di Tô Lâm | a cura di Giulio Chinappi
Riaffermando la verità eterna enunciata dal Presidente Hồ Chí Minh, il Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista del Việt Nam, Tô Lâm, ha sottolineato che la vittoria del 30 aprile 1975 è il risultato della ferma volontà del popolo vietnamita di costruire una nazione unita che nessuna forza potrà mai dividere.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/04/30/to-lam-il-paese-del-viet-nam-e-uno-la-nazione-vietnamita-e-una/
Nell’articolo intitolato “Il Paese del Việt Nam è uno, la nazione vietnamita è una”, il Capo del Partito descrive la vittoria del 30 aprile 1975 come simbolo luminoso dell’eroismo rivoluzionario, della volontà di indipendenza, della resilienza e della forza dell’unità nazionale. Di seguito, la traduzione integrale del suo articolo.
Il Paese del Việt Nam è uno, la nazione vietnamita è una
Articolo di Tô Lâm
Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista del Việt Nam
Traduzione di Giulio Chinappi
Il momento in cui la bandiera della liberazione sventolò sul tetto del Palazzo dell’Indipendenza a mezzogiorno del 30 aprile 1975 segnò un evento monumentale nella storia nazionale: la liberazione completa del Sud e la riunificazione del Paese. Non fu solo una grande vittoria del popolo vietnamita nella sua lunga lotta contro gli Stati Uniti, ma un simbolo raggiante di eroismo rivoluzionario, volontà di indipendenza, resistenza e della forza della grande unità nazionale.
Il desiderio di un Việt Nam pacifico, unito e indipendente è stato una fiamma sacra che ha forgiato lo spirito nazionale per millenni. Dall’epoca dei Re Hùng alla contemporaneità, attraverso innumerevoli battaglie per difendere la Patria, il patriottismo e lo spirito nazionale hanno guidato la nostra storia. Sotto la guida del Partito e di Hồ Chí Minh, questa aspirazione divenne una forza spirituale incomparabile, ispirando tutte le classi sociali a unirsi e superare ogni difficoltà: ripristinando l’indipendenza nel 1945, respingendo i colonizzatori nel 1954 e riunificandoci infine nel 1975.
La vittoria di una nazione eroica
La vittoria del 30 aprile 1975 segnò la fine della guerra più lunga e cruenta della storia moderna vietnamita e divenne una tappa splendente nel cammino di costruzione e difesa nazionale. Fu il trionfo della fede, del desiderio di libertà e di unità; la vittoria dell’enorme forza di coesione sotto la saggia leadership del Partito Comunista del Việt Nam; il trionfo della verità che «nulla è più prezioso dell’indipendenza e della libertà» e dell’intrepida volontà del nostro popolo, corroborata dalle forze progressiste e dagli amanti della pace di tutto il mondo.
Quella vittoria fu il risultato dell’incrollabile determinazione del popolo vietnamita a costruire un Paese indivisibile. Hồ Chí Minh, genio guida della nazione, affermò la verità eterna: «Il Paese del Việt Nam è uno, la nazione vietnamita è una. I fiumi possono prosciugarsi, le montagne erodersi, ma questa verità non muterà mai».
Le sue parole non furono soltanto un’affermazione solenne di sovranità e integrità territoriale, ma una luce guida, un’inesauribile fonte di coraggio per tutte le generazioni durante gli anni di guerra. Il 30 aprile 1975 incarna l’antica massima che «nulla è più prezioso dell’indipendenza e della libertà».
Non si trattò unicamente di un successo militare, bensì della cristallizzazione del sacrificio, dell’aspirazione alla pace duratura e del diritto all’autodeterminazione di un popolo un tempo colonizzato, diviso e oppresso. Come ricordò Lê Duẩn: «Quella vittoria non appartiene a un singolo individuo, ma all’intero popolo vietnamita». E come scrisse il poeta Tố Hữu: «Nessun dolore è solo di una persona/ Questo trionfo appartiene a tutta l’umanità».
