a cura di Ebrahim Hosseini, Mizan News Agency
1. “These days, the world is witnessing blatant acts of aggression by the Israeli regime against Iran and its people. In your view, why does this regime commit such crimes against defenseless civilians in Gaza, Lebanon, and Iran? What drives it to continue these aggressions, including targeted assassinations?”
Basta guardare una mappa dell’espansione dello Stato ebraico per non farsi illusioni: Israele sente continuamente minacciato il proprio diritto ad esistere, per questo punta alla completa distruzione di Gaza e dei territori della Cisgiordania. L’uso dell’aggressione e della forza è l’unica via perseguibile per espandersi, acquisire territori, spazzare via ogni forma di resistenza che supporti Hamas, per stracciare ogni accodo o tentativo diplomatico e ignorare ogni risoluzione di condanna delle N.U.
Ciò che spinge Israele ad attaccare Gaza, Libano, Yemen e Iran, commettendo crimini sempre più odiosi nel tentativo di stroncare la rete organizzativa della Resistenza, è proprio l’isolamento dello Stato ebraico nell’opinione pubblica internazionale e la condanna universale che riceve Nethanyau.
2. “The Israeli regime claims to be targeting Iran’s nuclear and missile programs, yet it clearly strikes hospitals, infrastructure, and media institutions, with many of the victims being women and children. How can this contradiction be explained? What is the real objective behind these actions?”
Colpire i programmi nucleari e missilistici dell’Iran è un pretesto. Ciò è ampiamente risaputo e divulgato da voci autorevoli tra cui Massimo Zucchetti, maggior esperto italiano di disarmo nucleare, docente di Tecnologie Nucleari, Storia dell’energia, Centrali nucleari al Politecnico di Torino, più volte componente delle missioni Onu di verifica del rispetto dei trattati di non proliferazione nucleare, indicato tra i candidati al Premio Nobel per la Fisica nel 2015 e partecipante ai negoziati per l’accordo JPCOA con l’Iran nel 2015.
(Alla Nota 1 citazione dall’articolo di M. Zucchetti “Sul nucleare iraniano sterminati branchi di castronerie”).
Quindi sul nucleare sono tutte chiacchere. Il vero motivo dell’aggressione israeliana è piegare e umiliare l’Iran impedendo che supporti l’Asse della Resistenza . Il motivo dell’aggressione congiunta Stati Uniti – Israele è annullare l’Iran puntando su un Regime change poiché non sono bastati decenni di sanzioni, i tentativi falliti di provocare rivoluzioni colorate, né le campagne contro il velo.
L’attacco statunitense non ha risposto a un’aggressione iraniana e non c’è alcuna prova verificata e credibile di un’imminente produzione della bomba. Si è trattato di un attacco preventivo intrapreso non contro ciò che l’Iran aveva fatto, ma contro ciò che in futuro avrebbe potuto fare. In questo modo Washington ha contribuito a normalizzare un precedente: l’uso della forza contro la latenza nucleare. E questo potrebbe divenire un nuovo standard, per cui il semplice sospetto o la potenziale capacità di avere l’atomica sono sufficienti a giustificare un intervento armato. Tali azioni violano il diritto internazionale, poiché, secondo la Carta delle N U, l’azione militare è consentita solo per legittima difesa contro un attacco armato o con l’approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La guerra preventiva, soprattutto in assenza di un pericolo imminente, si colloca al di fuori di tali limiti.
3. “Although the UN and many human rights organizations have documented the war crimes of the Israeli regime, Western governments continue to support it militarily and politically. Why do you think Western countries largely remain silent in the face of these crimes?”
Purtroppo i governi occidentali come gran parte dell’opinione pubblica sono stati condizionati da una propaganda che, fin dalla nascita dello Stato ebraico, doveva “ripulirsi la coscienza” dagli orrori del nazismo. Per tutti gli anni Settanta, dopo la guerra dei 6 giorni, l’informazione era dominata dalla retorica del diritto di Israele a difendersi dai propri vicini minacciosi. In tempi più recenti, dopo il declino di al Fatah e OLP e l’affermazione come forza politica di Hamas, è stato facile per la propaganda dipingere come terrorista la Resistenza di Hamas oscurandone le più importanti funzioni di sostegno sociale e assistenziale alla popolazione palestinese. Attualmente, se l’opinione pubblica occidentale si è ormai svegliata di fronte al genocidio del popolo palestinese, i governi rimangono servi degli USA e non prendono posizione neppure a seguito delle dichiarazioni ONU.
