Discorso di Kim Jong Un alla cerimonia di varo di un cacciatorpediniere della Marina dell’Esercito Popolare Coreano

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a cura di Giulio Chinappi

Kim Jong Un ha pronunciato un importante discorso alla cerimonia di varo di un cacciatorpediniere della Marina dell’Esercito Popolare Coreano il 25 aprile.

Pyongyang, 26 aprile (KCNA) – Il rispettabile compagno Kim Jong Un ha pronunciato un discorso alla cerimonia di varo di un cacciatorpediniere della Marina dell’Esercito Popolare Coreano il 25 aprile.

Signori ufficiali, operai e tecnici del Cantiere Navale di Nampho, affidabile grande base per la costruzione di navi da guerra e rinomata per la sua tradizione e forza di autosufficienza, e voi tutti, lavoratori e scienziati del settore navale,

Capi coraggiosi e marinai delle flotte del Mare Orientale e del Mare Occidentale della Marina dell’Esercito Popolare Coreano (EPC) e cadetti dell’università navale,

E voi, stimati generali congedati, presenti qui oggi con grande orgoglio per aver servito a lungo e con fervore in posti di rilievo della nostra Marina,

Compagni,

Ormeggiata di fronte a noi c’è una nave da guerra colossale, simbolo del nuovo volto della nostra Marina.

Non posso trattenere l’emozione nel vedere questo cacciatorpediniere di nuova generazione, indispensabile per rafforzare la nostra capacità di difendere saldamente la sovranità marittima e punto di partenza fondamentale per la nostra marcia verso la costruzione di una potenza marittima avanzata.

Mi sento infinitamente onorato di proclamare la nascita di questa prima nave di nuova generazione, che l’eroica Marina dell’EPC si appresta a integrare tra le sue forze.

Innanzitutto, desidero esprimere il mio sentito ringraziamento agli operai, ai tecnici e ai funzionari del Cantiere Navale di Nampho, che, fedeli alla linea del Partito del Lavoro di Corea e del governo, hanno offerto alla nostra Marina una forza immensa e un entusiasmo militante costruendo magnificamente questo potente cacciatorpediniere multi-missione.

Rivolgo inoltre un incoraggiamento militante a scienziati, tecnici, operai del settore navale e a tutti i soggetti coinvolti, che si prodigano per un progresso costante come forza motrice della rivoluzione nell’industria navale della nuova era.

Le mie congratulazioni vanno agli ufficiali e ai marinai della Flotta del Mare Orientale, che riceveranno e gestiranno questo cacciatorpediniere, e ai comandanti e all’equipaggio che serviranno su questa nave.

Più osservo l’imponente sagoma del cacciatorpediniere d’attacco multi-missione di nuova generazione n. 1, costruito con le proprie forze dalla nostra orgogliosa classe operaia e ormeggiato nel mare blu della nostra patria, più ne rimango colpito dalla sua maestosità.

Sono profondamente commosso nel pensare che questa nave solcherà le acque territoriali della nostra madrepatria issando il sacro vessillo nazionale.

E mi sento rassicurato pensando che, grazie a questo cacciatorpediniere, le nostre acque territoriali diventeranno più pacifiche.

La comparsa di questa nave ha segnato una svolta nella modernizzazione delle nostre forze navali.

Per quanto riguarda l’hardware del cacciatorpediniere—autentica summa della nostra tecnologia difensiva di autosufficienza—esso è dotato non solo di capacità antiaerea, antinave, antisommergibile e antibalistico, ma anche di sistemi d’arma per le più efficaci operazioni di attacco a terra, come missili da crociera strategici ipersonici, missili balistici tattici e altri strumenti d’offesa. Pertanto, è in grado di eseguire operazioni di superficie multi-missione, aumentando notevolmente la possibilità di un intervento diretto della Marina nelle operazioni terrestri.

Questo è di grande rilievo dal punto di vista della teoria militare.

Questa nave verrà consegnata alla Marina e entrerà in servizio all’inizio del prossimo anno, dopo le procedure di rito, quali la valutazione delle sue prestazioni operative e il collaudo dei suoi sistemi integrati.

