di Luca Pingitore
In occasione del 21° anniversario della strage di Beslan, come ogni anno, una delegazione italiana ha preso parte alle commemorazioni che hanno visto l’intera comunità della cittadina osseta osservare tre giorni di riti e di lutto.
La piccola delegazione, unica rappresentanza straniera presente, fa parte del più ampio gruppo degli “Amici di Beslan” che da anni tiene viva nel nostro paese la memoria di quel tragico accadimento tramite eventi ed iniziative e coltiva una forte legame con la città di Beslan.
Era il 1° settembre 2004 quando, durante le fasi inaugurali dell’inizio dell’anno scolastico, un commando di terroristi fece irruzione nella Scuola n. 1 causando la morte di 334 persone, 186 dei quali bambini. Furono tre drammatici giorni durante i quali oltre mille persone furono tenute in ostaggio nella palestra della scuola fino al tragico epilogo del 3 settembre.
Fu costruito un cimitero apposito per contenere la quasi totalità delle spoglie dichi non sopravvisse all’attacco. La “Città degli Angeli” è stato chiamato per via dei numerosi bambini sepolti.
E proprio nella “Città degli Angeli” dallo scorso 2 settembre è presente la “Madonna di Beslan”, una statua raffigurante appunto la Madonna, creata da artigiani italiani e donata alla comunità locale dagli ”Amici di Beslan”.
Don Vladimir, parroco della parrocchia di Vladikavkaz capitale dell’Ossezia del Nord a cui amministrativamente Beslan appartiene, ha officiato la piccola celebrazione religiosa conclusasi con la benedizione della statua stessa.
A coadiuvare Don Vladimir nella piccola funzione religiosa il sacerdote italiano Don Giorgio Zampini, arrivato appositamente insieme alla piccola delegazione giunta dall’Italia.
Delegazione che ha annoverato i fautori dell’iniziativa Mauro Murgia Rappresentante in Italia dell’Ossezia del Sud e Palmarino Zoccatelli presidente dell’Associazione Veneto-Russia.
A rappresentare gli “Amici di Beslan” anche Luca Pingitore esperto free lance per l’area caucasica.
Alla cerimonia partecipata dalla cittadinanza locale hanno presenziato il sindaco di Beslan Khariton Tatrov e numerose Madri di Beslan che hanno accolto con particolare commozione il dono ricevuto.
La “Città degli Angeli” diventa così un luogo di pace dove, in una terra cristiana ortodossa, ora anche la Madre dei cattolici veglia su chi è stato strappato troppo presto alla vita.
Come ogni anno il primo di settembre si ripete una visita silenziosa, accompagnata solo dai passi, dalle lacrime e dai sospiri delle centinaia di presenti, a quello che resta della palestra della scuola e nei locali della scuola stessa dallo scorso anno diventata Museo della Memoria.
Il terzo giorno una lunga processione, al suono della campana, parte dalla Scuola ed affronta il caldo afoso di queste latitudini per circa sette chilometri. Fino a raggiungere la “Città degli Angeli” dove uno ad uno vengono ricordati i nomi di chi restò ucciso durante quegli angoscianti tre giorni.
Sono trascorsi 21 anni ma la memoria di quei tragici fatti è ancora viva nelle madri, nei superstiti oramai cresciuti, nella comunità dell’intera Repubblica dell’Ossezia del Nord ed in tutta la Russia. Come anche nella politicamente separata, facente Repubblica a sé seppur cosiddetta de facto, Ossezia del Sud la quale ogni anno invia suoi alti rappresentanti.
Ma il ricordo è vivo anche in Italia, uno dei primi paesi che tramite associazioni private quale l’AASIB onlus e qualche istituzione si è subito prodigato nell’aiutare Beslan. Il rapporto di amicizia è continuato negli anni e con la costituzione degli “Amici di Beslan” si è rafforzato ancor di più negli ultimi tempi.
Diverse sono state le visite del Sindaco di Beslan in Italia contraccambiate da viaggi in Ossezia da parte degli amici italiani. Progetti ed attività non sono mancati in entrambi i paesi. Non ultima la proposta di candidatura della città osseta a Premio Nobel per la Pace.
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