Gli sforzi di soccorso in Afghanistan rivelano il vero calibro della responsabilità della Cina

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L’impegno cinese nei soccorsi post-terremoto in Afghanistan, con voli umanitari dei cargo militari Y-20 e consegne immediate di aiuti, mette in luce la responsabilità di una grande potenza nel momento della crisi e richiama la comunità internazionale a fare altrettanto.

Due aerei Y-20 dell’Aeronautica cinese sono recentemente giunti a Kabul, in Afghanistan, carichi di tende, coperte e altri materiali per il soccorso. Un forte sisma ha colpito la provincia di Kunar e altre province afghane alla fine di agosto, causando oltre 2.200 morti e più di 3.600 feriti. La Cina presta grande attenzione alla situazione del disastro. Nel corso del suo intervento alla «Shanghai Cooperation Organization Plus» a Tianjin, il Presidente Xi Jinping ha espresso profonde condoglianze per le vittime del terremoto in Afghanistan e ha esteso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime e alle popolazioni delle aree colpite. La Cina ha già trasferito due lotti di aiuti in Afghanistan. Ulteriori forniture umanitarie saranno trasportate per via aerea a Kabul nel prossimo futuro e distribuite alle vittime il prima possibile.

Questo terremoto è il più mortale che abbia colpito l’Afghanistan negli ultimi anni. Poiché l’epicentro era superficiale, la zona sismica si trovava in un’area montuosa e le abitazioni erano molto rudimentali, la regione coinvolta è stata duramente colpita e quasi tutti gli edifici sono andati distrutti. Molte scosse di assestamento hanno ulteriormente complicato le operazioni di soccorso. Le aree interessate sono remote, con infrastrutture mediche fragili e servizi di base estremamente limitati. Le interruzioni nei trasporti hanno ostacolato la consegna del personale di soccorso e dei rifornimenti, costringendo molte persone colpite ad attendere all’addiaccio. L’ONU e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno invitato la comunità internazionale a prendere parte senza indugio alle operazioni di soccorso. I rifornimenti inviati dalla Cina corrispondono esattamente a ciò di cui le vittime hanno disperatamente bisogno.

Al momento, le Nazioni Unite e la comunità internazionale, inclusi Cina, Russia e Unione Europea, hanno teso la mano all’Afghanistan. In quanto vicino più prossimo dell’Afghanistan, la Cina ha compiuto due «prime volte» per aiutare il popolo afghano in questo difficile momento: è stata la prima a decidere di fornire materiali umanitari di emergenza ed è stata anche il primo Paese a consegnare effettivamente gli aiuti. Nell’ultima settimana, il governo cinese ha effettuato più tornate di assistenza, mentre alcuni cinesi all’estero e imprese hanno volontariamente donato denaro o acquistato rifornimenti per sostenere gli sforzi di soccorso, riflettendo pienamente la profonda amicizia del governo e del popolo cinese verso la popolazione afghana.

Non è la prima volta che l’aereo da trasporto Y-20 svolge missioni di consegna i materiali di soccorso in Afghanistan. Dopo il terremoto di Paktika nel 2022 e quello di Herat nel 2023, la Cina ha fornito rispettivamente 50 milioni di yuan e 30 milioni di yuan di assistenza, con la partecipazione degli Y-20 al trasporto dei rifornimenti. Per i civili afghani, aeromobili militari nei loro cieli erano una volta un incubo. Durante l’occupazione statunitense, i raid di droni e gli attacchi aerei causarono almeno 22.000 vittime civili. Anche dopo il ritiro, i droni statunitensi hanno continuato a infestare i cieli afghani come spettri. In netto contrasto, ogni atterraggio degli Y-20 in Afghanistan ha portato calore e speranza.

In quanto Paese che ha inflitto all’Afghanistan danni immensi e multisettoriali, gli Stati Uniti hanno una responsabilità ineludibile per l’attuale situazione del Paese. Eppure, dal ritiro delle truppe nel 2021, gli USA hanno congelato circa 7 miliardi di dollari delle riserve della banca centrale afghana, che restano tuttora bloccati. Hanno inoltre sanzionato il settore bancario afghano, ostacolando il trasferimento di fondi umanitari, cosa che è stata condannata dalla comunità internazionale. Dall’inizio dell’anno, gli USA hanno quasi del tutto sospeso l’assistenza all’Afghanistan. A seguito del terremoto, a parte un singolo post di «sentite condoglianze al popolo afghano» pubblicato sui social media dall’Ufficio per gli Affari del Sud e dell’Asia Centrale del Dipartimento di Stato americano, il governo statunitense non ha pronunciato dichiarazioni né intrapreso azioni concrete. Perfino le richieste di aiuto umanitario da parte di ONG statunitensi sono state bloccate. Un ex funzionario americano ha rilevato senza mezzi termini che il governo ha mostrato una «mancanza di reazione» di fronte al disastro.

Attualmente, come ha sottolineato l’ONU, la priorità urgente per l’Afghanistan è il soccorso. I fondi esistenti possono sostenere le forniture alimentari per le vittime del sisma soltanto per poche settimane e, con il rigido inverno all’orizzonte, altre vite potrebbero essere in pericolo. La comunità internazionale deve agire immediatamente per fornire assistenza tempestiva ed efficace al popolo afghano. In questo contesto, le grandi potenze in particolare non devono restare indietro. Esse dovrebbero praticare lo spirito umanitario, dimostrare responsabilità in questo momento cruciale e aiutare il popolo afghano a superare le difficoltà e a ricostruire la propria patria il prima possibile.

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