Naturalmente costruiremo ancora navi di questa classe anche il prossimo anno. Abbiamo inoltre in programma di realizzare, nel minor tempo possibile, un incrociatore dalla maggiore capacità operativa, nonché varie navi di scorta, e al momento stiamo ultimando i relativi piani principali.

Eseguiremo anno dopo anno il piano di costruzione di cacciatorpediniere multi-missione, e queste navi pattuglieranno in tempo di pace le acque difensive costiere e quelle intermedie.

Davvero, sento il bisogno di esprimere di nuovo le mie emozioni.

Quest’anno ricorre l’80° Anniversario della Liberazione del nostro paese dal giogo coloniale imperialista e della riconquista della sovranità nazionale. Il 25 aprile, in questo anno così significativo — giorno della nascita delle prime forze armate rivoluzionarie della Corea — abbiamo varato un cacciatorpediniere potente, emblema della nostra grande potenza nazionale, rendendo ancora più importante questa cerimonia di varo.

L’alba della rivoluzione coreana, l’instaurazione del potere statale, che sancì il diritto del popolo coreano all’indipendenza, e la lotta durata quasi un secolo a difesa della sovranità nazionale sono state legate indissolubilmente alle forze armate orientate al Juche, e il popolo ha conseguito vittoria dopo vittoria affidandosi completamente a tali forze.

Per noi il 25 aprile rappresenta l’inizio di una lotta armata sanguinosa che prese avvio prima dell’istituzione del nostro potere statale e della fondazione del Partito, dando origine a eventi epocali.

Questa data segna la nascita delle prime autentiche forze armate del nostro popolo e al contempo dimostra la ferma determinazione dei rivoluzionari coreani, pronti a combattere con puro scopo e coscienza per forgiarsi il proprio destino.

È stato un giorno in cui essi manifestarono solennemente la volontà di intraprendere la strada della lotta armata come scelta voluta e responsabile, con la ferrea fede rivoluzionaria e con spirito di sacrificio estremo, per riconquistare la sovranità nazionale e fondare un governo democratico. Così la nostra generazione rinnova la comprensione del 25 aprile 1932, un anniversario politicamente ancor più significativo rispetto all’8 febbraio 1948, data di nascita delle prime forze armate regolari della Corea.

Questa rinnovata consapevolezza dell’importanza storica del 25 aprile ci ha riportato alla memoria, mentre preparavamo questa cerimonia, un veterano generale le cui gloriose imprese hanno segnato la storia delle forze armate rivoluzionarie orientate al Juche.

Questo cacciatorpediniere all’avanguardia è stato classificato come nave della classe Choe Hyon, e come ho già annunciato è stato battezzato proprio Choe Hyon.

Il generale Choe Hyon, fedele compagno d’armi del grande leader Kim Il Sung, è noto al popolo coreano. Sebbene la sua carriera non fosse legata alla Marina, abbiamo voluto intitolare a lui questa prima nave di nuova generazione, perché incarna coraggio e determinazione. Così la sua impronta desterà l’orgoglio dei nostri marinai e li ispirerà a conquistare vittorie senza precedenti nella storia navale.

I compagni Kim Chaek, An Kil, Choe Hyon, Kang Kon e tutti gli altri comandanti di origine partigiana furono autentici generali dall’incredibile capacità pratica. Sostennero fedelmente il grande leader con incrollabile fede e straordinarie qualità militari, compiendo imprese memorabili nella liberazione del paese, nell’organizzazione delle file armate secondo il principio dell’indipendenza e nella difesa contro le forze imperialiste alleate.

Questi vascelli d’élite, che diventeranno nuovi simboli delle capacità di autodifesa del nostro Stato, dovranno issare come bandiera l’ideale della prima generazione delle forze armate rivoluzionarie orientate al Juche. E facendo tesoro del coraggio e dello spirito indomito degli antenati, i nostri marinai avranno il compito di difendere con assoluta dedizione la dignità della nazione e la sicurezza del popolo.

Le future navi di nuova generazione porteranno il nome di altri pionieri della rivoluzione anti-giapponese, rinomati combattenti che scrissero pagine gloriose nella storia delle forze armate.