Il successo della Primavera 1975 lasciò un segno indelebile anche sulla scena internazionale, alimentando i movimenti di liberazione in Asia, Africa e America Latina. Incoraggiò i popoli a ribellarsi al neocolonialismo e a rivendicare il loro diritto alla libertà. Fu la vittoria della giustizia sulla tirannia, la prova che anche una nazione piccola, guidata da una causa giusta e da salda unità, sostenuta da amici internazionali, poteva piegare potenze ben più grandi.
Volontà e aspirazione alla riunificazione
Durante trent’anni di guerre di resistenza contro colonialisti e imperialisti (1945–1975), il popolo vietnamita sopportò immensi disagi, sacrifici e perdite, ma la volontà di un Việt Nam indipendente e unificato non vacillò mai.
Il 2 settembre 1955, nel discorso per la Festa Nazionale, Hồ Chí Minh dichiarò: «Il Việt Nam sarà sicuramente riunificato, perché la nostra terra è un blocco indivisibile, nessuno può separarlo». Nel 1956 scrisse a tutti i connazionali: «La riunificazione è il filo vitale del nostro popolo». Durante la fase più dura della guerra contro gli USA, il 17 luglio 1966, egli affermò con fermezza: «La guerra potrà durare cinque, dieci, venti anni o più. Hà Nội, Hải Phòng e alcune città potranno essere devastate. Ma il popolo vietnamita non avrà paura! Nulla è più prezioso dell’indipendenza e della libertà. Quando arriverà la vittoria, ricostruiremo il Paese, più forte e più bello che mai».
Infatti, sotto la guida del Presidente Hồ Chí Minh e del Partito, l’esercito e il popolo vietnamita superarono innumerevoli difficoltà, sconfiggendo passo dopo passo le strategie belliche moderne, convinti del potere della giustizia e dello spirito dell’indipendenza nazionale.
La dichiarazione di Hồ Chí Minh «Il Paese del Việt Nam è uno, la nazione vietnamita è una» non fu soltanto una verità e una linea strategica, ma anche un ordine scaturito dal cuore di tutta la nazione. Nel mezzo delle fiamme della guerra, queste parole divennero una formidabile fonte di forza, ispirando milioni di vietnamiti a scendere in campo con la ferma determinazione di «sacrificarsi perché il Paese potesse sopravvivere». Le sue parole furono un richiamo sacro, simbolo di una volontà incrollabile di superare ogni sofferenza e avversità per conquistare l’indipendenza e la libertà della nazione, riunificare il Paese e portare prosperità e felicità al popolo.
Per più di trent’anni di resistenza e costruzione nazionale, milioni di valorosi figli e figlie della nazione lottarono coraggiosamente e sacrificarono la vita. Innumerevoli famiglie persero i loro cari, villaggi e città furono devastati, e generazioni di giovani dovettero mettere da parte i loro sogni di istruzione per impugnare le armi e difendere la patria, giurando: «Non torneremo finché il nemico non sarà sconfitto».
Madri salutarono i propri figli, mogli i mariti, ignare se li avrebbero rivisti. I bambini crebbero sotto le bombe, imparando a leggere nei rifugi sotterranei, cibandosi di granturco, patate dolci e manioca anziché di riso. Soldati, volontari giovanili e lavoratori di leva persero la vita lungo l’intera forma a “S” del Paese, dalle forze speciali dietro le linee nemiche agli insorti di villaggio, fino ai liberatori che valicarono il fiume Bến Hải e il massiccio del Trường Sơn. Tutti condividevano una ferma convinzione: il popolo vietnamita avrebbe riconquistato il diritto di possedere il proprio paese, e Nord e Sud si sarebbero inevitabilmente riuniti in un unico destino.
La vittoria del 30 aprile 1975 fu l’esito degli ideali e della volontà di ferro di un popolo che non si sarebbe mai arreso, del sangue e dei sacrifici di milioni di vietnamiti, dell’amore per la patria, del coraggio e della fiducia nella vittoria, e della decisione di non cedere mai.
