Traduzione a cura di Jean-Claude Martini

L’esercitazione strategica congiunta delle forze armate della Repubblica di Bielorussia e della Federazione Russa Zapad-2025 si svolgerà dal 12 al 16 settembre 2025. Il tema dell’esercitazione: è Sull’impiego di raggruppamenti regionali onde garantire la sicurezza militare dello Stato dell’Unione.

L’obiettivo generale è quello di collaudare le capacità di Bielorussia e Russia di garantire la sicurezza militare dello Stato dell’Unione e la loro prontezza a respingere possibili aggressioni.

La Bielorussia ha intrapreso una serie di misure per garantire la massima apertura e trasparenza nelle sue attività militari, al fine di eliminare qualsiasi speculazione sull’esercitazione Zapad-2025, ridurre le tensioni e ripristinare la fiducia e le relazioni di buon vicinato nella regione:

  1. Abbiamo deciso di spostare le aree dell’esercitazione lontano dai nostri confini.
  2. La seconda caratteristica dell’esercitazione è che abbiamo deliberatamente rimosso scenari e concetti offensivi dallo scenario e dal piano. L’esercitazione consiste in episodi difensivi, volti a proteggere e garantire la sicurezza dello Stato dell’Unione Bielorussia-Russia.
  3. La terza caratteristica è che abbiamo ridotto significativamente il numero di truppe coinvolte nell’esercitazione, per la precisione della metà. Il 31 luglio abbiamo fornito informazioni dettagliate sull’esercitazione agli Stati partecipanti all’OSCE tramite la Rete di comunicazione dell’OSCE.
  4. Come gesto di buona volontà e trasparenza, abbiamo invitato tutti gli Stati partecipanti all’OSCE, senza eccezioni, a osservare l’esercitazione, nonostante la sua le soglie non raggiungono i parametri di osservazione obbligatoria in conformità con il Capitolo VI del Documento di Vienna 2011. Inoltre, tutti gli addetti militari stranieri accreditati presso il Ministero della Difesa della Bielorussia, compresi i rappresentanti di nove Stati della NATO, avranno l’opportunità di osservare le esercitazioni. La Bielorussia rimane inoltre aperta alle attività di ispezione ai sensi del Documento di Vienna 2011.

Qualsiasi Stato partecipante potrà verificare che l’esercitazione Zapad-2025 sia di natura puramente difensiva e non rappresenti alcuna minaccia per i suoi vicini. Purtroppo, i Paesi dell’UE e della NATO, compresi i nostri vicini più prossimi, hanno rifiutato il nostro invito a osservare l’esercitazione. Sembra illogico, soprattutto per coloro che hanno costantemente sollevato preoccupazioni su questa esercitazione. I nostri vicini polacchi hanno affermato che, nelle circostanze attuali, non sarebbero in grado di riprendere la cooperazione militare con la Bielorussia, anche nel campo della verifica.

A nostro avviso, è giunto il momento di riprendere i contatti e il dialogo attraverso gli strumenti CSBM pertinenti se si vogliono dissipare le preoccupazioni in campo militare. Consideriamo questa un’occasione persa per i nostri vicini.

Parallelamente, abbiamo osservato una preoccupante tendenza.

Con l’avvicinarsi delle date della Zapad-2025, questa viene utilizzata dai membri della NATO confinanti come pretesto per un’ulteriore militarizzazione e un aumento del numero e della portata degli eventi di addestramento operativo e al combattimento. Uno di questi eventi è l’Iron Defender-25, che si sta attualmente svolgendo sul territorio della Polonia.

La dirigenza militare e politica di questo Stato ha annunciato che oltre 34.000 militari e 600 unità di equipaggiamento militare saranno coinvolti in questa serie di esercitazioni, un numero di parecchie volte superiore a quello dei partecipanti alla Zapad-2025 e supera significativamente la soglia del Capitolo VI del Documento di Vienna 2011 per l’osservazione delle attività militari.

Vorrei sottolineare che la Bielorussia non è stata invitata a osservare questa esercitazione.

Le sedi principali delle esercitazioni sono le regioni orientali della Polonia. Ciò significa che le manovre si svolgono in prossimità dei confini bielorussi. Inoltre, la Lituania sta schierando ulteriori mezzi di difesa aerea nelle loro vicinanze, rinviando diverse esercitazioni ad agosto e settembre e aumentando l’intensità delle attività di combattimento congiunte. Essa sta addestrando unità lituane e americane nel campo di addestramento di Pabrade, a 15 km dal nostro confine.

E ora la Polonia, citando (com’è ormai diventato assai “di moda”) la minaccia proveniente dall’Est, ha chiuso completamente il confine con la Bielorussia. Chi sarà colpito da questa decisione? Innanzitutto i cittadini comuni, che da diversi giorni erano già in coda per visitare parenti, amici, viaggiare e andare in vacanza. Ma non solo loro. Il confine bielorusso-polacco è un elemento chiave di un importante corridoio di trasporto che parte dai porti dell’UE e termina in Cina. Questo rappresenta un duro colpo per il fatturato commerciale di molti Paesi. Chi ne uscirà peggio? La risposta è semplice e può essere dimostrata dall’esempio degli scambi commerciali tra Bielorussia e Italia.

Per molti anni, le esportazioni italiane verso la Bielorussia sono state diverse volte superiori alle esportazioni bielorusse verso l’Italia e oggi, con le sanzioni, sono superiori di circa il decuplo. Quindi, anche in questo caso, le aziende italiane subiranno perdite sproporzionatamente elevate. Perché la Polonia non considera né gli interessi del suo vicino orientale, la Bielorussia, né quelli dei suoi partner nell’Unione Europea? Questa è una domanda che dovremmo porle. Tuttavia, continuiamo a credere che il buon senso prevarrà e che i nostri partner occidentali, tra cui la vicina Polonia, torneranno sulla strada del dialogo e della cooperazione. La Bielorussia è stata e rimane aperta a contatti appropriati.

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