di Kim Ryo Won
Kim Ryo Won, analista di sicurezza internazionale della RPDC, ha pubblicato un articolo intitolato “La mossa del Giappone di trasformare l’arcipelago in un’enorme polveriera è un atto suicida che lo spinge verso la seconda sconfitta“.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/06/03/la-mossa-del-giappone-di-trasformare-larcipelago-in-unenorme-polveriera-e-un-atto-suicida/
Pyongyang, 17 maggio (KCNA) – Kim Ryo Won, analista di sicurezza internazionale della RPDC, ha pubblicato il seguente articolo dal titolo “La mossa del Giappone di trasformare l’arcipelago in un’enorme polveriera è un atto suicida che lo spinge verso la seconda sconfitta“:
Recentemente, il riarmo del Giappone, Stato criminale di guerra, sta entrando in una fase sempre più grave tra le frequenti crisi geopolitiche che fanno temere lo scoppio di una nuova grande guerra mondiale.
Secondo i media, il Giappone pianifica di condurre a breve un test di sparo di un cannone elettromagnetico navale, un sistema d’arma ultramoderno che lancia proiettili a velocità ipersonica sfruttando l’energia elettromagnetica.
Il Giappone, che ha avviato lo sviluppo del cannone elettromagnetico nel 2016, ha condotto nel 2023 il primo test al mondo di un’arma navale con un piccolo prototipo, e questa volta eseguirà il test con un prototipo destinato all’impiego bellico reale.
Il Giappone valuta autonomamente che il cannone elettromagnetico sia un elemento che “cambia i giochi sul campo di battaglia”, affermandone l’efficacia sia negli attacchi a bersagli terrestri, marittimi e aerei, sia nella difesa missilistica. Contemporaneamente, rivela apertamente l’intento di utilizzare l’arma per intercettare in futuro i missili ipersonici della RPDC e dei Paesi vicini.
L’emergere del cannone elettromagnetico, posizionato come mezzo d’attacco chiave sotto le spoglie della “difesa”, dimostra chiaramente che il Giappone sta trasformando l’arcipelago in una vetrina per missili di ogni tipo e in un poligono per armi ultramoderne, mostrando un intento di attacco preventivo più evidente che mai.
Il Giappone ha già definito informalmente tempi e luoghi di dispiegamento del missile guidato terra-terra Tipo 12 (gittata 1.000 km) e del proiettile ipersonico a planata (arma ipersonica), superata la fase di test. Parallelamente, accelera lo sviluppo di un nuovo missile balistico con gittata estesa a 3.000 km e di un missile guidato di precisione a lungo raggio terrestre.
Inoltre, ha completato il piano per la formazione dell’unità missilistica terra-mare della “Forza di Autodifesa” terrestre, e intende condurre apertamente esercitazioni di lancio missilistico a Hokkaido (nei pressi dei Paesi vicini) a giugno, infrangendo il precedente di svolgerle fuori dall’arcipelago per il principio della “difesa esclusiva”.
Cerca anche di acquisire dagli Stati Uniti missili aria-aria a medio raggio, missili da crociera a lungo raggio aria-terra e missili da crociera Tomahawk per schierarli operativamente. Non pago, mira alla coproduzione con gli USA del missile AIM-120 a medio raggio.
L’ossessione del Giappone nello sviluppare armi offensive ultramoderne (come i cannoni elettromagnetici) e nel dotarsi di mezzi di attacco a lungo raggio mira a potenziare e ampliare la capacità di attacco preventivo contro la RPDC e i Paesi vicini, realizzando a tutti i costi l’antica ambizione della “Sfera di co-prosperità della Grande Asia Orientale” – mai realizzata – scatenando una nuova guerra d’aggressione in qualsiasi momento.
A seconda di chi brandisce la spada, il suo carattere e la sua missione mutano radicalmente: da tesoro per la pace a strumento d’aggressione.
È chiaro come il sole quale catastrofe colpirebbe il pianeta se le armi di distruzione di massa ricadessero nelle mani del Giappone, Stato criminale di guerra che nel secolo scorso insanguinò l’immensa regione dell’Asia-Pacifico e inflisse all’umanità indicibili sofferenze belliche.
Recentemente, il ministro della Difesa giapponese ha proposto al Segretario alla Difesa USA una pericolosissima iniziativa: rafforzare i legami militari tra Giappone, USA, Australia, Filippine e Corea del Sud, designando come “teatro di guerra” l’area centrata sul Mar Cinese Orientale/Meridionale e la penisola coreana. Ciò svela il bieco tentativo giapponese di scatenare una nuova invasione creando squilibri militari e una nuova struttura conflittuale nella regione.
Le molteplici mosse militari del Giappone per resuscitare il perverso “Grande Impero” – liberandosi dai vincoli politico-militari della sconfitta e sfruttando i cambiamenti geopolitici globali sotto la foglia di “severa sicurezza periferica” – impongono alla RPDC di accumulare urgentemente un potere schiacciante ancora più forte per contrastarlo.
Il riarmo folle del Giappone criminale – che mira all’attacco preventivo contro Stati nucleari trasformando l’arcipelago in un’enorme polveriera – sarà un atto suicida che lo spingerà verso la seconda sconfitta.
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