Negli ultimi quasi ottant’anni la Marina dell’Esercito Popolare Coreano ha respinto innumerevoli tentativi di invasione e difeso la sovranità marittima, cardine della nostra sovranità nazionale. La storia della nostra Marina dimostra che i mari della patria sono protetti dallo spirito dei suoi marinai.

Durante la guerra e nei decenni seguenti, pur inferiori per numero e armamento, i nostri marinai aggiunsero gloria eterna alla storia vittoriosa del valoroso EPC, erigendo barriere invalicabili nei porti e nelle rotte tradizionali di invasione.

Tutte queste imprese costarono sangue e vite preziose dei nostri marinai, un sacrificio che solo la loro passione difensiva e il loro coraggio potevano rendere possibile.

Sono presenti qui i generali congedati della Marina, che hanno dimostrato in servizio un inesauribile spirito di sacrificio e una volontà indomita, restando fedeli alla sacra missione. Le loro imprese rimarranno scolpite per sempre nella storia navale della nostra difesa nazionale.

Le generazioni sono cambiate, ma lo spirito dei nostri padri va preservato: quello di difendere la sovranità con il sangue versato in mari tempestosi, senza traccia di confini. Questo spirito, unito al coraggio e alla perseveranza degli esponenti fondatori delle nostre forze armate, resterà la nostra anima di difesa.

Il cacciatorpediniere Choe Hyon, varato oggi, e le altre navi all’avanguardia rianimeranno lo spirito combattivo dei nostri marinai, infondendo loro energia infinita per compiere imprese immortali degne di ammirazione dalle generazioni future.

Compagni,

Questa nave di nuova generazione solcherà presto le acque territoriali della nostra Repubblica lungo il sacro corso di difesa della sovranità, rispondendo al profondo desiderio di pace e prosperità del nostro popolo.

Per il nostro Stato, i mari a est e a ovest sono fonte di sostentamento per il popolo e territori chiave su cui esercitiamo la sovranità.

Una Marina potente garantisce pace e sviluppo: questa è la peculiarità geopolitica della nostra nazione marittima. Perciò, come sempre fin dalla fondazione delle nostre forze armate, la nostra opzione più urgente e naturale è sviluppare rapidamente e costantemente la capacità di combattimento della Marina.

La sovranità marittima dello Stato può essere difesa solo attraverso la supremazia navale.

Negli anni recenti, dopo aver avanzato la linea rivoluzionaria di rafforzare la Marina, abbiamo tolto l’ancora per la modernizzazione delle navi da guerra grazie alla nascita del primo esemplare di questa linea. Questo impulso ha consolidato la posizione della nostra Marina come forza potente, responsabile di una delle capacità di difesa indipendente del paese. In particolare, integrata nel deterrente nucleare, può potenziare il suo ruolo nell’ambito dell’uso nucleare e adattarsi alle nuove esigenze del deterrente bellico.

Il nostro cacciatorpediniere avrà un ruolo cruciale nella difesa della sovranità marittima e degli interessi nazionali nelle acque territoriali della RPDC.

Ora la nostra Marina ha mosso il primo, deciso balzo verso una crescita rapida e sostenibile.

Quanto viviamo in questo momento è straordinario, e possiamo essere fieri di aver finalmente acceso la scintilla della rivoluzione nella modernizzazione della Marina, come annunciato.

La ricerca, lo sviluppo e la produzione di ogni moderno equipaggiamento per questa nave hanno richiesto sacrifici e sfide enormi. Ma l’intero sistema d’arma poggia sulle solide basi della nostra industria difensiva di autosufficienza, garantendo l’efficacia operativa e l’importanza militare ed economica.

Questo cacciatorpediniere è perfetto in ogni aspetto, dal progetto alla costruzione degli scafi fino ai sistemi d’arma di bordo. Guardandolo, possiamo affermare con orgoglio che si è compiuto un cambiamento radicale nella costruzione navale.

