di Dario Tagliamacco
La Colombia, Paese storicamente legato agli Stati Uniti, ha deciso di intraprendere una strada che potrebbe cambiare il suo ruolo nel panorama mondiale. Il 14 maggio 2025 lo Stato Sudamericano ha firmato le carte per l’adesione ufficiale alla Belt and Road Initiative.
Mentre il presidente statunitense Trump si trovava in Qatar, a Pechino si realizzava l’opera di Xi Jinping per l’America Latina. L’ultimo forum Cina-Celac (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici che comprende 33 nazioni del Sud America e Caraibi), svolto nel Paese del Dragone, ha partorito nuovi accordi e intese, tra questi bisogna menzionare la decisione della Colombia di entrare nella Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative), programma gigantesco con il quale la Cina finanzia svariati progetti in giro per il mondo.
Queste sono le parole del presidente Gustavo Petro pronunciate durante il forum: “Firmeremo la Via della Seta. Sia l’America Latina che la Colombia sono libere, sovrane e indipendenti. E le relazioni che instaureremo con qualsiasi popolo del mondo, a nord, a est, a ovest o a sud, dovranno essere in condizioni di libertà e uguaglianza”. Il progetto cinese mira al miglioramento dei collegamenti mondiali, attraverso la costruzione di porti, strade e telecomunicazioni, con investimenti superiori a 1000 miliardi di dollari.
Il mandatario colombiano ha spiegato i piani per lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia tra cui la fibra ottica sottomarina per collegare la Colombia con l’Asia e l’Europa e per promuovere centri tecnologici in regioni come San Andrés e Buenaventura. La Colombia si è così allineata agli altri Paesi della regione per tale iniziativa che promuove lo sviluppo economico e tecnologico.
Nonostante l’importante accordo siglato ci sono delle criticità, le esportazioni della Colombia verso la Cina raggiungono circa 2,38 miliardi di dollari annuali, le importazioni invece superano di poco i 15,9 miliardi di dollari all’anno, quindi esiste un deficit commerciale di quasi 14 miliardi. Il tema è stato apertamente affrontato da Petro durante il suo colloquio con Xi Jinping, dichiarando di voler stabilire un rapporto commerciale equilibrato.
Tra il 1994 e il 2023 la Cina ha investito poco meno di 813 milioni di dollari in Colombia, una cifra molto bassa se confrontata con gli investimenti in Spagna e Stati Uniti ad esempio. L’interesse cinese nello Stato sudamericano si concentra nei settori strategici quali infrastrutture, trasporti, energia e tecnologia. Il Ministro delle Miniere e dell’Energia colombiano, Edwin Palma, ha detto che l’accordo non è una questione che rimane tra i due Paesi ma un piano importante che coinvolge la Cina e tutta l’America Latina per superare l’influenza esercitata dagli Stati Uniti sulla Colombia.
L’adesione alla Nuova Via della Seta per la Colombia contribuirebbe allo sviluppo dei data center, dell’intelligenza artificiale e delle infrastrutture interne, la Cina potrebbe svolgere un ruolo da protagonista nello sviluppo dei trasporti del Paese sudamericano collegando diverse regioni e soprattutto, come dichiarato dal Ministro dei Trasporti Mamria Fernanda, le aree remote. Durante l’evento svolto a Pechino per l’inaugurazione di questa collaborazione, erano presenti circa 40 aziende cinesi, tra le quali Huawei e State Grid.
Dopo l’entrata della Colombia, più di due terzi dei Paesi dell’America Latina fanno parte della Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative), il che rappresenta un colpo importante all’influenza degli Stati Uniti nella regione. Il presidente Xi Jinping ha esortato le altre nazioni della Celac a cogliere l’opportunità dell’adesione colombiana e ha lanciato un messaggio non troppo velato all’Amministrazione statunitense, spiegando che bullismo ed egemonia portano unicamente all’autoisolamento.
La strategia cinese in America Latina non ha solamente motivazioni economiche ma va vista come programma a lungo termine per ridisegnare gli equilibri geopolitici mondiali. L’America Latina è stata da sempre un’area sotto l’influenza statunitense, tuttavia negli ultimi decenni questo monopolio si sta erodendo gradualmente. Anche Russia, Iran e Turchia stanno aumentando la propria presenza nella regione attraverso accordi commerciali, finanziamenti di infrastrutture e collaborazioni nel settore della tecnologia. Tale situazione indebolisce il potere degli Stati Uniti e promuove un sistema internazionale multipolare e meno centralizzato.
Il presidente Petro ha parlato di “dialogo tra civilità” e questo concetto si inserisce nella costruzione di un modello di cooperazione basato su parità, rispetto reciproco e autonomia nazionale, fuori dalle logiche di padroni e servi sulle quali è basato l’imperialismo. L’adesione della Colombia rappresenta la lenta ma costante avanzata cinese, il mondo sta cambiando nonostante tutto, i Paesi del sud del mondo ridefiniscono il proprio ruolo in un contesto internazionale nel quale l’Occidente non è più il dominatore indiscusso.
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