Sono trascorsi cinquanta anni da quel giorno in cui la nostra nazione fu riunificata, ma l’eco di quel momento trionfale risuona ancora nell’anima del popolo vietnamita. In questo anniversario solenne, rendiamo omaggio al nostro amatissimo Presidente Hồ Chí Minh, geniale leader del Partito e del popolo, grande maestro della rivoluzione vietnamita, eroe della liberazione nazionale, celebrità culturale mondiale e valoroso combattente del movimento comunista internazionale, colui che pose le basi ideologiche per la causa della liberazione e della riunificazione del paese.
Esprimiamo la nostra profonda gratitudine agli amici internazionali – le forze progressiste, i paesi socialisti fratelli, le organizzazioni umanitarie e le persone amanti della pace di tutto il mondo – che hanno accompagnato e sostenuto il Vietnam negli anni della lotta per la liberazione nazionale, nonché nella ricostruzione e nello sviluppo del paese dopo la guerra. Questi sentimenti sinceri, sentiti e altruistici, insieme a tutto il sostegno ricevuto, saranno per sempre custoditi e celebrati e rimarranno incisi nel cuore del popolo vietnamita.
Mezzo secolo di ripresa, guarigione e sviluppo
Per oltre un secolo, il popolo vietnamita ha attraversato pagine epiche della propria storia, sopportando innumerevoli sofferenze e perdite sotto l’oppressione coloniale e feudale, in particolare durante due sanguinose guerre che si sono protratte per più di tre decenni. La guerra non ha solo strappato milioni di vite, ma ha lasciato ferite profonde — fisiche, psicologiche, economiche, sociali e ambientali — che continuano a pesare sulle generazioni nate dopo il cessare dei cannonati. Non esiste terra in Việt Nam che non porti il segno del dolore; non c’è famiglia che non abbia subito lutti, e ancora oggi affrontiamo le conseguenze del conflitto, delle mine inesplose e dell’Agente Arancio.
Eppure, il tempo, la compassione e il perdono hanno aiutato il nostro popolo a superare gradualmente il dolore, a ricucire le ferite, a voltare pagina, a rispettare le differenze e a guardare avanti. A cinquant’anni dalla riunificazione nazionale, abbiamo acquisito il coraggio, la fiducia, l’orgoglio e la tolleranza necessari per trasformare il nostro passato doloroso in una forza che ci unisce, affinché la guerra non resti più un confine tra persone dello stesso sangue Lạc Hồng.
In questo percorso di sviluppo, la riconciliazione nazionale è stata costantemente riconosciuta dal Partito e dallo Stato come una scelta strategica di lungo termine e un pilastro fondamentale del grande blocco di unità nazionale. Comprendiamo le cause storiche che hanno condotto alla guerra — dall’intervento esterno e alla divisione fino agli intrighi volti a minare la solidarietà e a seminare odio per interessi politici — ma sappiamo anche che tutti i vietnamiti, in patria o all’estero, indipendentemente dal fronte su cui si trovarono in passato, condividono le stesse radici, la stessa lingua e lo stesso amore per la Patria.
Negli ultimi anni, durante i miei viaggi di lavoro in quasi tutti i continenti, ho avuto numerose occasioni di incontrare migliaia di vietnamiti residenti all’estero: giovani intellettuali che fanno carriera in Europa, America, Asia e Oceania, imprenditori di successo, artisti di fama e lavoratori comuni in “nuove terre”, inclusi molti che un tempo furono dalla “parte opposta”. Ogni incontro mi ha profondamente colpito: nonostante possibili differenze di opinioni politiche, esperienze storiche o condizioni di vita, tutti conservano l’orgoglio nazionale, sono vietnamiti nel cuore e nutrano un profondo nostalgia per la loro terra d’origine.
Ho assistito a commoventi riconciliazioni tra reduci vietnamiti e reduci americani — persone che un tempo si fronteggiavano sui campi di battaglia, impugnando i fucili l’uno contro l’altro, ma che oggi si stringono la mano, conversano e si comprendono reciprocamente, senza alcun complesso di inferiorità. Oggi, Việt Nam e Stati Uniti — un tempo nemici — sono diventati partner strategici a tutto tondo, cooperando per la pace, a beneficio dei popoli di entrambi i Paesi e per la sicurezza e la stabilità regionale. Non vi è alcun motivo perché il popolo vietnamita — unito dallo stesso sangue, figli tutti di Madre Âu Cơ e con un unico desiderio di unità e prosperità — continui a portare nel cuore rancore, divisione o separazione.
