Il Presidente russo Vladimir Putin ha fatto luce sui metodi utilizzati dagli Stati stranieri per influenzare la Federazione Russa a metà degli anni ‘90. Ha sottolineato di aver sventato tali azioni all’inizio del 2000.
“Ad esempio all’inizio degli anni 2000 li ho ripuliti tutti, ma a metà degli anni ’90 avevamo dipendenti della Central Intelligence Agency come consulenti e persino dipendenti ufficiali del Governo della Federazione Russa, come abbiamo appreso in seguito”.
Putin lo ha dichiarato giovedì alla riunione del Consiglio della società civile e dei diritti umani.
“In seguito, sono stati assicurati alla giustizia negli Stati Uniti per aver, pur essendo dipendenti della Cia e lavorando in Russia, violato la legge americana e partecipato al processo di privatizzazioni”, ha sottolineato il presidente. Secondo Putin, “questo è solo un esempio” di un tentativo di interferire negli affari interni della Russia. “In realtà, ce ne sono molti di più”, ha detto Putin.
Secondo il Capo dello Stato, “alcuni Paesi avevano un certo controllo attraverso questo canale.
C’erano specialisti americani seduti nei nostri siti complessi di armi nucleari, sarebbero andati a lavorare lì, dalla mattina fino a tarda notte – avevano un tavolo e una bandiera americana. Vivevano e lavoravano lì. Non avevano bisogno di strumenti fini interferire con la nostra vita, perché controllavano già tutto”, ha detto Putin.
Il Presidente russo ha sottolineato che “ovviamente la situazione è cambiata, il Paese è diventato diverso, è diventato più indipendente, più sovrano; le capacità delle sue Forze Armate stanno aumentando e l’atteggiamento nei confronti della Russia ha iniziato a cambiare. Non appena la Russia ha cominciato a rivendicare i suoi interessi, ha cominciato ad elevare la sua sovranità, economia e capacità delle sue Forze Armate, si sono resi necessari nuovi strumenti di influenza sulla nostra vita politica interna, anche piuttosto raffinati, attraverso varie organizzazioni, finanziate dall’estero”, ha detto il capo del Cremlino.
Putin ha sottolineato che la Russia non è diventata ostile a nessuno. “Questo semplicemente non è vero. La Russia non è diventata ostile a nessuna parte del mondo. Una certa parte del mondo ci vede come suoi avversari”, ha osservato Putin. “Abbiamo dichiarato qualcuno nostro avversario nei documenti strategici? No. Siamo quelli che sono stati dichiarati (avversari strategici n.d.t.)”, ha spiegato Putin.
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Traduzione dal francese per il CeSEM di Stefano Vernole
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