In realtà, esso è il prodotto monumentale della nostra industria rivoluzionaria, testimonianza della potenza della nostra scienza e tecnologia della difesa e della inesauribile creatività della nostra classe operaia fedele e intelligente.

Gli operai, i tecnici e i funzionari del Cantiere Navale di Nampho, con enorme impegno, sincerità e stile di lavoro esemplare, hanno dimostrato la validità e l’inevitabilità della vittoria nella rivoluzione dell’industria navale stabilita dal nostro Partito.

Con una storia quasi ottantennale, questo cantiere ha varato numerose navi di ogni tipo. Le sue tecniche sono ammirate, e ancora più ammirevole è il valoroso spirito dei lavoratori, che hanno lavorato giorno e notte per completare incondizionatamente le loro fatiche nei tempi stabiliti, sostenendo la linea del Partito per la rivoluzione nell’industria navale.

A nome del governo della RPDC e del nostro popolo—e soprattutto degli ufficiali e dei marinai della Marina, i più emozionati in questo istante—esprimo di nuovo i più vivi ringraziamenti e i più calorosi saluti agli operai, ai tecnici e ai funzionari del Cantiere Navale di Nampho per aver costruito magnificamente il primo cacciatorpediniere di nuova generazione.

Compagni,

L’attuale contesto di sicurezza per il nostro Stato è estremamente serio, e la situazione impone di operare un cambiamento radicale e rapido nelle teorie e nelle pratiche militari vigenti, e di potenziare radicalmente i nostri armamenti nucleari.

L’ambiente di sicurezza attorno alla RPDC è imprevedibile come il clima in mare, altamente instabile e già oltre il limite di pericolo.

Gli eserciti degli Stati Uniti e dei loro Stati vassalli, incuranti delle preoccupazioni di sicurezza della RPDC, aggravano la tensione con manovre provocatorie a ripetizione.

Recentemente abbiamo assistito a un’escalation delle loro mosse pericolose.

Gli Stati Uniti stanno schierando mezzi offensivi strategici nella penisola coreana su base permanente.

Peccato ancor più grave, i temi delle loro ultime esercitazioni militari rivelano chiaramente il loro carattere aggressivo, spogliandosi della maschera annuale e difensiva.

Come ha commentato il nostro governo tempo fa, nel 2024 i nemici hanno stabilito un record con esercitazioni anti-RPDC senza precedenti, e anche quest’anno intensificano senza sosta le provocazioni politiche e militari contro di noi.

Hanno varato misure concrete dimostrando la loro ostilità senza riserve verso la RPDC, rinnovando con audacia ogni loro precedente record.

Di recente le Forze Statunitensi in Corea hanno reso pubblico che lo scorso anno hanno redatto un nuovo piano operativo di guerra insieme all’esercito della RDC.

In risposta a un’audizione presso il Comitato Servizi Armati della Camera dei Rappresentanti USA, il comandante delle forze statunitensi in RDC ha dichiarato che nel 2024 le forze USA-RDC hanno firmato un nuovo piano operativo di guerra, elaborato in anni di collaborazione, e lo hanno praticamente verificato attraverso varie esercitazioni congiunte.

Non è un segreto che durante le esercitazioni congiunte di marzo USA e RDC abbiano applicato l’OPLAN 2022 per far operare insieme le forze nucleari statunitensi e quelle convenzionali della RDC e simulare un attacco nucleare aggressivo contro la RPDC, per cui abbiamo già lanciato un serio avvertimento.

Il fatto che il comandante delle forze alleate USA-RDC abbia reso pubblico un piano per scatenare una guerra nucleare sulla penisola coreana è un’evidente manifestazione della loro frenesia confrontazionale verso la RPDC e dell’ulteriore escalation della situazione.

Negli anni ’90, l’OPLAN 5027, che simulava una guerra totale contro di noi, fu reso pubblico allo scopo di creare una situazione di stallo, e successivamente nel 2015 l’OPLAN 5015, che prevedeva anche un attacco preventivo, portò la tensione nell’area ai massimi livelli. Tali fatti dimostrano quali conseguenze porterà il nuovo piano di guerra USA-RDC sulla sicurezza regionale.

