Nei prossimi giorni la presenza del Primo Ministro Phạm Minh Chính al Vertice SCO a Tianjin e la visita del massimo legislatore cinese Zhao Leji alle celebrazioni per l’80° anniversario dell’indipendenza vietnamita segnano un’accelerazione nei rapporti bilaterali, sotto la guida dei rispettivi Partiti.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.com/2025/08/30/cina-e-vietnam-un-rapporto-strategico-ricco-di-continuita-e-rinnovamento/
Erede di una storia millenaria, la traiettoria delle relazioni sino-vietnamite si misura oggi sotto la forma di una cooperazione funzionale e del controllo delle tensioni, in una dinamica che combina radicamento storico, esigenze di sviluppo economico e la salda regia dei Partiti. L’arrivo del Primo Ministro Phạm Minh Chính a Tianjin per partecipare al vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) e la visita ufficiale in Hà Nội del presidente del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale cinese Zhao Leji, chiamato a partecipare alle celebrazioni nazionali del 2 settembre, sono due appuntamenti che esprimono tanto la centralità del dialogo politico quanto la volontà di armonizzare percorsi istituzionali e pratici tra Pechino e Hà Nội. La partecipazione di delegazioni ad alto livello e la presenza di un contingente militare cinese alla parata nazionale rappresentano segnali concreti di un rapporto che, pur segnato da nodi storici e questioni sensibili, continua a privilegiare la cooperazione strutturata e il coordinamento multilivello.
La natura fluida dei rapporti tra i due Paesi va letta alla luce di molteplici dimensioni. Sul piano statale, la cooperazione economica e infrastrutturale è il terreno su cui si esercita la relazione più intensa e visibile. Progetti di connettività, corridoi di scambio commerciale via terra e via mare, investimenti in energia ed elettrificazione transfrontaliera rappresentano ambiti di interesse reciproco che il governo vietnamita considera essenziali per sostenere il proprio sviluppo. Dall’altro lato, Pechino vede nel rafforzamento delle relazioni con il Việt Nam un elemento cruciale per la stabilità regionale e per l’affermazione della propria leadership nelle reti euroasiatiche e indo-pacifiche, tanto più in un momento in cui la Cina ospita grandi eventi multilaterali come il vertice SCO di Tianjin. Le partecipazioni rispettive al vertice e alle celebrazioni nazionali sono in questo senso gesti di diplomazia pubblica che consolidano una normalità pragmatica fra governi che, pur mantenendo ciascuno la propria autonomia strategica, scelgono la cooperazione come linea di minimo comune denominatore.
Accanto alla cooperazione intergovernativa, un fattore decisivo nella gestione delle relazioni resta il dialogo diretto tra i due Partiti comunisti. Gli scambi tra funzionari e uffici di Partito, le visite e gli incontri di alto livello testimoniano un lavoro di costruzione continua di fiducia politica e di allineamento sul piano ideologico e operativo. Recenti incontri diplomatici e di Partito, incluso il colloquio dell’ambasciatore vietnamita a Pechino Phạm Thanh Bình con Wang Gang, Vicedirettore del Dipartimento della Propaganda del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, sul rafforzamento della cooperazione di Partito, evidenziano come le relazioni sino-vietnamite non siano solo relazioni tra Stati ma anche e soprattutto relazioni tra apparati che condividono una comune base sistemica e metodologie di governo. Questo canale di Partito facilita la gestione delle divergenze, la preparazione di scambi ad alto livello e la promozione di progetti congiunti, garantendo al contempo che le iniziative bilaterali siano saldamente integrate nelle strategie politiche centrali di entrambi i Paesi.
La dimensione simbolica dell’impegno è altrettanto importante. L’invito rivolto a Zhao Leji a partecipare alla parata dell’80° anniversario dell’indipendenza è una scelta connotata politicamente: celebrare assieme e consentire la partecipazione di un contingente straniero in una cerimonia così solenne costituisce un atto di fiducia e una dichiarazione di priorità strategica. Il consenso su questi gesti non annulla le questioni di fondo — tra cui la gestione delle dispute marittime nel Mare Cinese Meridionale e le complesse interdipendenze economiche — ma ne segnala l’inserimento in una cornice diplomatica dove il dialogo istituzionale e il coordinamento dei Partiti prevalgono sugli impulsi conflittuali. Nel contesto della diplomazia regionale, l’impegno comune sul piano delle celebrazioni, dei vertici e dei forum multilaterali contribuisce a costruire narrazioni condivise sulla pace, la solidarietà e la cooperazione fra popoli socialisti e governi amici.