4. “Western media often portray the Israeli regime as acting in ‘self-defense,’ while ignoring its massacres of civilians in Gaza, Lebanon, and Iran, as well as its assassination campaigns. How do you interpret this media bias, and what can be done to counter it?”
Si tratta di quello che in Italia chiamiamo “doppiopesismo”/“due pesi e due misure” double standard, cioè l’applicazione di criteri / standard diversi per valutare situazioni o persone che dovrebbero essere trattate allo stesso modo. L’intento palese è di favorire o danneggiare una delle parti. Il metodo è da sempre usato per screditare con notizie fake ad esempio la Cina su questioni che interessano Xinjiang (diritti umani, persecuzione dell’Islam, lager e campi di lavoro schiavisti ecc.) Hong Kong (manifestazioni studentesche, violazione libertà di espressione) e Tibet (persecuzione del buddhismo, controlli di polizia, repressioni)
5. “What do you believe is the long-term goal of the Zionist regime’s aggressive and expansionist policies? What threats do these ambitions pose to its neighbors in the Middle East?”
In realtà non riesco a vedere prospettive o obiettivi a lungo termine del regime sionista. Rimanere costantemente in guerra non mi pare una gran soluzione (tanto è vero che un flusso continuo di israeliani sta andandosene all’estero). Agendo così, l’entità sionista si condanna all’isolamento ed è esposta alla continua ritorsione / vendetta da parte dei suoi vicini. Inoltre considero del tutto improbabile che la Resistenza di Hamas o di altri gruppi libanesi ed yemeniti possa esse sconfitta completamente. Anche se duramente colpita, la Resistenza rappresenta gli interessi vitali della popolazione palestinese.
6. “What is your personal reaction to the recent attacks by this regime against Iran and the killing of civilians? What message would you like to share?”
Stamattina 22 giugno sono rimasta duramente colpita dalle notizie, in un misto di rabbia e impotenza. E proprio ieri avevo inviato un video messaggio all’Ambasciata iraniana di Roma per esprimere la mia solidarietà e anche la mia certezza che l’Iran saprà fare appello alla propria tradizionale dignità di antica cultura di fronte alle scomposte performances di coloro che si credono i manovratori del potere mondiale. Un segnale che reputo di grande maturità è il fatto che gruppi di opposizione interni all’Iran si siano immediatamente espressi in difesa della Patria minacciata e contro quella che la stessa Guida Suprema ha definito “guerra imposta” rimandando alla memoria della guerra Iran – Iraq (1980-88), altro periodo difficilissimo per il Paese che subì l’aggressione dell’Iraq finanziato dai soliti noti, USA e Israele.
7. “The United States routinely vetoes UN resolutions condemning the Israeli regime’s crimes. In your opinion, do U.S. policies enable and sustain these aggressions? How can both regimes be held accountable?”
Gli ambienti USA in stretta connessione con lobbies ebraiche finanziano, consentono e sostengono i crimini e le operazioni decise da Israele anche se non risultano mai implicati. La responsabilità è sempre politica e di interesse finanziario.
8. “The Israeli regime often claims to be targeting military sites, but in practice, civilian areas are hit. This is evident in Gaza, where the high number of child victims and disabled survivors speaks for itself. Similarly, in its recent attacks on Iran, many of the victims have been women, children, and civilians. What do you think is Israel’s real motive behind targeting civilians in this way?”
Spesso vengono colpiti obiettivi civili, scuole e ospedali con la scusa che proteggono basi di Resistenza. In realtà l’obiettivo è proprio quello della pulizia etnica
9. “Protests against the Zionist regime’s crimes are growing worldwide. How can this global solidarity be transformed into effective political and economic pressure?”
Sarebbe necessaria innanzitutto un’informazione equilibrata, documentata e corretta che combatta i pregiudizi, altre alla presenza di leaders credibili e autorevoli, non implicati in interessi politici di parte, anzi senza bandiere di partiti… praticamente un’utopia… perché ormai la gente è “drogata” dai pregiudizi facili.
10. “Many believe that the leaders of the Israeli regime should be tried in international courts, such as the Hague, for war crimes and acts of terrorism. Why has there been no serious action taken in this regard so far?”
