Maligni si nasce, ipocriti ciarlatani si diventa.

Start

di Maria Morigi

E’ il caso di  Maryam Rajavi, presidente dell’organizzazione dei Mojahedin-e Khalq (MEK), ora rimossa in USA e UE dagli elenchi del terrorismo, eppure ben accettata a Bruxelles e al Parlamento italiano nella prospettiva di pilotare un “regime change” in Iran.

Maryam Rajavi

La Signora Maryam (da nubile Qajar Azdanlu), che si presenta modestamente abbigliata con un velo annodato al mento in modo da non turbare le rivendicazioni delle femministe più accese, è vedova di Massoud Rajavi, capo storico dell’organizzazione-setta MEK e scomparso dai media nel 2003. La Signora Maryam vive nel lusso di rendite milionarie ed è addirittura presentata come possibile futura Presidente dell’Iran in alternativa a Reza Ciro, cittadino statunitense, figlio del defunto Shah Mohamad Reza Pahlavi.

Per spiegare il senso di smarrimento che coglie gli informati sulla storia dell’Iran nell’apprendere le notizie di presenza in sedi ufficiali di Maryam Rajavi, facciamo un po’ di storia del famigerato gruppo MEK illustrandone origini e percorsi.

L’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, fondata nel 1963, ha affinità con sette militanti della Chiesa di Scientology, essendo stata coinvolta in numerosi attentati e sabotaggi e accusata di aver causato la morte di migliaia di iraniani. Pare tuttavia che le principali vittime dell’organizzazione siano i suoi stessi membri – detenuti, torturati, fatti scomparire – come rivelano le interviste ad ex seguaci. Inoltre molte donne sono state costrette a intrattenere relazioni sessuali con Massoud Rajavi, e un certo numero di donne è stato sottoposto a sterilizzazione per garantirne la completa obbedienza all’organizzazione.

Nel 1985 Massoud Rajavi dichiarò l’inizio della “rivoluzione ideologica” cioè la trasformazione da organizzazione a setta dei Mojahedin. Il passaggio comportava per gli adepti la contrarietà alla formazione della famiglia, una rigida gerarchia interna, l’adozione di pratiche di persuasione e controllo del pensiero. Durante la guerra Iran-Iraq (1980-88), alleati di Saddam Hussein e sostenuti dagli USA e dal regime baathista iracheno, i MEK operavano dal campo base di Ashraf in Iraq con clamorosi attentati e uccisioni di personalità pubbliche e scienziati iraniani. L’operazione Mersad di luglio 1988  ha di fatto segnato la loro sconfitta da parte delle forze iraniane. Nella fase successiva al 1990, su ordine di Rajavi tutti i membri sposati furono obbligati a divorziare; i figli dei membri, circa 800 bambini, furono separati dalle loro famiglie e trasferiti dalla base di Ashraf verso l’Europa, in Albania. 

Grazie a Maryam, i MEK consolidarono il loro “ombrello politico” a Parigi con il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI) sostenuto da alcuni partiti politici e figure pubbliche dichiaratamente anti-iraniani. La capitale francese ha spesso ospitato incontri e manifestazioni dei MEK con l’obiettivo di protestare contro il governo iraniano e chiedere in modo ipocrita il rispetto dei diritti umani da loro violati apertamente contro i loro stessi concittadini iraniani.

I primi rapporti sull’Organizzazione MEK sono stati pubblicati dall’Osservatorio per i Diritti Umani e dall’Istituto RAND (https://www.rand.org/) dopo l’invasione USA dell’Iraq. Le interviste offrono un quadro dettagliato della vita all’interno del campo: segregazione in celle d’isolamento, pestaggi, nessun contatto con le famiglie, neppure con i parenti più stretti, schiavitù fisica e psicologica, addestramento militare obbligatorio e su ricatto. Una delle donne dissidenti dell’organizzazione, che si era unita ai Mojahedin del Popolo negli anni ’80, ha dichiarato: “hanno preso i miei figli di sei mesi e cinque anni e mi hanno sottoposto a lavaggio del cervello come gli altri membri; MaryamRajavi ci spingeva a richiedere relazioni con MassoudRajavi.”   Per le donne era praticata anche la sterilizzazione forzata. Inoltre è stato denunciato da più fonti che i Mojahedin hanno preso bambini orfani iracheni come nuovi membri. I rapporti RAND certificano anche un sostegno da parte di Israele all’Organizzazione MEK e da parte di decine di politici americani, tra cui John Bolton e Rudy Giuliani. 

