La NATO sfida e provoca la Cina, non il contrario

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A cura di Giulio Chinappi

ARTICOLO ORIGINALE

In seguito al vertice NATO tenutosi a Madrid a fine giugno, la Missione della Repubblica Popolare Cinese presso l’Unione Europea ha pubblicato un documento dal titolo “Is China a Challenge to NATO?“. Di seguito la traduzione integrale del testo ufficiale.

Al vertice di Madrid del 2022, la NATO ha adottato un nuovo Concetto strategico, affermando che gli Stati membri della NATO lavoreranno insieme per affrontare le sfide sistemiche poste dalla Cina.

Uno sguardo alla storia e alla realtà ci racconta una storia diversa. Negli ultimi anni, alcuni Paesi della NATO, aggrappati alla mentalità della guerra fredda e alla logica dell’egemonia, hanno perseguito la politica di blocco e hanno profuso i loro sforzi per contenere la Cina, cercando di espandere i parametri geografici della NATO con il pretesto di affrontare la cosiddetta sfida cinese. Ma non si può fare a meno di chiedersi, la Cina, un Paese a decine di migliaia di miglia di distanza, rappresenta davvero una sfida per la NATO, un’organizzazione che “cerca di promuovere la stabilità e il benessere nell’area del Nord Atlantico”? Chi sta conducendo guerre e aumentando l’escalation militare, e chi sta sfidando la sicurezza globale e minacciando la pace mondiale? È chiaro a tutti. I fatti sono fatti, che non possono essere distorti dalla disinformazione.

La nazione cinese ama sempre la pace e la ricerca della pace fa parte del suo DNA culturale. Purssendo stato uno dei Paesi più potenti del mondo per molto tempo nella storia, la Cina non ha mai colonizzato o invaso altri Paesi. Dopo l’Era delle Grandi Scoperte, le flotte delle potenze europee si scatenarono per impadronirsi delle colonie. Tuttavia, quasi 100 anni prima che Colombo scoprisse le Americhe, un navigatore cinese di nome Zheng He guidò quella che allora era la flotta più potente del mondo in sette spedizioni nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano occidentale, visitando oltre 30 Oaesi e regioni senza prendere un singolo centimetro di terra.

Negli ultimi 70 anni trascorsi dalla fondazione della Repubblica Popolare, la Cina ha perseguito una politica estera di pace indipendente e una politica di difesa nazionale di natura difensiva. La Cina segue la via dello sviluppo pacifico e rimane un contributore alla pace mondiale e un difensore dell’ordine internazionale.

La Cina non ha mai iniziato una guerra o invaso un centimetro della terra di un altro Paese. La Cina è ancora l’unico Paese al mondo che si impegna a seguire un percorso di sviluppo pacifico nella sua costituzione. La Cina non interferisce negli affari interni degli altri e non esporta la propria ideologia, tanto meno si impegna nella giurisdizione a braccio lungo, nelle sanzioni unilaterali o nella coercizione economica. Per il bene di perseguire l’equità e la giustizia e di sbarazzarsi del bullismo, invitiamo la NATO, un’organizzazione che riunisce i Paesi più sviluppati e sedicenti più civili, a prendere la stessa posizione.

Lo stesso giorno in cui la Cina ha testato con successo la sua prima bomba atomica, il governo cinese ha dichiarato la sua politica “No First Use” (NFU), rendendo la Cina l’unico Stato dotato di armi nucleari ad aver preso un impegno così esplicito. Ci piacerebbe invitare i tre Paesi nucleari della NATO a prendere lo stesso impegno. Dato che la Cina ha meno armi nucleari di ciascuno di loro, non si può pensare a nessun motivo per cui dovrebbero aver paura di farlo.

Al momento, la spesa militare cinese è solo un quarto di quella degli Stati Uniti ed è ancora più piccola se confrontata con quella della NATO nel suo insieme. Il budget militare cinese rappresenta circa l’1,3% del suo PIL, molto al di sotto della soglia dei Paesi della NATO. La spesa militare pro capite della Cina è al di sotto della media globale e meno di un quinto di quella della NATO. Sarebbe una richiesta giusta e ragionevole chiedere ai Paesi della NATO di ridurre le loro spese militari allo stesso livello della Cina prima di puntare il dito.

