa per espandere la cooperazione“, ha dichiarato generale Mamat Cham, vice capo di stato maggiore della difesa delle forze armate del Gambia, prima del suo incontro con Sergej Šojgu. “Facciamo parte dell’unione regionale dei paesi dell’Africa occidentale CEDEAO, e siamo obbligati a fornire alcune truppe per la sicurezza regionale. Quindi, ci servono attrezzature per le truppe“.

Per la Namibia, era presente il ministro della Difesa Frans Kapofi, che a sua volta ha tenuto colloqui con il suo omologo russo. “Abbiamo notato con soddisfazione che le relazioni russo-namibiane hanno acquisito dinamiche positive negli ultimi anni. Si basano esclusivamente sui principi del rispetto reciproco e della dovuta considerazione degli interessi reciproci“, ha commentato Šojgu.

Anche il Regno di eSwatini (ex Swaziland) ha mostrato interesse per una vasta gamma di hardware militare dalla Russia, con i sistemi missilistici e cannoni antiaerei Pantsir (Pancir’) che sono particolarmente attraenti per il Paese, secondo quanto affermato Sicalo Dlamini, ministro ad interim della Difesa e della Sicurezza Nazionale.

Tra gli altri principali Paesi che hanno preso parte all’evento, citiamo Messico, Perù, India, Myanmar, Egitto, Camerun, Burundi, Mali, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Turchia e Serbia.

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