Il Tribunale Internazionale dell’Aia o Corte Internazionale di Giustizia (CIJ), istituita come parte integrante della Carta delle NU è l’organo giudiziario delle NU che ha un ruolo cruciale nel risolvere controversie legali tra Stati e nel fornire pareri consultivi su questioni legali internazionali che hanno un peso morale e politico La credibilità dell’ istituzione è essenziale per il mantenimento della pace e della giustizia a livello globale. Le decisioni della CIJ sono vincolanti per le parti coinvolte nelle dispute, e non esiste un meccanismo di appello. La Corte ha trattato un’ampia gamma di casi, tra cui dispute territoriali, violazioni dei diritti umani, questioni ambientali, questioni di terrorismo e interpretazione di trattati (ad esempio, nel 2004, la Corte ha emesso un parere consultivo riguardo alla costruzione del muro nei territori palestinesi occupati, dichiarandola contraria al diritto internazionale). La credibilità della CIJ si basa su indipendenza, imparzialità, trasparenza, procedura rigorosa, implementazione delle decisioni (anche se la CIJ non ha poteri coercitivi, il Consiglio di Sicurezza delle NU può intervenire per garantire l’implementazione delle decisioni). Tuttavia non tutti gli Stati accettano automaticamente la giurisdizione della CIJ: l’accettazione è volontaria e alcuni Stati possono rifiutarsi di partecipare a procedimenti specifici, limitando l’autorità della Corte. La mancanza di un meccanismo efficace, significa che alcune decisioni della CIJ possono rimanere inapplicate. Questo dipende oltre che dalla volontà politica degli Stati, anche dalla capacità del Consiglio di Sicurezza di agire. Benché la Corte sia indipendente, le decisioni su questioni altamente politiche possono essere influenzate da dinamiche internazionali, mettendo alla prova la percezione di imparzialità. Inoltre la CIJ opera con risorse limitate e affronta un carico di lavoro crescente.
11. “For over seven decades, the Israeli regime and its intelligence agencies have used targeted assassinations of political and military figures—especially among critics and opponents—as a strategic tool. Why does this regime rely so heavily on assassination? How do you view this state-sponsored terrorism?”
Si tratta della la peggiore forma di terrorismo proprio perché non ha alcuna base ideologica e non afferma alcun principio etico, ma agisce con freddezza e precisione “scientifica”. Neppure nelle peggiori degenerazioni del pensiero fondamentalista o radicale islamico troviamo aspetti simili.
12. “The Israeli regime possesses illegal nuclear weapons without any IAEA oversight, yet it attacks Iran under the pretext of nuclear concerns. Isn’t this a clear example of double standards in global norms? How should the international community address this hypocrisy?”
Già risposto sopra su ipocrisia del doppio standard.
NOTE AL TESTO
(1) da articolo di Massimo Zucchetti “1) L’Iran NON ha la bomba atomica. Non ci è neanche vicino, ad averla; 2) La IAEA ha ultimamente intensificato la frequenza delle sue ispezioni, dati i timori USA sulla non-adempienza dell’Iran ad alcune regole, soprattutto sull’arricchimento dell’uranio. USA e Iran stavano facendo colloqui bilaterali, Trump al solito giocava sporco, mettendo avanti dei proclami ideologici del direttore della IAEA. Gli Iraniani facevano notare che nei rapporti ufficiali degli ispettori IAEA non c’erano dati che giustificassero tutto il cancan di Trump. Ma pian piano si sarebbe arrivati a un accordo; 3) La IAEA è fatta apposta per quei controlli: dato che abbiamo “convinto” gli iraniani a firmare il Protocollo Aggiuntivo del TNP, ha potere di intromissione totale nel nucleare iraniano: ispezioni a sorpresa, controlli distruttivi, etc. sappiamo davvero tutto; 4) In 80 anni, la tecnologia nucleare bellica ha fatto molti passi avanti, non si parla più di “bombe atomiche” come ai tempi di Oppenheimer, ma di ordigni come minimo a tre stadi fusione-fissione-fusione termonucleare. La “bomba atomica” vecchio stile è solo più un innesco per le moderne bombe. E per queste, NON SERVE una bomba all’Uranio, ma al Plutonio weapons-grade a implosione: parlando come al tempo dei nonni, qualcosa di simile al Fat Man caduto su Nagasaki; 5) Quindi tutte queste beghe sull’arricchimento dell’uranio sono senza senso, oggi la strada per dotarsi di un’arma termonucleare non passa più attraverso l’Uranio arricchito, ma attraverso il Plutonio: ln Iran in questo momento non c’è un grammo di Plutonio weapons-grade.”
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