La Cina sostiene il vero multilateralismo e la stabilità strategica globale. La Cina è il maggior contributore di forze di pace tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e il secondo più grande contributore tra tutti i Paesi al bilancio delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. La Cina ha inviato più di 40.000 caschi blu, dando un contributo positivo al mantenimento della pace e della stabilità mondiale e regionale.

La NATO afferma di essere impegnata a sostenere l’ordine internazionale basato sulle regole. Ma la domanda è che tipo di regole e di ordine difenderà. Se si tratta di un sistema multilaterale internazionale incentrato sull’ONU, un ordine internazionale fondato sul diritto internazionale e sulle norme fondamentali delle relazioni internazionali basate sugli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni Unite, sarà certamente accolto a braccia aperte. Tuttavia, se la NATO tenta di imporre le proprie regole o addirittura “regole da gang” alla comunità globale, verrà respinta categoricamente.

La NATO afferma di essere un’organizzazione difensiva, ma quello che abbiamo visto è che ha condotto guerre contro Stati sovrani, creando ingenti vittime e lasciando decine di milioni di sfollati. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato tali azioni? In caso negativo, la NATO non ha forse distorto e abusato del diritto all’autodifesa? Tali azioni non costituiscono violazione del diritto internazionale?

La NATO afferma che la sua zona di difesa non andrà oltre il Nord Atlantico, ma la sua presenza è ovunque. Negli ultimi anni, ha mostrato i muscoli nella regione Asia-Pacifico e ha cercato di fomentare il confronto di blocco qui, come ha fatto in Europa. Quante guerre condotte da uno dei suoi Stati membri, la cui storia di oltre 240 anni vede solo 16 anni senza guerre con altri, erano difensive?

La tragedia delle due guerre mondiali e della crisi ucraina ci dice che l’egemonia, la politica di gruppo e il confronto tra blocchi non portano nessuna pace o sicurezza, ma solo conducono a guerre e conflitti. Ci ricorda inoltre che la fede cieca nella cosiddetta “posizione di forza” e i tentativi di espandere le alleanze militari e cercare la propria sicurezza a spese degli altri non faranno che condurci in un dilemma di sicurezza.

Il mondo è entrato in un nuovo periodo di volatilità e trasformazione. L’ascesa della mentalità della Guerra Fredda, del confronto tra blocchi e della politica di potere rappresenta una seria minaccia per la pace e la sicurezza mondiale. Alla riunione annuale del Forum di Boao per l’Asia di quest’anno, il presidente cinese Xi Jinping ha presentato la Global Security Initiative, invitando tutte le nazioni a rimanere impegnate nella visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, nel rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi, rispettando gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, prendendo sul serio le legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutti i Paesi, risolvendo pacificamente le differenze e le controversie tra Paesi attraverso il dialogo e la consultazione e mantenendo la sicurezza sia in ambiti tradizionali che non tradizionali.

La Cina è pronta a rafforzare la solidarietà e la cooperazione con tutti i Paesi amanti della pace per praticare il vero multilateralismo, costruire un nuovo tipo di relazioni internazionali basate sul rispetto reciproco, l’equità, la giustizia e una cooperazione vantaggiosa per tutti. Dobbiamo essere chiari sul fatto che siamo una comunità in cui tutti i Paesi condividono un interesse comune e compiono sforzi concertati per la pace e la stabilità globali.

La Cina ha bisogno di sviluppo e desidera la pace. Speriamo sinceramente di vivere in armonia e di svilupparci insieme a tutti i Paesi e le organizzazioni del mondo. Tuttavia, la storia della Cina ci dice che la pace non può mai essere un dono dato da altri. Invece, ha bisogno di essere difesa con fermezza. Non saremo ingenui riguardo al Concetto strategico della NATO. C’è una famosa canzone cinese con questi versi: “Per i nostri amici, abbiamo del buon vino. Per sciacalli o lupi, diamo il benvenuto con i fucili“.

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