La “sovraestensione” degli Stati Uniti | “Il Contesto” di Giacomo Gabellini (17/11/2023)

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di Giacomo Gabellini | “Il Contesto” – YouTube

Nel 2019, la Rand Corporation ha stilato un piano d’azione basato su un’attenta valutazione del rapporto tra costi e benefici implicante il lancio di un attacco simultaneo e multi-stratificato contro i principali punti deboli della Russia finalizzato a condannare Mosca a un micidiale “sbilanciamento” da “sovra-estensione”. L’influente “pensatoio” aveva tuttavia evidenziato che l’attuazione del progetto richiedeva una meticolosa valutazione di ogni singola mossa, perché l’obiettivo finale consisteva nell’imporre a Mosca il prezzo più alto «senza provocare un conflitto su scala molto maggiore in cui la Russia, a causa della vicinanza, avrebbe vantaggi significativi». Più precisamente, «le misure geopolitiche per indurre la Russia alla sovraestensione sono probabilmente poco pratiche, e presentano una serie di controindicazioni in quanto obbligherebbero gli Stati Uniti a operare in aree che sono più vicine alla Russia e verso le quali l’esercizio dell’influenza risulterebbe molto più economico e agevole per la Russia piuttosto che per gli Stati Uniti». La piega presa dagli eventi suggerisce che i contraccolpi potenziali sottolineati dalla Rand Corporation non siano stati presi in esame dall’amministrazione Biden né dal Congresso, dal momento che, attualmente, sono proprio gli Stati Uniti ad imbattersi nel rischio di “sovraestensione” a cui intendevano esporre la Russia.

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