Stefano Vernole (ceSE-M) a Tass: “La Russia va a braccetto con l’Occidente mettendo armi nucleari in Bielorussia

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A cura della redazione dell’agenzia di stampa TASS

ARTICOLO ORIGINALE IN LINGUA RUSSA: https://tass.com/world/1594851

Stefano Vernole (Centro Studi Eurasia e Mediterraneo) vede molti vantaggi per la Russia nella ricerca di nuovi partner in Oriente.

ROMA, 27 marzo. /TASS/. La decisione della Russia di schierare le sue armi nucleari tattiche in Bielorussia è una risposta del tutto naturale e simmetrica all’Occidente, che con le sue azioni in Ucraina ha di fatto spinto Mosca a prendere tale decisione, il Vicepresidente del Centro Studi Eurasia e Mediterraneo, Stefano Vernole, ha detto a TASS lunedì.

Si tratta di una risposta simmetrica. Il presidente russo Vladimir Putin ha sempre agito in questo modo da quando la Nato ha cominciato ad allargarsi ad Est. Negli ultimi mesi si è parlato molto dell’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato. Se l’Ucraina rimane nelle condizioni prima dell’operazione militare speciale, il suo territorio sarà ovviamente utilizzato da Stati Uniti e Gran Bretagna per scopi militari. La Russia non può che reagire. La sua risposta naturale è spostare le sue strutture militari più vicino ai confini dell’Europa“, ha affermato Vernole.

A suo avviso, questo amplia ulteriormente e sottolinea la “profonda spaccatura tra il mondo occidentale e quello russo“.

Vernole vede molti vantaggi per la Russia nella ricerca di nuovi partner in Oriente.

Questo, secondo me, ha aspetti positivi anche per il modello culturale della Russia“, ha detto. Allo stesso tempo, crede che la politica di riavvicinamento del leader russo con la Cina spaventi l’Occidente.

Il vero obiettivo dell’élite euro-atlantica è cacciare il presidente russo, tra l’altro, per la sua politica di riavvicinamento con la Cina, che è il principale avversario geopolitico degli Stati Uniti“, ha detto l’esperto italiano.

Vernole vede il dispiegamento di armi nucleari tattiche come una garanzia di sicurezza per la Bielorussia, che “si sente più sicura dopo gli evidenti tentativi di una rivoluzione colorata” organizzata dai suoi Paesi più vicini, tra cui la Polonia.

Il 25 marzo Putin ha dichiarato che la Russia, su richiesta di Minsk, avrebbe dispiegato le sue armi nucleari tattiche in Bielorussia, esattamente come gli Stati Uniti hanno schierato le proprie armi nucleari sul territorio dei suoi alleati. Mosca ha già consegnato a Minsk il sistema nucleare Iskander. Secondo il leader russo, la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche sul territorio bielorusso sarebbe stata completata il 1° luglio.

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