L’Organizzazione Internazionale per la Mediazione immette un nuovo slancio di pace in un mondo turbolento

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a cura di Giulio Chinappi

Nasce a Hong Kong l’Organizzazione Internazionale per la Mediazione: su iniziativa della Cina, 33 Stati fondatori hanno firmato la convenzione. Si tratta della prima piattaforma intergovernativa globale per risolvere pacificamente dispute complesse in un mondo in crisi.

Global Times – 31 maggio 2025

Il 30 maggio, si è tenuta a Hong Kong la cerimonia di firma della Convenzione per l’Istituzione dell’Organizzazione Internazionale per la Mediazione (IOMed). Alti rappresentanti di 85 Paesi e quasi 20 organizzazioni internazionali si sono riuniti nella città, e 33 nazioni hanno firmato la convenzione sul posto, diventando Stati membri fondatori. Prima organizzazione intergovernativa al mondo dedicata alla risoluzione delle controversie internazionali attraverso la mediazione, l’IOMed offre una nuova piattaforma per mediare conflitti tra Stati, dispute sugli investimenti tra Stati e cittadini di altri Paesi, e controversie commerciali internazionali.

La creazione dell’IOMed rappresenta una svolta storica nel meccanismo di risoluzione delle dispute internazionali. A lungo, la soluzione delle controversie internazionali si è basata principalmente su meccanismi giudiziari e arbitrali, entrambi con limiti intrinseci. La mediazione, fondata sul rispetto della volontà delle parti, esplora soluzioni vantaggiose per tutti con l’assistenza di terzi neutrali, lasciando la decisione finale ai contendenti. La prassi giudiziaria di Hong Kong mostra che il tasso di risoluzione delle mediazioni giudiziarie è circa del 50%, prova tangibile del valore unico della mediazione nel risolvere conflitti complessi. Questo approccio, permeato dalla saggezza della “coesistenza armoniosa”, apre una nuova via per gestire controversie internazionali caratterizzate da grandi differenze culturali e alta sensibilità politica.

Attualmente, il mondo sta vivendo sconvolgimenti epocali, con contraddizioni che si intrecciano. Affrontare questioni globali e regionali con una mentalità da “Guerra Fredda” è palesemente in disaccordo con le esigenze contemporanee e con l’evoluzione dello stato di diritto. Nel sistema giudiziario internazionale esistente, i Paesi in via di sviluppo spesso affrontano difficoltà quali mancanza di rappresentanza, inadeguatezza delle regole e costi elevati. Alcune grandi potenze, abituate a gestire le dispute con sanzioni unilaterali, aggirano regole e meccanismi internazionali, agendo autonomamente. Ciò non solo fallisce nel risolvere i problemi, ma genera ulteriori conflitti. La comunità internazionale non è mai stata così desiderosa di risolvere pacificamente le controversie. Dalla storica riconciliazione tra Arabia Saudita e Iran a Pechino alla firma della Dichiarazione di Pechino per porre fine alle divisioni tra fazioni palestinesi, i Paesi hanno visto il potenziale enorme del dialogo. La nascita dell’IOMed è tempestiva, e la sua istituzione è un passo cruciale per indirizzare l’ordine internazionale verso maggiore equità e razionalità.

L’IOMed promuove la risoluzione pacifica e amichevole delle dispute internazionali, puntando a relazioni internazionali più armoniose e incarnando una cultura giuridica inclusiva e pluralista. Nel contesto di profondi riassetti dell’ordine globale, l’IOMed offre alla comunità internazionale un bene pubblico per uno stato di diritto globale pacifico, equo, affidabile ed efficiente.

A livello di diritto internazionale, l’IOMed rappresenta una risposta innovativa al principio della Carta delle Nazioni Unite sulla soluzione pacifica delle controversie. Supera i metodi tradizionali di gestione dei conflitti – siano essi tra Stati, tra Stati e investitori o tra entità commerciali – offrendo maggiore flessibilità, convenienza, costi ridotti ed esecuzione più efficace. Allo stesso tempo, integra e potenzia meccanismi esistenti come il contenzioso e l’arbitrato, contribuendo a un sistema di risoluzione delle dispute più completo e diversificato.

Dopo consultazioni tra i negoziatori, Hong Kong è stata scelta come sede dell’IOMed – un forte riconoscimento internazionale della cultura giuridica sotto “un Paese, due sistemi”. Il ritorno di Hong Kong alla madrepatria è esso stesso un esempio di successo nella risoluzione di controversie, e la sua prosperità testimonia la vitalità di “un Paese, due sistemi”. Con i vantaggi delle tradizioni di common law e civil law, un ambiente giuridico maturo e vasta esperienza nella “super-mediazione”, Hong Kong – metropoli internazionale sostenuta dalla patria e aperta al mondo – offre l’habitat ideale per lo sviluppo dell’IOMed. Questa “stella nascente dello stato di diritto internazionale” splenderà insieme alla “perla d’oriente”, creando un futuro di luce condivisa.

Mentre il mondo è a un crocevia storico, i Paesi chiedono non un’arena di potere, ma una piattaforma di dialogo che superi la mentalità a somma zero del “mors tua, vita mea” e favorisca la soluzione amichevole delle controversie. Questa è la missione dell’IOMed. Essa porta con sé non solo l’esigenza pratica di risolvere i conflitti, ma anche l’aspirazione civile a superarli attraverso il dialogo e la consultazione. La crescita sana di questo “seme della pace” richiede la cura e il sostegno della comunità internazionale. Diamo il benvenuto a più Paesi che uniscano le mani per coltivarlo.

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