a cura di Giulio Chinappi
In occasione dell’80° anniversario della vittoria sul nazifascismo, la visita di Xi Jinping in Russia riafferma l’impegno di Pechino e Mosca nel difendere la memoria storica corretta della Seconda Guerra Mondiale, pilastro per l’equità, la giustizia e la stabilità internazionali.
Il presidente cinese Xi Jinping effettuerà una visita di Stato in Russia dal 7 al 10 maggio e parteciperà alle celebrazioni per l’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica a Mosca, su invito del presidente Vladimir Putin. Il 2025 coincide con l’80° anniversario della vittoria nella Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro l’Aggressione Giapponese, della Grande Guerra Patriottica dell’Unione Sovietica e della Seconda Guerra Mondiale, e la missione di Xi in Russia non solo rinsalderà i legami bilaterali al livello di diplomazia di vertice, ma assumerà un significato più ampio per l’intera comunità internazionale.
L’ordine mondiale sta attraversando molteplici shock, le cui cause profonde sono strettamente connesse all’indebolimento della corretta interpretazione della storia della Seconda Guerra Mondiale.
La crescita dell’unilateralismo ha spezzato la tradizione postbellica della cooperazione multilaterale; la diffusione di forme di revisionismo storico ha aggravato la frammentazione delle norme internazionali; e il ritorno di ideologie d’esclusione ha alimentato divisioni sociali. Alcuni politici di destra adoperano ogni mezzo per oscurare o distorcere la storia del conflitto mondiale, mentre altri cercano vantaggi politici e consolidamento del potere ritraendo sotto una luce edulcorata l’esperienza del fascismo. Ancora più pericolosamente, questa visione storica distorta alimenta un circolo vizioso che si accompagna ai conflitti geopolitici: nel tentativo di contenimento, si denigrano — o persino si negano — i contributi storici di Cina e Russia; e sotto il pretesto di un “Indo-Pacifico libero e aperto” si tenta di violare le costituzioni pacifiste d’ispirazione postbellica per riaprire le porte al militarismo.
In questo contesto, l’impegno congiunto di Cina e Russia per promuovere una corretta comprensione della storia della Seconda Guerra Mondiale, difendere gli esiti della vittoria e l’ordine internazionale postbellico, e tutelare equità e giustizia a livello globale, costituisce una guida fondamentale per preservare la pace e la stabilità mondiale.
La guerra che si concluse con successo 80 anni fa fu essenzialmente una lotta tra giustizia e male. Rappresentò un’impresa straordinaria dell’intera comunità internazionale, che superò i confini di nazioni, razze e ideologie per respingere l’aggressione fascista. Dallo sbarco in Normandia in Europa al fronte del Pacifico in Asia, dalla battaglia di Stalingrado alla coraggiosa resistenza cinese contro l’invasione giapponese, fino alle mobilitazioni in Asia, Africa e America Latina, Stati di ogni colore politico e culturale si impegnarono in uno sforzo senza precedenti per sconfiggere le ambizioni imperialiste dell’Asse. Ciò dimostrò il potere unico della cooperazione multilaterale di fronte alle minacce globali.
Non dobbiamo neppure dimenticare che la vittoria nella Guerra di Resistenza del Popolo Cinese contro l’Aggressione Giapponese fu resa possibile grazie al forte sostegno della comunità internazionale. L’Unione Sovietica, inviando truppe nel Nord-est della Cina, accelerò il collasso dell’imperialismo nipponico; gli Stati Uniti fornirono aerei e artiglieria nel quadro del Lend-Lease; e la Dichiarazione de Il Cairo del 1943 esigeva espressamente che il Giappone restituisse tutti i territori cinesi occupati, inclusa Taiwan. Ottanta anni fa, la gran parte delle nazioni del mondo si schierò al fianco di un nemico comune per un ideale condiviso di pace, un fatto che l’umanità dovrebbe portare nel cuore per sempre.
La vittoria nella Seconda Guerra Mondiale fu un trionfo della cooperazione multilaterale capace di trascendere sistemi e credi diversi per sconfiggere la tirannia fascista. Essa provò che la legge della giungla, in cui il forte prevale sul debole, non è la via dello sviluppo umano. Pose le basi per un ordine internazionale centrato sulle Nazioni Unite e diede impulso a una ondata di liberazione nazionale e di sviluppo pacifico, fondata sull’uguaglianza e sul diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli. Coltivare una visione corretta della storia del conflitto globale significa dunque anche difendere un’adeguata concezione dell’ordine mondiale.
La costruzione del sistema internazionale postbellico dimostrò inoltre che il multilateralismo non è una tattica temporanea nella contesa tra grandi potenze, ma una scelta di civiltà nata da enormi sacrifici. La Cina, teatro principale del fronte orientale durante la guerra, non fu solo uno dei principali contributori allo sforzo anti-fascista mondiale, ma anche promotrice e custode dell’ordine internazionale successivo al conflitto. Pechino ha sempre sostenuto i Cinque Principi di Coesistenza Pacifica e ha giocato un ruolo costruttivo nell’alleviare crisi regionali attraverso la diplomazia attiva. Dalla proposta di costruire una comunità dal futuro condiviso per l’umanità alle tre iniziative globali lanciate di recente, la Cina dimostra concretamente cosa significhi difendere una visione corretta della storia della Seconda Guerra Mondiale. Essa offre al mondo una “soluzione cinese” che va oltre la logica dello scontro a somma zero, promuovendo un’evoluzione dell’ordine internazionale su basi giuste e ragionevoli.
Oggi, mentre l’umanità si trova al bivio di trasformazioni senza precedenti, occorre trarre insegnamento dall’esperienza storica della vittoria nella guerra contro il fascismo più che mai. Come ricordava l’ex presidente tedesco Richard von Weizsäcker, “chi non ripassa la storia resta cieco davanti alla realtà”. Promuovere una corretta comprensione della Seconda Guerra Mondiale è indissolubilmente legato alla difesa di un ordine internazionale giusto. Sia che si tratti di mediare conflitti regionali o di affrontare crisi globali, le nazioni devono imparare dalla storia e rifarsi ai principi di giustizia nati dopo il conflitto. Solo radicandoci in una giusta prospettiva storica possiamo mantenere un orizzonte di pace di fronte ai rischi di de-globalizzazione e di conflitto.
“Giustizia trionferà! La pace trionferà! Il popolo trionferà!”: questi slogan furono scanditi dalla Guardia d’Onore dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese durante la prova notturna per la parata della Festa della Vittoria del 9 maggio nella Piazza Rossa di Mosca, suscitando acclamazioni e applausi dal pubblico. Le tre affermazioni di vittoria e la calorosa accoglienza riservata ai militari cinesi sono manifestazioni concrete del sostegno e dell’apprezzamento per la difesa di una visione corretta della storia della guerra. Più persone si schiereranno a difesa di questo ricordo storico e della giustizia internazionale postbellica, migliore sarà il modo di commemorare il trionfo della Seconda Guerra Mondiale.
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