Le Seychelles tornano a sinistra: Patrick Herminie conquista la presidenza e US l’Assemblea nazionale

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La vittoria di Patrick Herminie nel ballottaggio presidenziale del 12 ottobre, unita alla riconquista della maggioranza parlamentare da parte di United Seychelles, segna un cambiamento decisivo negli equilibri politici dell’arcipelago e apre una nuova fase dopo cinque anni di opposizione.

Le elezioni generali del 2025 nelle Seychelles, svoltesi in due fasi tra il 27 settembre e l’11 ottobre, hanno prodotto un ribaltamento completo degli assetti di potere. Patrick Herminie, candidato della compagine socialista United Seychelles (US), ha vinto il ballottaggio presidenziale con il 52,7%dei voti, battendo il presidente uscente Wavel Ramkalawan, leader della formazione liberista denominata Linyon Demokratik Seselwa (LDS), fermo al 47,3%. L’esito è stato annunciato ufficialmente dalla Commissione elettorale nelle prime ore del 12 ottobre, poco dopo la chiusura ufficiale dei seggi. Herminie diventa così il sesto presidente del Paese e riporta il suo partito alla guida dell’esecutivo dopo la parentesi apertasi nel 2020 con l’ascesa dell’opposizione. Il passaggio di consegne è avvenuto in un clima di riconoscimento istituzionale, con Ramkalawan che ha ammesso la sconfitta e si è congratulato pubblicamente con il rivale, in un gesto volto a sottolineare la continuità democratica.

Patrick Herminie, candidato della compagine socialista United Seychelles (US), ha vinto il ballottaggio presidenziale con il 52,7%dei voti, battendo il presidente uscente Wavel Ramkalawan, leader della formazione liberista denominata Linyon Demokratik Seselwa (LDS), fermo al 47,3%

Il risultato delle elezioni presidenziali è stato reso possibile da un sistema elettorale a doppio turno che prevede il ballottaggio fra i due candidati più votati se nessuno supera il 50% al primo turno. Nella prima votazione, tenuta tra il 25 e il 27 settembre, Herminie aveva già guidato la corsa con il 48,8% dei voti, seguito da Ramkalawan con il 46,4%, mentre gli altri candidati sono rimasti molto distanti. Non essendo stata raggiunta la maggioranza assoluta, la legge ha imposto la seconda tornata, tenutasi tra il 9 e l’11 ottobre, con un’affluenza ancora elevata in un corpo elettorale composto da poco più di 77.000 aventi diritto su una popolazione stimata di circa 120.000 abitanti. Il dato dell’affluenza, attorno all’85%, conferma che, nonostante le dimensioni ridotte dell’arcipelago, la partecipazione politica rimane molto alta, e che le elezioni sono percepite come decisive per l’orientamento economico e sociale del Paese.

In parallelo al voto presidenziale, gli elettori hanno scelto anche la nuova Assemblea nazionale, restituendo a United Seychelles una maggioranza parlamentare che il partito non deteneva più da anni. Il sistema legislativo delle Seychelles combina collegi uninominali maggioritari e seggi proporzionali: 26 deputati sono eletti con il metodo first-past-the-post in circoscrizioni a un solo seggio, mentre fino a dieci ulteriori mandati vengono assegnati proporzionalmente, con un meccanismo che attribuisce un seggio supplementare per ogni frazione del 10% del voto nazionale ottenuto da ciascun partito. Nel voto di settembre, United Seychelles ha ottenuto 19 seggi complessivi, di cui 15 nei collegi e 4 di lista proporzionale, mentre il Linyon Demokratik Seselwa ne ha conquistati 15, 11 nei collegi e 4 proporzionali. In termini di voto popolare, United Seychelles ha raccolto circa il 49% contro quasi il 45% del partito che guidava il governo uscente. Ciò significa che Herminie non governerà soltanto dal palazzo presidenziale, ma disporrà anche di una maggioranza parlamentare organica, condizione fondamentale in un sistema politico che tende a concentrare molte leve esecutive ma che ha visto, negli ultimi cinque anni, una crescente dialettica fra governo e opposizione.