La riconciliazione nazionale non significa dimenticare la storia né cancellare le differenze, ma accogliere prospettive diverse con tolleranza e rispetto, per lavorare verso un obiettivo più grande: costruire un Việt Nam pacifico, unito, potente, civile e prospero, affinché le future generazioni non debbano mai più assistere alla guerra, alla separazione, all’odio e alla perdita come accadde ai nostri antenati.
Crediamo che tutti i vietnamiti – indipendentemente da dove vivano o dal loro passato – possano unirsi e contribuire a costruire un futuro luminoso per la nostra nazione. Il Partito e lo Stato accolgono costantemente a braccia aperte, valorizzano ogni contributo e ascoltano tutte le voci costruttive e unite delle comunità vietnamite all’estero, quelle che aiutano a collegare il Vietnam con il mondo.
Non possiamo riscrivere la storia, ma possiamo plasmare il nostro futuro. Il passato serve a ricordare, a essere grati e a trarne insegnamenti. Il futuro è da costruire, creare e sviluppare insieme. Questa è la promessa onorevole delle generazioni di oggi verso coloro che sacrificarono la propria vita, nonché l’aspirazione comune di un popolo che ha sopportato grandi sofferenze ma non è mai stato sconfitto.
Cinquant’anni fa, il popolo vietnamita scrisse un’epopea brillante con volontà di ferro e coraggio incrollabile – una sinfonia di volontà, determinazione, unità e pace. Mezzo secolo dopo, continua a scrivere una nuova epopea – una sinfonia di innovazione, integrazione, sviluppo e della potente volontà di elevarsi con forza nel ventunesimo secolo. In passato, nessun vietnamita autentico desiderava che il proprio Paese fosse diviso. Oggi, certamente nessun vero vietnamita non desidera che il proprio Paese diventi più forte e prospero, fianco a fianco con le grandi potenze dei cinque continenti.
Guardando al futuro – continuare, costruire, innovare e progredire
Più di chiunque altro, la generazione odierna comprende che indipendenza e riunificazione non sono stati un traguardo finale, bensì l’inizio di un nuovo viaggio: il viaggio di costruzione di un Paese di pace, prosperità, civiltà, sviluppo e stabilità duratura. Se le generazioni passate hanno inciso nella storia con immensi sacrifici e perdite la verità che «Il Paese del Việt Nam è uno, la nazione vietnamita è una», spetta ora alla generazione di oggi trasformare quell’ideale in forza motrice per lo sviluppo, in ali con cui la nazione possa librarsi in questa nuova era.
Lo spirito della riunificazione nazionale – un tempo convinzione e volontà incrollabili che permisero al Paese di superare avversità, sfide e bombardamenti – deve ora tradursi in determinazione politica, volontà di innovare e azioni concrete, al fine di difendere l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale, promuovere la crescita economica e migliorare la vita materiale e spirituale del popolo. È imperativo fare in modo che ogni vietnamita, ovunque si trovi e qualunque attività svolga, si senta orgoglioso del proprio Paese e fiducioso nel suo futuro, avendo al contempo la possibilità di contribuire al suo sviluppo complessivo.