Il nuovo piano di guerra nucleare di USA e RDC esprime la loro volontà più chiara di combattere una guerra contro la RPDC e costituisce una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza regionale e globale.

Il mandante dietro l’escalation nella penisola coreana non è altri che gli USA e i loro alleati vassalli, sempre più temerari nel trasferire l’infrastruttura della NATO in regione e nel potenziare la preparazione bellica.

Il progetto USA-RDC di trasformare una guerra nucleare in realtà ha raggiunto il suo stadio più grave. Questa situazione e le prospettive future mostrano chiaramente cosa dobbiamo prioritariamente valorizzare e cosa dobbiamo fare.

Affronteremo certamente questa crisi geopolitica e le sue evoluzioni, adottando contromisure efficaci.

Per quanto concerne la nostra politica nucleare, sancita dalla legge fondamentale della RPDC, essa è stata adottata riflettendo correttamente le preoccupazioni di sicurezza dello Stato di fronte alle minacce attuali e future; la realtà attuale ne conferma la validità, la giustezza e la necessità.

Di recente ho ordinato la divulgazione delle nostre intenzioni attraverso il nostro servizio esterno di informazione.

Se gli USA continueranno a stabilire nuovi record di dimostrazioni militari, anche noi saremo costretti a infrangere i record nell’esercizio del deterrente strategico.

Si tratta di una legittima contromisura.

I nemici farebbero meglio a non testare la nostra volontà di esercitare senza esitazione ogni mezzo di cui disponiamo per difendere la sovranità e gli interessi di sicurezza dello Stato.

Proseguiremo con determinazione assoluta, forti della nostra crescente fiducia in noi stessi, per perfezionare ulteriormente la postura di difesa nucleare, basata su un’infallibile capacità di contrattacco in cielo, terra e mare, e per dissuadere efficacemente le attività militari nemiche, che dispiegano ingenti asset strategici e minacciano la sovranità e gli interessi della nostra nazione.

Il varo di oggi è solo l’avvio di un programma di modernizzazione della Marina. Ma testimonia appieno la nostra grande ambizione di rafforzare la capacità di combattimento navale, in linea con le priorità di sicurezza dello Stato e con le tendenze globali.

Non è più tempo di sognare, ma di realizzare i sogni.

Un sogno rimasto tale per centinaia o migliaia di giorni è inutile; fatale è non sognare affatto.

Quel che pianifichiamo per rafforzare la Marina è mettere in servizio il prima possibile navi di ultima generazione, in grado di soddisfare ogni esigenza della strategia nazionale di difesa, puntando a un rapido sviluppo dell’industria cantieristica, e rendere la nostra Marina un servizio moderno d’eccellenza, non solo politicamente e ideologicamente, ma anche militarmente e tecnicamente.

La costruzione di cacciatorpediniere multi-missione è la chiave per raggiungere questo obiettivo.

Perfino i nemici, orgogliosi della loro supremazia navale, non potranno ignorare queste navi.

Accelereremo ulteriormente il rafforzamento delle forze di superficie e sommergibili, impegnandoci senza sosta ad armare le navi con sistemi hi-tech di nuova generazione e a potenziare le infrastrutture costiere.

Ottenere capacità operative negli oceani è il mezzo più affidabile per controllare e neutralizzare le minacce nucleari sulla penisola coreana e per contrastare i piani nemici di invio di truppe d’oltremare in caso d’emergenza.

Puntiamo a costituire presto una flotta oceanica, erede delle formazioni imperialiste.

È una necessità imposta dalla realtà presente.

I nostri nemici, che hanno creato il blocco militare più reazionario e pattugliano la penisola, sono tutti stati marittimi; i loro ponti d’attracco, i punti di raduno e i loro depositi logistici sono nell’oceano e nelle acque costiere.

La cruda realtà, che sta trasformando gli oceani nel primo campo di battaglia, ci insegna quale politica affidabile adottare per difendere la sovranità e la pace.

Da un punto di vista della forza, la capacità di aggredire è direttamente proporzionale a quella di sventare l’aggressione.

Il deterrente più affidabile si sostanzia in una capacità supremamente potente di attacco preventivo.

