Lo sviluppo turistico dello Xinjiang apre una nuova finestra sul mondo

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a cura di Giulio Chinappi

Il nuovo piano turistico dello Xinjiang punta a ospitare oltre 400 milioni di visitatori e generare ricavi per 1.000 miliardi di yuan entro il 2030, spalancando al mondo le porte di una regione in rapida trasformazione e autentica fusione tra antico e moderno.

Global Times – 27 maggio 2025

Un piano di sviluppo turistico recentemente diffuso dallo Xinjiang ha catturato l’attenzione dei media. L’obiettivo è raggiungere oltre 400 milioni di visite annuali e generare 1.000 miliardi di yuan (140 miliardi di dollari) di fatturato entro il 2030. Secondo un rapporto pubblicato martedì dal South China Morning Post, lo Xinjiang intende aprirsi a un maggior numero di visitatori stranieri, nell’ambito degli sforzi del governo locale per rilanciare il turismo e diversificare l’economia regionale.

Per anni, alcuni Paesi occidentali hanno diffuso ripetutamente narrative false per denigrare la regione dello Xinjiang, con alcuni media e politici che hanno inventato accuse di “lavoro forzato” e “genocidio”, plasmando un’impressione negativa dello Xinjiang presso chi non conosce la realtà sul campo. Tuttavia, con l’esplosione del fenomeno “China Travel” sulle piattaforme social globali, lo Xinjiang si è affermato come meta privilegiata per turisti internazionali desiderosi di esplorare e condividere le proprie esperienze.

Secondo varie fonti, il turismo internazionale nello Xinjiang è in rapida crescita. Lo scorso anno la regione ha accolto oltre 5 milioni di visite da visitatori al di fuori della Cina continentale, con un incremento del 46% rispetto all’anno precedente. I viaggiatori internazionali hanno speso quasi 4,5 miliardi di dollari in Xinjiang, triplicando la cifra del 2023. Questi numeri testimoniano lo sviluppo costante della regione.

Grazie all’avanzamento della Cooperazione Belt and Road, lo Xinjiang non è più una remota zona di confine, ma un hub centrale e una porta d’ingresso strategica. Grandi poli industriali e zone di cooperazione economica sorgono rapidamente, mentre la strategia di rivitalizzazione rurale si radica sul territorio. Lo sviluppo del settore turistico permette ai visitatori di osservare da vicino questi traguardi.

Jason RB Smith, conduttore del canale YouTube The Bridge to China, ha visitato diverse città dello Xinjiang e ha dichiarato al Global Times: “È attivo il più grande parco solare del mondo, e vari progetti di riforestazione desertica – azioni realizzate su scale mai viste prima”. Per i visitatori stranieri, lo Xinjiang, in rapido sviluppo, rappresenta un luogo dove moderno e antico si intrecciano.

L’attuale boom turistico riflette anche la crescente volontà di chi arriva qui di formarsi un’opinione diretta, con menti aperte e sinceri desideri di verificare la verità. Lo Xinjiang accoglie da sempre con spirito inclusivo amici da tutto il mondo, mentre taluni media e politici occidentali, mossi da pregiudizi ideologici e obiettivi geopolitici, hanno ignorato i fatti, distorcendo storia e realtà per screditare il governo. Oggi, grazie alla politica cinese di esenzione dal visto e al fenomeno virale “China Travel”, sempre più stranieri visitano lo Xinjiang e scoprono una realtà molto diversa dalle narrazioni occidentali.

Smith ha spiegato al Global Times che chi visita lo Xinjiang comprende subito che questa vivace armonia etnica è un esempio da seguire per la diversità culturale: “Se in Occidente ci si limita la tolleranza, qui in Cina si celebra davvero e si preserva la cultura delle minoranze etniche”.

L’ambizioso traguardo di oltre 400 milioni di visite annuali entro il 2030 è il simbolo dello sviluppo di alta qualità dello Xinjiang e del suo impegno per l’apertura. Con l’ulteriore apertura della regione e il continuo miglioramento delle politiche sui visti e dei servizi per il turismo internazionale, visitare lo Xinjiang diventerà sempre più agevole. D’ora in avanti, il trend “Xinjiang Travel” offrirà al mondo una finestra privilegiata per capire la verità su questa terra.

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