In un mondo in rapido cambiamento e imprevedibile, il Việt Nam deve mantenere una ferma determinazione e la lucidità mentale, rifiutando di lasciarsi travolgere dalle turbolenze geopolitiche o di trovarsi impreparato di fronte a conflitti internazionali. Ogni svolta significativa nella storia mondiale può diventare un’opportunità o rappresentare una grave sfida per le nazioni più piccole, a seconda della solidità o fragilità delle loro fondamenta interne. Il popolo vietnamita, forse più di ogni altro, comprende profondamente le conseguenze devastanti della guerra. Siamo una nazione che coltiva la pace, non cerca mai la guerra e farebbe tutto il possibile per evitarla. Tuttavia, se “il nemico ci costringe ad impugnare le armi”, torneremo nuovamente vittoriosi. Più che mai è essenziale costruire un’economia autosufficiente e resiliente; un sistema nazionale di difesa e sicurezza moderno e integrato che coinvolga l’intera popolazione; un sistema politico élitaire, snello, efficiente ed efficace; e una società sviluppata, unita, civile e umana.
Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo sfruttare l’intelligenza e la forza di tutta la nazione, compresa la comunità vietnamita all’estero – parte inseparabile del grande blocco di unità nazionale. In quest’era digitale, in un’epoca di connettività globale, ogni vietnamita nei cinque continenti può contribuire alla costruzione nazionale attraverso le proprie conoscenze, creatività, patriottismo e senso di responsabilità civica.
La nuova era verso la quale stiamo avanzando – caratterizzata dall’intelligenza artificiale, dalla trasformazione digitale, dall’economia verde e dallo sviluppo sostenibile – richiede un nuovo modo di pensare, nuovi modelli di sviluppo e una nuova generazione di persone. Davanti a noi si profilano numerose sfide riguardanti le istituzioni, la produttività del lavoro, la qualità delle risorse umane, la sicurezza ambientale, le malattie, il cambiamento climatico e le minacce di sicurezza non tradizionali. Eppure, la storia ha dimostrato che la nazione vietnamita non ha mai temuto le difficoltà, l’avversità o le sfide. La domanda è se avremo il coraggio di abbracciare il cambiamento, la volontà di elevarci e l’unità per trasformare le difficoltà in forza motrice per lo sviluppo.
La generazione di oggi – dai funzionari, ai membri del Partito, ai dipendenti pubblici e ai lavoratori, dai contadini agli intellettuali, dagli imprenditori agli studenti e a persone di ogni ceto sociale – tutti discendenti del Drago e della Fata – deve comprendere profondamente che siamo gli eredi di un magnifico lascito lasciato dai nostri antenati e che abbiamo la responsabilità di portare onore alla nostra nazione in questa nuova era. Ogni azione che compiamo oggi deve essere degna del sangue e del sacrificio delle generazioni passate e delle immense perdite subite dal popolo intero.
Non dobbiamo permettere che il nostro Paese resti indietro. Non dobbiamo permettere che la nostra nazione perda le proprie occasioni. Non dobbiamo permettere che i cicli della storia si ripetano. Pertanto, gli interessi della nazione e del popolo devono venire sempre al primo posto. Dobbiamo agire per il futuro a lungo termine, non per risultati immediati. È imperativo difendere con fermezza l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale e mantenere un ambiente di pace e stabilità. Allo stesso tempo dobbiamo innovare coraggiosamente il nostro modo di concepire lo sviluppo, portare avanti le riforme amministrative, costruire uno Stato socialista di diritto e un’economia di mercato a orientamento socialista sotto la gestione statale e la leadership del Partito, e erigere una società socialista moderna.
Guardando avanti, abbiamo ogni ragione per essere fieri e confidare nella forza intrinseca della nazione vietnamita – un popolo che ha più volte trionfato contro l’invasione straniera, che è risorto dalle ceneri della guerra e ha affermato il proprio posto nella storia e davanti al mondo. Con una tradizione millenaria di costruzione e difesa della patria, un’aspirazione inestinguibile al progresso e una giovane generazione di talento, ambiziosa, patriottica, creativa e determinata – il Việt Nam è certo di avere successo.
Il ventunesimo secolo è il secolo delle nazioni che possono dominare il proprio destino. E la nazione vietnamita – armata di tutte le lezioni del suo passato e dell’unità che forgia oggi – continuerà senza dubbio a scrivere nuove gloriose pagine nel suo cammino di sviluppo. Tutto per un Việt Nam indipendente, libero, felice, prospero, civile e fiorente, con prestigio e una voce forte nella comunità internazionale.
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