L’ASEAN rafforza solidarietà e visione condivisa a Kuala Lumpur

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Durante il 58° Incontro dei Ministri degli Esteri a Kuala Lumpur, l’ASEAN ha varato piani per la crescita sostenibile e l’inclusione, mentre il Vietnam ha avanzato proposte concrete per l’adesione di Timor Est e la cooperazione sui diritti umani, rafforzando la coesione regionale.

Il 58° Incontro dei Ministri degli Esteri dell’ASEAN (AMM‑58), svoltosi a Kuala Lumpur dal 8 all’11 luglio, ha rappresentato un momento di svolta nella cooperazione regionale. Con più di venti eventi ufficiali, tra plenarie e sessioni tematiche, i rappresentanti dei dieci Paesi membri e di Timor Est, Paese candidato a diventarne l’undicesimo membro, hanno discusso le strategie necessarie per tradurre in azione concreta la Visione ASEAN 2045, focalizzandosi su inclusività, sostenibilità e solidarietà in un mondo scosso da tensioni geopolitiche e turbolenze economiche. In questo contesto, il Vietnam è emerso ancora una volta come protagonista, avanzando proposte di ampio respiro e ribadendo il proprio ruolo di membro attivo e responsabile della comunità internazionale.

La fase preparatoria dell’AMM‑58 si è aperta con la riunione dei Senior Officials (SOM), in cui l’Ambasciatore Trần Đức Bình – capo delegazione ad interim per il Vietnam – ha evidenziato l’urgenza di un approccio pragmatico alle “fluttuazioni geo‑economiche” globali. “Dobbiamo adattarci rapidamente ai cambiamenti dei mercati mondiali, rafforzando i rapporti con gli attuali partner e attentamente valutando nuove alleanze”, ha spiegato in apertura dei lavori, sottolineando la necessità di un piano dettagliato per l’ingresso del Timor Est nell’ASEAN.

Il tema dell’allargamento è infatti tornato più volte al centro delle discussioni. Durante il SOM, è stata approvata la roadmap per l’ammissione di Timor Est come undicesimo membro, in programma al vertice di ottobre 2025. L’Ambasciatore Bình ha annunciato che il Vietnam stava completando il suo iter interno di ratifica, confermando l’impegno di Hà Nội per la piena integrazione del nuovo Stato nel progetto comunitario.

La prima giornata dell’AMM‑58 ha visto la sessione plenaria inaugurale, durante la quale il Primo Ministro malese Anwar Ibrahim, in qualità di Presidente di turno, ha ripreso il tema “Inclusività e Sostenibilità”. Rivolgendosi ai colleghi, Anwar ha richiamato la necessità di passare dalle enunciazioni a piani d’azione concreti, richiedendo adeguate risorse e meccanismi di monitoraggio efficaci. In tale contesto, il rappresentante vietnamita ha ribadito il concetto – caro alla diplomazia di Hà Nội – del “bambù solido e flessibile”, capace di piegarsi senza spezzarsi, immagine metaforica per un’ASEAN capace di resistere unita alle pressioni esterne.

Uno dei momenti più attesi è stato il dialogo con la Commissione Intergovernativa dell’ASEAN sui Diritti Umani (AICHR). In quest’occasione, il Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri vietnamita, Bùi Thanh Sơn, ha annunciato che il Vietnam organizzerà, entro la fine dell’anno, un workshop sui diritti dei marittimi, sottolineando l’importanza di coordinare l’AICHR con le agenzie settoriali per massimizzare l’efficacia delle politiche sui diritti umani. “Promuovere e proteggere i diritti umani non è compito di un solo settore, ma di tutta la comunità”, ha affermato, evidenziando l’impegno di Hà Nội a implementare la Visione ASEAN 2045 con un approccio multidisciplinare.

Accanto alle tematiche sociali, un altro appuntamento cruciale ha riguardato la Commissione per la Zona Denuclearizzata del Sud‑Est asiatico (SEANWFZ). Il Vietnam, come ha annunciato il Vicepremier Sơn, sta finalizzando le procedure interne per sostenere l’accesso di Timor Est al trattato, ribadendo la linea di convinzione che “nessuno strumento è più efficace di un impegno collettivo per la pace”. Il Ministro ha proposto di intensificare i dialoghi con gli Stati in possesso di armi nucleari affinché firmino il protocollo, e ha offerto la presidenza vietnamita alla prossima conferenza di riesame del Trattato di Non‑Proliferazione nel 2026.

Il Vietnam ha inoltre posto con forza il tema della cooperazione regionale in materia di energia verde e cambiamenti climatici, proponendo di integrare la sostenibilità ambientale nei criteri di valutazione delle politiche ASEAN. In una sessione interministeriale, l’Ambasciatore Bình ha sostenuto che “il futuro della nostra regione dipende dalla capacità di coniugare crescita economica e tutela dell’ambiente”, invocando nuovi meccanismi di finanziamento verde e un ruolo più incisivo del settore privato.

Sul fronte politico‑diplomatico, il Vietnam si è fatto promotore di un “coordinamento rafforzato” all’interno dell’ASEAN per mantenere posizioni comuni sui dossier internazionali, in particolare quelli riguardanti il Mar Cinese Meridionale. Nel comunicato finale del vertice, i ministri hanno ribadito il rispetto del diritto internazionale e della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS 1982), evidenziando la posizione del Vietnam che chiede “un codice di condotta effettivo, sostanziale e conforme al diritto internazionale”.

Al termine delle riunioni ministeriali, è stato adottato un articolato programma di lavoro per il prossimo biennio, basato su cinque pilastri strategici illustrati dal Segretario Generale dell’ASEAN: rafforzamento delle istituzioni, integrazione economica, coesione socio‑culturale, connettività avanzata e risposta congiunta alle crisi globali. Il Vietnam è stato nominato coordinatore per il gruppo di lavoro sull’implementazione della carta dei partner dell’ASEAN, un riconoscimento della sua crescente centralità.

La conclusione dell’AMM‑58 ha ribadito che, in un contesto di competizione tra grandi potenze e di frammentazione commerciale, l’ASEAN può – e deve – operare come piattaforma di mediazione e di convergenza. Il contributo vietnamita, improntato a concretezza e lungimiranza, ha rafforzato l’idea di un’Associazione capace di rispondere alle nuove sfide globali mantenendo saldi i valori di solidarietà, dialogo e cooperazione multilaterale.

Con l’adozione di meccanismi di monitoraggio per la realizzazione della Visione 2045, e con il forte impulso del Vietnam nelle aree dei diritti umani, della sicurezza nucleare e dello sviluppo sostenibile, l’ASEAN si avvia a un nuovo capitolo di integrazione regionale. Restano ora da tradurre in azione le ambiziose dichiarazioni di Kuala Lumpur, ma le basi politiche e strategiche sembrano più solide che mai.

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