LA FAO RICONOSCE CHE IL VENEZUELA HA RAGGIUNTO IL 90% DELL’AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE

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di Dario Tagliamacco

La Fao, nel suo report annuale, ha riconosciuto che il Governo venezuelano ha quasi completamente sradicato la fame. La produzione alimentare del Paese copre il 90% della domanda interna.

Giovedì 16 ottobre 2025 Alexis Bonte, rappresentante in Venezuela per la Fao, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, ha affermato che la produzione di cibo nella nazione caraibica, soddisfa ormai il 90% dell’approvvigionamento interno. Il funzionario ha spiegato che tale risultato è stato raggiunto nonostante il contesto nazionale e internazionale complesso, sottolineando quanto tutto ciò sia stato possibile grazie alla creatività del Paese, soprattutto in termini di investimenti nazionali.

Secondo Bonte, prodotti come il mais, hanno registrato aumenti tra il 10 e il 20% nella loro produzione e questo ha fatto in modo che si raggiungesse un alto livello di autosufficienza. Inoltre ha sottolineato che gli agricoltori piccoli e su larga scala lavorano, a differenza degli altri Paesi, al proprio ritmo ed hanno mostrato un’incredibile capacità nella mobilizzazione di risorse, nell’acquisizione di conoscenze, nell’assicurazione del carburante e nella gestione della logistica.

Il Venezuela, che si colloca tra le nazioni più sanzionate al mondo, sta riducendo il problema della fame che era apparsa durante il blocco economico, finanziario e commerciale, costruito a partire del 2015 per strangolare il Paese economicamente, impedendo alle persone l’approvvigionamento dei beni essenziali come il cibo. Il progresso della produzione alimentare avviene in un contesto di crescita economica, infatti il Pil (Prodotto interno lordo) è cresciuto del 7,71% nella prima metà del 2025. Questo, secondo la Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Eclac) e i dati della Banca Centrale del Venezuela, colloca il Venezuela al primo posto nella crescita economica tra i Paesi sudamericani.

La denutrizione era riapparsa in Venezuela nel 2015 ed è aumentata dopo le sanzioni imposte a partire dal 2016, il suo picco è stato raggiunto nel 2019 in conformità dell’aumento delle misure coercitive in quell’anno. Nel 2014 il Venezuela importava l’85% del cibo mentre nel 2024 ha raggiunto un traguardo storico nella produzione agricola, ovvero il 97% della domanda alimentare è stato soddisfatto dalla produzione interna. Questo è stato un fatto storico poiché l’indipendenza alimentare è stata raggiunta per la prima in 120 anni.

Nicolás Maduro, presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha recentemente spiegato che l’obiettivo è sostituire completamente le importazioni, cancellando le spese suntuarie e garantendo la piena fornitura di cibo negli ultimi tre mesi del 2025. Queste le parole del mandatario: “Stiamo costruendo un circolo virtuoso che, a medio termine, ci permetterà di realizzare un’economia solida, sovrana e autosufficiente”. Il presidente venezuelano ha anche previsto che il Prodotto Interno Lordo, il quale fino ad ora ha accumulato 17 trimestri consecutivi di crescita, entro la fine del 2025 potrebbe arrivare alla cifra di 150 miliardi.

Dopo le sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione Europea, il Venezuela nella produzione nazionale ha trovato la soluzione per risolvere i problemi di approvvigionamento. L’aumento della produzione di alimenti è ben visibile entrando in un supermercato o andando in qualche mercato rionale, la superficie dei campi seminati è passata, secondo i dati del 2024, da 310.000 a 350.000 ettari. La produzione di canna da zucchero nel 2023 è aumentata del 26,5%, la produzione di caffé nello stesso anno ha visto un aumento del 36%.

Per l’indipendenza alimentare la diversificazione agricola è stata cruciale, nel 2023 la produzione ittica e l’acquacoltura sono aumentate del 13% rafforzando il consumo interno e le esportazioni, il settore agricolo attualmente rappresenta il 30% dei posti di lavoro nella popolazione attiva, dando un importante contributo alla crescita del Pil. I programmi di distribuzione come i Comitati Locali di Approvvigionamento e Produzione (Clap), hanno ricoperto un ruolo da protagonisti per fornire il cibo nazionale alla popolazione.

In occasione dell’80° anniversario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (Fao), avvenuto il 16 ottobre 2025, il Venezuela ha ratificato il suo impegno nella lotta contro la fame e nella promozione della sicurezza alimentare globale. Il riconoscimento della Fao nel suo ultimo rapporto, Sofi 2025, indica l’abbassamento dell’Indice di Prevalenza della Fame in Venezuela dal 17,6 % al 5,9% negli ultimi tre anni, quindi le persone con problemi alimentari sono scese da 5 a 1,7 milioni. Il tasso di denutrizione si é quindi abbassato di 11,7 punti percentuali, in una situazione a livello internazionale alquanto complicata, fatta di blocchi economici e misure coercitive unilaterali.

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