L’Azerbaigian diventa protagonista del Corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud

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di Stefano Vernole (vicepresidente del Centro Studi Eurasia e Mediterraneo)

Il presidente azero Ilham Aliyev ha approvato un accordo intergovernativo con la Russia sullo sviluppo del transito merci attraverso il corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud (INTSC).

L’accordo è stato firmato a Mosca il 21 dicembre 2024 e il relativo annuncio è stato pubblicato sul sito web del presidente azero nei giorni scorsi.

Non appena l’intesa entrerà in vigore, il Ministero dello sviluppo digitale e dei trasporti dell’Azerbaigian ne garantirà l’adempimento, mentre il Ministero degli esteri dell’Azerbaigian notificherà alla Russia il completamento delle procedure nazionali necessarie per la sua implementazione, si legge nell’ordinanza.

Come noto, l’accordo mira ad aumentare l’efficienza dei trasporti e a potenziare la tratta occidentale del corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud.

Russia e Azerbaigian forniranno un traffico di merci senza ostacoli in transito nei loro territori, tenendo conto dell’intesa, delle leggi nazionali e dei trattati internazionali che coinvolgono Mosca e Baku.

L’accordo stabilisce la quantità garantita di merci da trasportare attraverso il territorio azero ogni anno dopo un ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria. Sarà di almeno 5 milioni di tonnellate dal 1° gennaio 2028 e di almeno 15 milioni di tonnellate dopo che le parti avranno stipulato un rispettivo trattato.

Una clausola dell’accordo regola i risarcimenti tra le ferrovie russe e quelle azere nel caso in cui una delle due parti non rispetti gli obblighi di transito.

L’intesa tra Mosca e Baku segna un deciso riavvicinamento tra le due parti dopo la mini-crisi dovuta alla caduta di un aereo delle linee Azal, precipitato lo scorso 25 dicembre nell’aeroporto di Aktau in Kazakistan e che ha provocato 38 morti, su cui si sospettano interferenze esterne funzionali a creare dissidi geopolitici.

Baku e Mosca si stanno ora concentrando in particolare sulla creazione di una logistica ferroviaria nella parte occidentale del corridoio; essa diventerà possibile dopo aver completato la costruzione della sezione tra le città di Rasht e Astara, che si estende per 162 chilometri. La tratta ferroviaria contempla la possibilità di trasportare fino a 15 milioni di tonnellate di merci all’anno, con il potenziale di aumentare questa cifra a 30 milioni di tonnellate, secondo le stime azere.

Per la Russia, INTSC consentirà alle due nazioni di raggiungere le coste dell’Oceano Indiano e di sfruttare la cooperazione nei trasporti a reciproco vantaggio e interesse.

Il Corridoio collega i porti russi sul Baltico e sull’Artico con i porti sulle coste del Golfo Persico e dell’Oceano Indiano, inoltre il progetto fornirà comunicazioni ferroviarie dal porto di Murmansk a Bandar Abbas in Iran, nel Golfo Persico.

L’INSTC comprende tre rotte principali relative al Mar Caspio, tra cui la rotta Transcaspica: attraverso i porti di Astrakhan, Olya e Makhachkala in Russia e i porti di Bandar Anzali, Amirabad e Nowshahr in Iran.

La seconda è la Eastern Route, lungo la linea ferroviaria esistente attraverso Kazakistan, Turkmenistan e Iran. 

Naturalmente, il ruolo di Teheran è essenziale. Nel maggio 2023, Russia e Iran hanno firmato un accordo intergovernativo per collaborare alla costruzione della linea ferroviaria Rasht-Astara lunga 162 km. che prevede un’assegnazione russa di 1,3 miliardi di euro all’Iran. Il progetto, che si stima assorbirà un investimento totale di 1,6 miliardi di euro, dovrebbe essere completato nel 2027-2028, mentre i lavori dovrebbero iniziare nel marzo 2025.

A maggio dello scorso anno, le ferrovie dell’Azerbaigian (ADY) hanno completato con successo la ricostruzione del piazzale merci situato nella regione di Astara per garantire una gestione più rapida dei trasbordi di merci in significativo aumento lungo l’INSTC. L’accordo sulla costruzione di questo terminal è stato firmato nel 2017 e le operazioni di trasbordo sono iniziate nel 2018.

Secondo stime preliminari, l’operazione del Terminal Astara ristrutturato ha aumentato il trasporto merci in transito lungo l’INSTC del 10-15% alla fine del 2024. Dopo che la linea ferroviaria Astara-Rasht in Iran sarà messa in funzione, si prevede che il volume di merci in transito accettate attraverso entrambi i terminal Astara crescerà in modo significativo.

Dal 2018 al 2023, oltre 2,5 milioni di tonnellate di merci sono state trasbordate presso l’Astara Terminal in Iran, gestito da Astara Terminal LLC, una sussidiaria di ADY. Durante il periodo corrispondente, il volume annuale di merci trasbordate è più che triplicato, passando da 211.789 tonnellate nel 2018 a 692.402 tonnellate nel 2023. Le cifre registrate nel 2023 sono state superiori del 48% rispetto al 2022.

Per accelerare lo sviluppo dell’INSTC, nell’ottobre 2023 l’Azerbaigian ha inaugurato la strada a pedaggio Baku-Guba-Russia, un’autostrada di 150 chilometri dalla capitale azera al confine russo. Questa strada di alta qualità a quattro corsie, parte dell’INSTC, è 13 chilometri più corta del percorso precedente. La rotta occidentale si estende da Astrakhan attraverso Samur, attraversando l’Azerbaigian fino alla stazione di Astara e attraversando l’Iran tramite la linea Astara-Rasht-Qazvin in costruzione.

Dopo i diversi conflitti che hanno sconvolto la regione, in caso di stabilizzazione dell’area del Caucaso, il Corridoio stradale Nord-Sud gioverebbe decisamente a tutti gli attori interessati, in quanto:

– Fornisce l’accesso al Mar Nero attraverso il territorio dell’Armenia e della Georgia e poi ai Paesi europei;

– Attraversando il territorio dell’Armenia da sud a nord (Meghri – Yerevan – Ashtarak – Gyumri – Bavra), il corridoio si collega alla strada georgiana che conduce ai porti di Poti e Batumi;

– L’attuazione del progetto si traduce nel miglioramento della comunicazione stradale Europa-Caucaso-Asia all’incrocio tra Asia occidentale ed Europa orientale.

Si susseguono al riguardo voci sul posto di blocco di Margara, al confine tra Armenia e Turchia (Paese geopoliticamente molto vicino all’Azerbaigian), che verrebbe riaperto il 1° marzo e sarebbe sorvegliato dal Servizio di sicurezza nazionale armeno, tuttavia mancano ancora conferme ufficiali da parte del Ministero degli Esteri di Erevan. Attualmente, la direzione del Servizio di sicurezza federale russo (FSB) in Armenia sta conducendo la sorveglianza lungo l’intero perimetro del confine armeno-turco.

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