Negli ultimi due anni sono state frequentemente denunciate attività terroristiche e criminali da parte del gruppo MEK a Tirana e Parigi. Ad esempio in giugno 2024 “Albania Daily News” ha riferito che la polizia è intervenuta presso il campo del gruppo MEK nella città di Durrës (Durazzo) sequestrando computer e dispositivi elettronici, evidentemente per contrastare attacchi informatici e attività terroristiche. In Francia sempre in giugno 2024 la polizia francese ha effettuato un’incursione nella sede dei Mojahedin a Parigi scoprendo documenti relativi a riciclaggio di denaro, attrezzature di spionaggio e armi. In quell’occasione tre membri dell’organizzazione sono stati arrestati e Maryam Rajavi, apparentemente in gravi condizioni di salute, ha visto confermato  il divieto di circolazione e di ingresso da parte delle autorità albanesi.

Il Guardian, in un report sulla campagna multimilionaria per la rimozione del MEK dalla lista delle organizzazioni terroristiche degli Stati Uniti, ha scritto: “La campagna per seppellire la storia sanguinosa dei Mojahedin in attentati e assassinii che hanno causato la morte di migliaia di iraniani e per rappresentare gli Stati Uniti come un fedele alleato è avvenuta attraverso membri del Congresso, gruppi di lobbying a Washington e funzionari influenti del paese”(1). Il rapporto ha anche affrontato l’argomento sensibile per l’opinione pubblica delle somme ricevute da politici americani.

Per concludere, oltre ogni ragionevole dubbio, è dimostrato che i gruppi MEK da almeno 4 anni in prospettiva di regime change sono finanziati e sponsorizzati da Washington e Bruxelles, ma anche  sostenuti dal Governo italiano fin dal 2012 secondo un piano presentato dal Ministero degli Esteri (allora Ministro in carica Giulio Terzi) che aveva accolto alcuni membri della famigerata organizzazione, e si dichiarava pronto a ospitarne altri. Siamo inoltre sempre più convinti che, anche se gode di forti protezioni, la Signora Maryam è impresentabile come esponente e portabandiera di un gruppo che ha praticato negli anni i peggiori crimini contro la sua stessa madrepatria. E troviamo conferma che le roventi denunce contro il regime iraniano come sostenitore dell’Asse della Resistenza che provengono da USA e Israele siano frutto di una strategia da guerra ibrida, specialmente quando strumentalizzano mezzi e personaggi infimi per bassezza morale quali la Signora Maryam Rajavi. 

Eppure con grande clamore i giornali parlano del Vertice internazionale per un Iran libero 31 luglio 2025 – Roma (detto in inglese più internazionale: Free Iran World Summit) laddove personalità globali, leader politici, diplomatici, difensori dei diritti umani ed esperti politici hanno sostenuto la Resistenza organizzata del popolo iraniano contro il regime teocratico degli Ayatollah. In quella sede l’impavida Maryam, Presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI) è intervenuta diventando l’epicentro di un appello internazionale alla libertà e una potente dimostrazione di solidarietà contro Teheran, ha denunciato decenni di crimini (di Teheran) contro l’umanità evidenziando il ruolo e la forza del CNRI tramite i MEK dipinti come unica alternativa democratica organizzata in grado di portare il cambiamento auspicato di regime in Iran. (Auspicato da chi lo sappiamo, non occorre spiegare).

NOTE AL TESTO

 (1) https://www.theguardian.com/politics/2012/sep/21/qanda-mek-us-terrorist-

Iscriviti alla nostra Newsletter
Enter your email to receive a weekly round-up of our best posts. Learn more!
icon

AREA RISERVATA TESSERATI CeSE-M

Progetto di Ricerca CeSE-M

Il CeSE-M sui social

Naviga il sito

Tirocini Universitari

Partnership

Leggi anche