Gli Stati Uniti hanno sanzionato altri giudici della Corte Penale Internazionale

Start

di Dario Tagliamacco

Gli Stati Uniti colpiscono altri quattro giudici dell’ICC (Corte Penale Internazionale), il principale tribunale per i crimini di guerra e contro l’umanità. Lo ha annunciato il Segretario di Stato, Marco Rubio.

Gli Stati Uniti hanno colpito con sanzioni altri quattro giudici della Corte Penale Internazionale, colpevoli, secondo loro, di aver preparato un mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tale decisione segue le sanzioni imposte a giugno ad altri quattro giudici facenti parte della medesima Corte, mostrando un aspetto completamente ostile nei confronti dell’ICC.

A gennaio di quest’anno la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti aveva approvato in via definitiva un disegno di legge che prevede l’applicazione di sanzioni e misure coercitive contro i giudici dell’ICC. Tale decisione è stata presa dopo che la Corte ha dichiarato di voler perseguire Netanyahu e Gallant, colpevoli di aver commesso crimini contro l’umanità in Palestina a partire dall’8 ottobre 2023. Tra le accuse ci sono l’affamare la popolazione come tattica di guerra, il causare gravi lesioni intenzionalmente al corpo e alla salute, l’attaccare la popolazione civile, lo sterminio, la persecuzione e altri atti inumani. Le accuse sono state accompagnate da mandati d’arresto internazionali che obbligano gli Stati membri della Corte ad arrestare i due personaggi politici israeliani nel caso in cui si trovino nel territorio di uno di essi.

Il segretario di Stato, Marco Rubio, ha definito la Corte come una minaccia per la sicurezza nazionale, il premier israeliano Netanyahu ha ringraziato il Governo statunitense per il sostegno. Quindi Stati Uniti e Israele non riconoscono la giurisdizione di questa istituzione, mentre il Governo israeliano si sta preparando per l’occupazione completa di Gaza. I giudici colpiti dalle nuove sanzioni sono il francese Nicolas Guillou, la canadese Kimberly Prost, la quale in precedenza aveva indagato sui crimini di guerra compiuti dai soldati statunitensi in Afghanistan. Gli altri due destinatari delle sanzioni sono i vice procuratori Shameem Khan, delle isole Fiji, e Mame Mandiaye Niang, del Senegal.

Le sanzioni vietano ai giudici l’ingresso negli Stati Uniti e confiscano i loro beni eventuali presenti nella nazione. La Corte ha dichiarato che queste misure coercitive sono un attacco palese alla sua indipendenza e imparzialità, mettendo in luce la tensione crescente tra l’istituzione e il Governo statunitense. “Questi individui hanno partecipato direttamente alle azioni della Corte penale internazionale per indagare, arrestare, detenere o perseguire cittadini degli Stati Uniti o di Israele, senza il consenso di entrambe le nazioni”, ha affermato Rubio in una nota per spiegare le azioni intraprese contro i quattro giudici.

Il Segretario di Stato ha inoltre spiegato che la Corte Penale Internazionale sarebbe uno strumento di lotta contro gli Stati Uniti e Israele, i quali si oppongono alla politicizzazione, all’abuso di potere, al disprezzo verso la loro sovranità e all’ingerenza illegittima della Corte. Ha poi esortato i Paesi che sostengono l’ICC a resistere alle pretese di questa istituzione che si trova in bancarotta.

Il premier israeliano Netanyahu, esprimendo la propria soddisfazione e gratitudine verso gli Stati Uniti, ha detto che è un’azione decisiva contro la campagna di menzogne e diffamazione nei confronti dello Stato di Israele, a favore della verità e della giustizia. Il Ministero degli Esteri francese ha invece espresso la sua solidarietà verso i giudici e ha definito tali misure contrarie al principio di indipendenza della magistratura.

La Corte ha reagito con una nota spiegando che si tratta di un’istituzione imparziale che lavora sotto il mandato di 125 nazioni. Le sanzioni, secondo la Corte, costituiscono un affronto agli Stati facenti parte della Corte, all’ordine internazionale basato sulle regole e contro milioni di vittime innocenti in tutto il mondo. Come affermato dal presidente e dalla magistratura dell’ICC, la Corte prosegue il suo mandato nel rispetto rigoroso del quadro giuridico adottato dagli Stati che ne fanno parte indipendentemente da qualsiasi restrizione, pressione o minaccia. La Corte ha invitato gli Stati parte e tutti coloro che condividono i valori di umanità e dello Stato di diritto di fornire sostegno costante al lavoro di tale istituzione nell’interesse delle vittime di crimini internazionali.

Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti ad altri quattro giudici della Corte Penale Internazionale rappresentano un altro passo in una lunga storia di tensioni tra Washington e l’istituzione di giustizia internazionale. Nel 2005 l’Amministrazione Bush aveva già adottato alcune misure simili, compresa una politica di protezione per i membri delle forze armate statunitensi da eventuali procedimenti avviati dalla Corte.

Iscriviti alla nostra Newsletter
Enter your email to receive a weekly round-up of our best posts. Learn more!
icon

AREA RISERVATA TESSERATI CeSE-M

Progetto di Ricerca CeSE-M

Il CeSE-M sui social

Naviga il sito

Tirocini Universitari

Partnership

Leggi anche