Perché la generazione Z dovrebbe interessarsi alla politica estera?

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di Areeba Kanwal

In un mondo in cui tutto è interconnesso – dalle tendenze di TikTok alle guerre commerciali – l’idea che la politica estera sia “troppo noiosa” o “irrilevante” non regge più. La Generazione Z, nata approssimativamente tra il 1997 e il 2012, sta crescendo in un’epoca in cui le decisioni prese nelle capitali globali possono influenzare ciò che accade nelle loro città d’origine.

Che si tratti di cambiamenti climatici, instabilità economica o privacy digitale, la politica estera non riguarda più solo guerra e diplomazia: riguarda tutto ciò che ha un impatto sul nostro futuro.

Ecco perché la Generazione Z dovrebbe interessarsi alla politica estera e impegnarsi attivamente.

La politica estera determina il modo in cui i Paesi collaborano per risolvere le sfide globali: sono proprio queste le questioni che appassionano la Generazione Z. Pensate al cambiamento climatico, all’uguaglianza di genere, all’accesso all’istruzione o alla giustizia razziale. Non sono questioni che un singolo Paese può risolvere da solo. Richiedono una collaborazione transfrontaliera.

Ad esempio, l’azione per il clima dipende da accordi globali come l’Accordo di Parigi. Senza pressioni internazionali, alcuni Paesi continuano a inquinare, rendendo più difficile la lotta per chi si impegna.

Se la Generazione Z desidera un pianeta vivibile, deve comprendere e influenzare le politiche estere che plasmano l’azione ambientale globale.

La Generazione Z è la generazione più connessa della storia dell’umanità. Seguite creatori di diversi Paesi, partecipate a conversazioni globali online e studiate o lavorate all’estero. Ma siete consapevoli dei sistemi e delle decisioni internazionali che plasmano lo spazio digitale, economico e politico in cui vi muovete?

Se hai mai pubblicato un quadrato nero per Black Lives Matter o ti sei espresso a favore di Gaza, dell’Ucraina o dell’Iran, hai già partecipato a dibattiti di politica estera. Si tratta di questioni globali su cui la pressione pubblica può influenzare l’azione dei governi.

Ma l’attivismo è più efficace e di impatto quando è informato. Sapere come i Paesi prendono decisioni di politica estera – e come l’opinione pubblica o i movimenti giovanili possono influenzarle – permette alla Generazione Z di trasformare l’attivismo online in un cambiamento concreto.

Man mano che questa generazione diventa una forza politica importante, le politiche che sosterrà definiranno il futuro delle relazioni internazionali. Ma la politica estera raramente viene affrontata nei programmi scolastici o nei dibattiti sui social media, il che significa che molti giovani elettori potrebbero trascurarla durante le elezioni.

Dalle politiche sui rifugiati ai programmi di istruzione internazionale come Erasmus o Fulbright, fino al modo in cui i governi gestiscono le relazioni con potenze emergenti come la Cina o le tensioni regionali in Medio Oriente, le decisioni di politica estera influenzano le vostre opportunità, la vostra sicurezza e il vostro futuro. Conoscere la posizione dei politici su queste questioni può e dovrebbe influenzare il vostro voto.

Inoltre, il commercio globale, le sanzioni internazionali e i rapporti diplomatici determinano quali settori crescono, dove le aziende investono e quali posti di lavoro vengono creati. Se aspiri a una carriera nella tecnologia, nel design, nell’ingegneria, nello sviluppo internazionale o persino nella moda, la politica estera plasma il campo di gioco.

Dalle politiche sui visti agli scambi studenteschi internazionali e ai controlli alle frontiere, la politica estera gioca un ruolo fondamentale nel determinare chi può viaggiare, dove e con quale facilità. Se sogni di viaggiare per il mondo, studiare all’estero o lavorare con organizzazioni internazionali, prima o poi ti troverai faccia a faccia con i risultati di una decisione di politica estera. Non preferiresti essere dalla parte di chi la plasma?

La Generazione Z sta già guidando le conversazioni su inclusione, clima, salute mentale e uguaglianza. Ma è ora di entrare anche nelle conversazioni globali. Non serve essere diplomatici per capire la politica estera. Basta essere informati e pronti a mettere in discussione il funzionamento del mondo.

La vostra generazione non è solo influenzata dalla politica estera; ha il potere di plasmarla. Prendendosi cura, imparando e facendo sentire la propria voce, la Generazione Z può creare un mondo in cui le decisioni internazionali riflettano valori di giustizia, sostenibilità, pace e progresso.

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