Le forze capaci di aggredire e quelle che effettivamente agiscono possono essere sconfitte solo da forze di pari livello.

La difesa della sovranità e dell’integrità territoriale è la missione dello Stato, ma se necessario non esiteremo a impiegare preventivamente la nostra forza militare massima.

La portata di tale capacità di attacco preventivo non conosce limiti geografici.

Perciò la nostra Marina non può confinarsi alle acque territoriali per difendere la sovranità, ma deve estendere la propria forza agli oceani.

Questa è la scelta migliore per la difesa dell’integrità e della pace completa dello Stato e l’esercizio legittimo del diritto all’autodifesa.

Non serve aggiungere altro sulla nostra strategia marittima di dotare la Marina della capacità di operare in qualsiasi mare per bloccare preventivamente l’aggressione e infliggere contrattacchi preventivi o finali.

In quanto nave dotata di tali capacità, il Choe Hyon varato oggi è un emblema del futuro della nostra forza navale.

Possiamo dire che la costruzione di questo cacciatorpediniere ha segnato una svolta epocale per l’obiettivo sacro di elevare la nostra nazione al rango di potenza marittima nel XXI secolo.

La cerimonia odierna è un segnale per il rafforzamento della Marina della RPDC.

Il secondo segnale sarà il varo di un sommergibile nucleare.

Compagni,

Sviluppare oggi l’industria cantieristica è un compito vitale per potenziare la Marina e un cardine strategico per difendere la sovranità nazionale.

Pur essendo un sentiero nuovo, abbiamo chiari obiettivi, metodi e la forza necessaria per seguirlo.

Sono state tracciate politiche per accelerare le trasformazioni qualitative, quantitative e tecniche nella costruzione navale e migliorare significativamente le capacità operative, e sono già stati approvati piani a lungo termine per vari tipi di navi da guerra e grandi programmi di costruzione.

In questo percorso la nostra industria navale sta assumendo caratteristiche moderne, accumulando fiducia ed esperienza per realizzare autonomamente qualsiasi nave avanzata.

Ciò rafforza la nostra volontà di rinvigorire il settore cantieristico e di costruire una potenza marittima.

Sono certo che funzionari e operai del Cantiere di Nampho, al fronte della rivoluzione nell’industria navale con questo cacciatorpediniere, si uniranno per modernizzare l’industria stessa e realizzare una nuova rivoluzione nella costruzione navale.

Mi aspetto una vostra lotta vigorosa e proattiva, superiore agli sforzi fin qui profusi.

I dirigenti del Partito, dello Stato e i principali funzionari di vari settori devono assolvere il loro importante compito nell’era della rivoluzione cantieristica con piena partecipazione e impegno.

Compagni,

Assistendo a questa grande realizzazione, che ci mostra il potenziale e le prospettive del nostro settore navale, sono pieno di fierezza e fiducia.

Ora tutti si sentono onorati per il rafforzamento della nostra Marina e la celebrano con entusiasmo.

Ciò rappresenta un’alta stima delle gloriose imprese della Marina e della sua dedizione nel difendere la sovranità e gli interessi nazionali, oltre a esprimere il vivo desiderio di veder crescere e svilupparsi una Marina di livello mondiale.

Non c’è limite al rapido sviluppo delle capacità difensive e ai nostri ideali che vogliamo realizzare.

La storia della nostra Marina, ora osservata con occhi nuovi, è salpata e avanza con vigore. In questa marcia non ci fermeremo neppure per un istante.

Cari ufficiali e marinai della Marina,

Rendiamo omaggio al cacciatorpediniere Choe Hyon, destinato a divenire invincibile grazie all’associazione con l’eroismo e lo spirito indomito del valoroso generale anti-giapponese.

Il suo spirito e il suo vessillo illumineranno il cammino dei nostri marinai, assicurando loro vittorie continue da annotare nei registri di bordo.

Auguro successo e gloria agli ufficiali e ai marinai della Marina.

Gloria alle nostre eroiche forze navali!

Lunga vita al nostro grande Stato, la Repubblica Popolare Democratica di Corea!

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