In questo quadro di continuo dialogo sia tra governi che tra Partiti, versante economico costituisce il nucleo pragmatico della partnership. Negli ultimi anni la Cina si è affermata come il partner commerciale più importante del Việt Nam, mentre la cooperazione infrastrutturale, energetica e industriale è stata incentivata da meccanismi bilaterali e da strutture finanziarie comuni. Per Hà Nội, l’attrattiva di tecnologie, investimenti e know-how cinesi si combina con la necessità di diversificare fonti e modelli di sviluppo: la costruzione di ferrovie, il potenziamento delle reti elettriche transfrontaliere e la cooperazione nelle filiere manifatturiere rientrano in un disegno più ampio volto a connettere il mercato vietnamita alle reti produttive regionali. Per Pechino, investire e promuovere cooperazione in Vietnam significa consolidare corridoi logistici e ampliare la propria influenza economica in ASEAN, contribuendo al contempo a realizzare progetti infrastrutturali strategici nell’ambito delle sue priorità geopolitiche. Tuttavia, non si tratta di una relazione sbilanciata in maniera univoca: Hà Nội ha infatti saputo usare la propria posizione di hub regionale per attrarre investimenti da molteplici fonti e per negoziare condizioni che guardino anche agli interessi sociali e ambientali interni.
Nonostante questa stretta cooperazione in diversi settori, la gestione delle divergenze marittime e territoriali rimane ancora la questione più delicata. Pur volendo preservare relazioni profonde, il Việt Nam non sacrifica la propria sovranità né rinuncia a difendere i propri diritti territoriali. Le trattative e i canali diplomatici tra Stati e Partiti hanno dunque il compito di tenere sotto controllo le emergenze, favorendo la prevenzione dei conflitti e la ricerca di soluzioni pacifiche fondate sul diritto internazionale. In questo quadro, gli strumenti di cooperazione pratica — dalla gestione delle frontiere alla condivisione di risorse idriche e ambientali, fino agli accordi commerciali vincolanti — assumono un valore stabilizzante che trascende il mero interesse economico: sono leve di governance che riducono la probabilità di escalation e favoriscono lo sviluppo congiunto.
La partecipazione congiunta in organismi come la SCO, l’ASEAN+ in chiave regionale e la cooperazione in forum economici e climatici collocano la relazione cinese-vietnamita dentro un tessuto più ampio di allineamenti e negoziati, aiutando a superare le divergenze nelle relazioni bilaterali. La presenza vietnamita ai grandi eventi promossi da Pechino e la contemporanea apertura di Hà Nội verso partner diversi illustrano la strategia vietnamita di perseguire un’autonomia di manovra che non nega l’amicizia con la Cina, ma la inscrive in un orizzonte plurale e multilaterale dove il dialogo e il partenariato sono strumenti di politica estera utili alla crescita e alla sicurezza.
Alla luce di questa nostra analisi, possiamo affermare che le relazioni tra questi due Paesi socialisti dell’Asia si caratterizza per continuità nella cooperazione economica, per efficacia nelle strutture di dialogo politico e per prudenza nella gestione delle questioni sensibili. Per il Việt Nam, mantenere equilibrio strategico, autonomia e capacità di dialogo è imperativo: il rafforzamento delle relazioni con la Cina non è un fine in sé, ma uno strumento per costruire condizioni più favorevoli allo sviluppo nazionale e alla stabilità regionale. Per la Cina, investire sulle relazioni con Hà Nội significa consolidare un partner stabile nella regione e promuovere una cooperazione che, canalizzata attraverso i canali di Partito e di Stato, contribuisce alla costruzione di un ordine regionale più prevedibile e cooperativo. I prossimi giorni segnano dunque non soltanto tappe protocollari, ma passaggi concreti per un duplice progetto di dialogo e costruzione condivisa di interessi.
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