Medico di formazione, con una lunga esperienza istituzionale, Herminie è stato presidente dell’Assemblea nazionale tra il 2007 e il 2016 e in passato ha guidato l’agenzia nazionale per la prevenzione della droga. Negli ultimi anni, si è accreditato come figura capace di rinnovare l’immagine di United Seychelles, partito che aveva governato ininterrottamente dal 1979, fino alla bruciante sconfitta elettorale del 2020. Nel 2023, Herminie era finito al centro di un episodio mediatico e giudiziario, quando era stato arrestato con l’accusa surreale di pratiche di stregoneria. Quelle accuse sono poi cadute, ma l’episodio gli ha consentito di presentarsi come vittima di un accanimento politico, galvanizzando la base militante e consentendogli di costruire una narrazione di persecuzione e riscatto. Durante la campagna ha promesso di abbassare l’età pensionabile da 65 a 63 anni, ridurre il costo dei trasporti pubblici, aumentare le prestazioni sociali e affrontare l’emergenza del carovita che tocca direttamente le fasce popolari dell’arcipelago, dipendente da un’economia turistica altamente esposta alle oscillazioni globali. Ha inoltre giurato di cancellare il progetto di un mega-resort su Assumption Island, un piano da 20 milioni di dollari sostenuto da capitali qatarioti e autorizzato dall’amministrazione Ramkalawan, che concede alla compagnia straniera un lease di 70 anni su un’area ecologicamente sensibile nelle vicinanze dell’atollo di Aldabra, patrimonio mondiale dell’UNESCO e habitat di centinaia di specie endemiche. Per Herminie, quel progetto è diventato il simbolo della svendita della sovranità nazionale e della subordinazione degli interessi ambientali alle esigenze dell’investimento estero.

Dal canto suo, Wavel Ramkalawan lascia la presidenza dopo un solo mandato. Ex sacerdote anglicano, Ramkalawan aveva ottenuto nel 2020 una vittoria storica, diventando il primo leader non proveniente da United Seychelles a guidare il Paese dalla fine del sistema a partito unico. Allora, quella vittoria era stata letta come l’avvento di una nuova fase politica, nella quale il Linyon Demokratik Seselwa prometteva trasparenza, buon governo e lotta alla corruzione. Ramkalawan ha condotto la campagna del 2025 mettendo al centro la ripresa economica dopo la pandemia di COVID-19, ricordando la riduzione dell’inflazione sotto il 2%, l’aumento del salario minimo, gli investimenti in infrastrutture e i progetti di modernizzazione di ospedali, porti e aeroporti. Ha insistito sul fatto di aver protetto le reti sociali, di aver ridotto il debito e di aver riportato stabilità macroeconomica in un Paese la cui prosperità dipende in larga misura dal turismo di fascia alta e dai servizi finanziari offshore. Tuttavia, gli elettori hanno percepito un aumento del costo della vita e un peggioramento dei servizi pubblici quotidiani, e molti hanno accolto con freddezza gli appelli alla continuità, giudicando il governo uscente troppo indulgente verso gli interessi esteri e incapace di contenere fenomeni come la corruzione e il traffico di droga.

Le Seychelles del 2025 sono, del resto, un microcosmo di tensioni globali. L’arcipelago di 115 isole nell’Oceano Indiano occidentale controlla rotte marittime di primaria importanza e attrae al tempo stesso investimenti e interessi di sicurezza da attori esterni come l’India, la Cina e diverse monarchie del Golfo, oltre che delle tradizionali potenze imperialiste occidentali. Questa centralità strategica fa sì che ogni scelta infrastrutturale o territoriale venga letta anche in chiave geopolitica, e che questioni apparentemente interne, come la costruzione di un resort su un’isola remota, assumano un significato internazionale. Il nuovo governo Herminie eredita quindi un’agenda complessa, all’interno della quale sarà chiamato a gestire la pressione dei partner esterni senza perdere autonomia decisionale, difendere un ambiente naturale che è al cuore della principale industria del Paese, il turismo, e al tempo stesso fronteggiare l’emergenza sociale rappresentata dal costo della vita e dalla diffusione delle droghe. Il tutto in un contesto di vulnerabilità climatica estrema, poiché l’innalzamento del livello del mare e l’erosione costiera minacciano direttamente le basi economiche e abitative dell’arcipelago.

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