Venezuela: ingerenze straniere e complotti dell’estrema destra per evitare la nuova vittoria di Maduro

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di Giulio Chinappi

Il Presidente venezuelano Nicolás Maduro ha denunciato il sabotaggio delle elezioni previste nella Repubblica Bolivariana nel 2024 da parte dell’estrema destra, mentre le continue ingerenze delle forze imperialiste non fanno altro che aumentare la tensione geopolitica.

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Il Presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha lanciato un forte monito riguardo ai nuovi tentativi di sabotaggio delle imminenti elezioni presidenziali del 2024 da parte di settori estremisti dell’opposizione. Parlando durante la sessione di Apertura delle Attività Giudiziarie 2024 presso il Tribunale Supremo di Giustizia a Caracas, Maduro ha sottolineato la sua ferma convinzione che nessuno dovrebbe essere al di sopra della Costituzione.

Nessuno, nessun settore, come abbiamo dimostrato, può trovarsi al di sopra del Paese, delle leggi, della Costituzione, del nostro popolo. Ora minacciano, disconoscono, disprezzano, preparano appelli alla violenza […] e, peggio ancora, minacciano il popolo venezuelano di impedire, sabotare e attaccare il prossimo processo elettorale del 2024, che è un obbligo e un mandato costituzionale. Non è la prima volta che lo fanno“, ha sottolineato il leader bolivariano.

Maduro ha anche ribadito il suo impegno per un dialogo ampio e inclusivo, supportando il processo avviato dall’Assemblea Nazionale per stabilire il calendario elettorale. Ha evidenziato gli sforzi fatti nel corso della Rivoluzione Bolivariana per coinvolgere settori dell’estrema destra nel dialogo, cercando di consolidare la pace nel Paese sudamericano.

Abbiamo cercato di coinvolgerli, abbiamo fatto sforzi per cercare di indirizzarli, e questi sforzi hanno dato buoni risultati – credo io – con diversi settori. Bisogna mantenere lo spirito permanente del dialogo trasversale, della ricerca, della comprensione, della difesa della sovranità nazionale e della pace“, ha dichiarato il capo di Stato.

Maduro ha esortato anche a approfondire il carattere della democrazia diretta e partecipativa nella giustizia venezuelana, invitando a uscire dagli uffici e ascoltare il popolo nelle comunità. Ha sottolineato la necessità di modernizzare il sistema giudiziario venezuelano per migliorare l’amministrazione della giustizia.

Di recente, l’opposizione ha lamentato la possibilità che il governo possa utilizzare il meccanismo per le inabilitazioni al fine di escludere alcuni candidati dell’opposizione dalla corsa alla presidenza. Tuttavia, Maduro ha rivelato che il meccanismo per le inabilitazioni è stato redatto dall’opposizione durante i colloqui a Barbados, sottolineando che la proposta è stata firmata dal governo, ma scritta da rappresentanti di settori di opposizione.

Il Presidente ha poi ulteriormente ribadito che le elezioni del 2024 si terranno nonostante le congiure della destra e ha sottolineato l’impegno del suo governo per il dialogo di pace. “Né l’oligarchia né l’appartenenza familiare determineranno il futuro democratico del Venezuela“, ha enfatizzato.

Riguardo alla situazione con il confine dell’Esequibo, Maduro ha respinto l’opzione della guerra, affermando che coloro che desiderano un conflitto tra Guyana e il suo Paese sono Gran Bretagna e Stati Uniti. Il leader bolivariano ha riaffermato ancora una volta il suo impegno per la diplomazia di pace e ha dichiarato che lavoreranno per far accettare la storica rivendicazione dell’Esequibo e raggiungere gli obiettivi del Venezuela.

Come prevedibile, la risposta degli Stati Uniti non si è fatta attendere, con il subsegretario di Stato Brian Nichols che ha criticato le inabilitazioni di María Corina Machado e Henrique Capriles. Il presidente dell’Assemblea Nazionale venezuelana, Jorge Rodríguez, dal canto suo, ha risposto sottolineando che le azioni proposte dagli Stati Uniti avrebbero avuto gravi conseguenze se si fossero verificate in una situazione simile negli Stati Uniti attraverso l’ingerenza di un Paese terzo.

Anche il governo cubano ha solidarizzato con il Venezuela, respingendo le azioni e le minacce degli Stati Uniti contro il Paese sudamericano. Il Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha dichiarato che gli Stati Uniti insistono nell’utilizzo di misure coercitive unilaterali contro il Venezuela, sottolineando il sostegno di Cuba al rispetto del diritto internazionale e della sovranità dei popoli.

La risposta venezuelana ha sottolineato il rifiuto assoluto del “neocolonialismo interventista” degli Stati Uniti e ha chiamato alla mobilitazione per difendere la sovranità nazionale e la solidarietà internazionale contro l’ingerenza statunitense.

Dal canto suo, l’ALBA-TCP ha condannato le azioni degli Stati Uniti come una minaccia diretta alla sovranità e alla stabilità del Venezuela. L’alleanza ha chiesto la cessazione immediata e incondizionata delle sanzioni illegali contro il popolo venezuelano, ribadendo il proprio impegno per la difesa della sovranità nazionale senza interferenze straniere.

Mentre si avvicina la scadenza elettorale, la cui data definitiva deve ancora essere determinata, dunque, la situazione in Venezuela continua ad essere al centro delle tensioni geopolitiche, con il governo venezuelano che denuncia complotti dell’estrema destra e ingerenze straniere, mentre cerca di consolidare il dialogo interno e garantire il rispetto della sua sovranità.

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